“Pilota da corsa con il numero 46” con queste semplici parole Valentino Rossi si descrive nella sua Bio su Instagram; del resto, cosa c’è di più emblematico e rappresentativo di quel ‘46‘ giallo fluorescente che per anni abbiamo visto sfrecciare sui circuiti da corsa. Il ‘Dottore‘ è un simbolo a partire dalla sua livrea, dai suoi caschi, dalle su battute e, senza dubbio, dalle incredibili emozioni che ha regalato a tutti gli appassionati di motociclismo.
Forse nessuno si aspettava che quel 16 febbraio del 1979 ad Urbino sarebbe nato un ragazzo che è molto di più di un pilota; un vero e proprio ambasciatore dello sport italiano nel mondo. Valentino Rossi, che quel 5 agosto del 2021, durante la conferenza stampa convocata con largo anticipo, fece vibrare il cuore di tutti i tifosi annunciando il suo ritiro. Un carismatico comunicatore, che ha avvicinato ad uno sport, prima solo di nicchia, migliaia di giovani (e non solo) di tante generazioni; impossibile non parlare di lui come di un mito indiscusso ed impossibile non celebrarlo con tutti gli onori che gli competono.
Valentino Rossi, nato con la stoffa da campione
Valentino Rossi è oggi detentore di 9 titoli mondiali, 332 GP in 23 stagioni, 115 vittorie, 232 podi; oltre ad essere l’unico pilota nella storia del motomondiale ad aver vinto il titolo in quattro classi differenti. Ma la sua meravigliosa relazione con le due ruote inizia a 16 anni. Poco più che adolescente ‘The Doctor‘ inizia a costruire una carriera leggendaria fatta di successi e qualche caduta, dalle quali Vale si è sempre rialzato continuando a cavalcare la sua moto.
L’esordio nel campionato del mondo avviene nel 1996 nella classe 125. La prima vittoria arriva insieme alla prima pole position nel Gran Premio della Repubblica Ceca. Dal 1998, corre nella classe 250 e nel 1999 Valentino Rossi è il re del campionato. Sono nove i GP con l’Aprilia, prima di arrivare alla classe massima. Poi il passaggio ad Honda e due vittorie all’esordio in Moto GP che all’epoca si chiamava 500. Ha compiuto poco più di 20 anni quando il suo talento è ormai visibile agli occhi di tutti.
Determinato, a tratti audace, ma mai superficiale. Forte, grintoso, con quello spirito che arriva a tutti e che rende tifosi anche chi non ha mai amato le moto. Valentino Rossi è un’icona; e la fama porta anche le grandi rivalità. Prima Max Biagi, poi è la volta di Jorge Lorenzo e Marc Marquez; competizioni sane, sempre sull’orlo delle curve e sull’asfalto rovente, sfide degne di regalare emozioni. Ma l’emozione più grande il ‘Dottore‘ ce la regala quando si ‘sposa’ con la Yamaha; impossibile, non creare questa assonanza anche nei termini.
Una carriera in ascesa
Anche grazie alla sua grande personalità, dopo tre stagioni con la Honda e un campionato nel quale ha collezionato il podio in tutte le gare, capisce di non essere abbastanza apprezzato e rifiuta il rinnovo del contratto. Da questo gesto estremo nasce il sodalizio con la Yamaha; dal quale Valentino Rossi non può che confermare la sua grandezza, lasciando che quel numero ‘46′ sfrecci davanti ad ogni avversario. Nel 2007 arriva la prima crisi con la Yamaha e il campionato è del compianto Nicky Hayden e dell’australiano della Ducati, Casey Stoner. Dopo la ripresa nel 2008 è il 2009 l’anno della rimonta assoluta; Valentino Rossi non smette di far parlare di sé e con la stessa determinazione dimostrata a 16 anni, ‘The Doctor‘ conquista il suo record: il nono titolo mondiale.
La carriera di Valentino Rossi è segnata da un evento che interferisce non solo con il suo animo da pilota, ma anche con la sua vita. È il 23 ottobre del 2011 quando sul circuito di Sepang Marco Simoncelli, collega, ‘discepolo’ ma soprattutto grande amico di Rossi, perde la vita in un tragico incidente; e per un terribile gioco del destino è proprio Valentino, insieme a Colin Edward, ad essere coinvolto in quel terribile crash che costerà la vita al giovanissimo e talentuoso Simoncelli. Tanto è il dolore per la perdita che si ipotizza persino un addio alle corse per il ‘Dottore‘; ma Vale riparte mostrando la maturità e la forza di un campione che, nonostante i traumi, non abbandona mai il suo campo di battaglia.
Una leggenda vivente
E Valentino Rossi le sue straordinarie battaglie le ha combattute con forza fino all’ultimo rush presso il circuito di Valencia; ultima tappa del Moto GP 2021, ultima gara del ‘Dottore‘ sulle due ruote. Valentino Rossi non ha mai smesso di dimostrare la sua passione per le moto ed ogni pista, traguardo dopo traguardo, vittoria dopo vittoria, podio dopo podio gli ha sempre risposto con l’entusiasmo e la riverenza che si deve solo ad una leggenda. E Valentino Rossi rimane, oggi, legato all’odore dell’asfalto; tanto che il suo addio alle moto si è trasformato in un “Buongiorno” alle auto. Come si legge, infatti, su La Gazzetta dello Sport: “Valentino da adesso non sarà più soltanto una leggenda del Motomondiale, ma un pilota di vetture Gran Turismo“; queste le parole di Vincent Vosse, numero uno del WRT (W Racing Team), la squadra belga scelta dal ‘Dottore‘ per la nuova avventura, sicuramente altrettanto emozionante, nel campionato GT World Challenge Europe al volante dell’Audi R8 Lm, ancora con il ‘46‘, ancora sull’asfalto.
“Avrei voluto correre per altri 25 anni” ha confessato Valentino Rossi quando ha preso la decisione di posare il suo casco da motociclista; ed è impossibile, forse, pensare alla nuova stagione 2022 del Motomondiale senza il ‘Dottore’, ma “The show must go on” cantava Freddi Mercury. E noi siamo sicuri che lo spettacolo del Moto GP andrà avanti, sfornando eccezionali nuovi talenti; ma sarà, forse, impossibile non provare quel picco di commozione, quando quel numero ‘46‘ giallo fluorescente non sarà tra le griglie di partenza.
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