Il destino dell’Europa si decide sul campo in Ucraina” e per questo “è arrivato il momento di reagire con forza“. Così oggi 23 febbraio il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha replicato al suo omologo russo Vadimir Putin. E ha confermato le ambizioni di Kiev aderire all’Unione europea e anche alla Nato. Uno schiaffo in pieno viso alla Russia che, per bocca di Putin, pretende che l’Ucraina rinunci a diventare membro dell’Alleanza atlantica.

La Russia: “Risposta a sanzioni Usa

Da parte sua il Cremlino fa sapere che sarà dura la risposta della Russia alle sanzioni annunciate dagli Stati Uniti, dopo il riconoscimento da parte di Mosca delle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. “Non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che alle sanzioni si darà una risposta forte, non necessariamente simmetrica, ma ben calcolata e dolorosa per la parte americana“, si legge in una nota pubblicata sul sito web del ministero degli Esteri russo.

Quasi 200mila russi ai confini dell’Ucraina

Alla Camera ha riferito oggi sulla crisi ucraina il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Condanniamo la decisione di Mosca di inviare nei territori delle due repubbliche separatiste un contingente di truppe con sedicenti funzioni di peace-keeping. È un gesto che rischia di esacerbare una situazione già molto tesa.” ha detto il titolare della Farnesina. “Ricordo che si stima una presenza russa lungo i confini con l’Ucraina tra 170 e 190 mila unità“.

Andry Shevchenko, 45 anni, per poche settimane allenatore del Genoa, fino al 15 gennaio scorso

Gas, la Ue guarda alla Norvegia

Sul fronte europeo, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, accusa la Russia di aver strumentalizzato il fabbisogno di energia del vecchio continente. E dice che l’Ue deve diventare indipendente dal gas russo (che transita anche attraverso l’Ucraina). La Norvegia (fuori dalla Ue) “è un fornitore affidabile di gas” afferma. Ma Bruxelles guarda anche a Usa, Giappone, Nigeria e Qatar per diversificare le fonti.

Europa, primo cliente di Mosca

Oggi i paesi dell’Unione acquistano il 40% del gas naturale di cui hanno bisogno dalla Russia; il 20% dalla Norvegia; il 7% dall’Algeria; il 6% dai Paesi Bassi, l’1% dalla Libia. Come sanzione per l’ingerenza in Ucraina, la Germania ha bloccato l’iter di autorizzazione del nuovo gasdotto Nord Stream 2, dalla Russia a Berlino attraverso il Mar Baltico, e la cosa fa male a Mosca. La Russia, secondo produttore mondiale di gas, non ha interesse a perdere l’Europa, suo principale cliente. Nel 2021 il colosso russo Gazprom ha prodotto quasi 515 miliardi di metri cubi di gas, record dell’ultimo decennio. Ne ha esportati 185 miliardi, di cui 10 in Cina e 175 in Europa.

Sheva: “Gloria all’Ucraina!

Il precipitare della situazione sul terreno, in Ucraina, sta allargando la percezione della gravità del conflitto. E adesso anche le star dello sport e del mondo dello spettacolo, russe e ucraine, fanno sentire la loro voce sui social media. Come ad esempio, l’ex campione del Milan e della Nazionale di Kiev, Andriy Shevchenko. Su Instagram, Twitter  e Facebook, “Sheva ha postato un messaggio di orgoglio patriottico senza mezze misure: “Nell’unità vinceremo! Gloria all’Ucraina!” ha scritto.

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