Sentimento antirusso in Italia? Il caso portato alla luce da Paolo Nori
Lo scrittore denuncia sui social la censura sul suo corso dedicato a Dostoevskij a causa della guerra in Ucraina e l'ateneo di Milano-Bicocca fa retromarcia
Retromarcia, sull’onda della rabbia esplosa sui social, dell’Università Milano-Bicocca per il caso Paolo Nori. Il corso su Fëdor Dostoevskij dello scrittore si farà e l’ateneo non lo rimanderà “per evitare polemiche” a causa della guerra in Ucraina. “Non solo oggi essere un russo vivo è una colpa, ma anche esserlo morto – ha detto Nori – proprio Dostoevskij, poi, che fu condannato a morte per aver letto una cosa proibita“.
In un video su Instagram Paolo Nori aveva stigmatizzato come “censura” l’atteggiamento dei vertici dell’Università nei suoi confronti. Il professore ha reso noto, infatti, che dall’ateneo milanese gli è arrivata una mail dai toni pacati ma dal contenuto surreale. In cui si spiegava che “per evitare polemiche in un momento di forte tensione” come questo della guerra in Ucraina, causata dalla Russia, il suo corso si doveva rinviare. “Io penso che quello che sta accadendo in Ucraina sia una cosa orribile – ha affermato Paolo Nori nel suo video Instagram – e mi viene da piangere solo a pensarci. Ma quello che sta succedendo in Italia oggi, queste cose qua, sono cose ridicole: censurare un corso è ridicolo“.
Shock e solidarietà a Nori sui social
Su Twitter è partito l’hashtag #CancelCulture. Tema che fa riferimento, fra l’altro, ai movimenti che negli Stati Uniti si sono sviluppati negli ultimi anni per una sorta di riscrittura, molto criticata, del passato. Da attuare con la rimozione di statue e simboli, e con il rinnegamento culturale e civile, di personaggi presunti “schiavisti” e “razzisti” in base a canoni per noi oggi inaccettabili. Accuse riferite, ad esempio, anche a Cristoforo Colombo, scopritore dell’America. In realtà, l’hashtag in questione, riferito a Paolo Nori, è nato proprio per difendere la sua posizione e protestare contro la “censura” dell’ateneo di Milano-Bicocca, che senza volerlo rischia colpire i cittadini russi e la cultura russa in quanto tali. Addirittura la figura di Fëdor Dostoevskij, un genio dell’umanità, di cui lo scorso novembre si sono celebrati in tutto il mondo i 200 anni dalla nascita.
Bicocca: “Noi ateneo aperto, Nori farà il corso“
La replica dell’Università? Non ha tardato molto, una volta scoppiata la polemica. “Siamo un ateneo aperto al dialogo e all’ascolto anche in questo periodo molto difficile che – si legge in una nota – ci vede sgomenti di fronte all’escalation del conflitto.” L’ateneo conferma il corso di Paolo Nori “si terrà nei giorni stabiliti e tratterà i contenuti già concordati con lo scrittore. Inoltre, la rettrice dell’Ateneo, Giovanna Iannantuoni, incontrerà Paolo Nori la prossima settimana per un momento di riflessione“. Dunque Paolo Nori il prossimo mercoledì, 9 marzo, terrà la prima delle sue 4 lezioni. Nel 2021 lo scrittore ha pubblicato Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fedor M. Dostoevskij‘.
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