L’undicesima edizione di MasterChef Italia, il seguitissimo cooking show di Sky Uno prodotto da Endemol Shine Italy, è giunta al termine. I protagonisti della finalissima hanno fatto del loro meglio, ma noi di VelvetMAG, abbiamo partecipato alla prima conferenza stampa della vincitrice. 

Una vittoria significativa quella di Tracy Eboigbodin, 28enne nigeriana e veneta di adozione, all’insegna della multiculturalità etnica. L’aspirante chef, conquistando il primo posto, ha ottenuto il premio di 100.000 euro in gettoni d’oro, la possibilità di pubblicare il suo primo libro di ricette e di accedere al prestigioso corso di alta formazione ALMA, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana.
Nella puntata che ha concluso la stagione, andata in onda ieri 3 marzo, i tre finalisti – insieme a lei sul podio, Carmine Gorrasi e Christian Passeri – hanno portato alla valutazione dei giudici dei menù creati in completa libertà e autonomia a cui hanno dato anche un nome, quello di Tracy: L’abbraccio. L’obiettivo da raggiungere era quello di realizzare dei piatti che potessero esprimere al meglio l’esperienza, la personalità, e l’essenza di ciascuno di loro. E Tracy c’è riuscita.

Le sensazioni di Tracy Eboigbodin da 11esimo MasterChef Italiano

A poche ore dalla messa in onda dell’ultima puntata la vincitrice del contest culinario Tracy Eboigbodin ha incontrato alcuni giornalisti, tra cui noi della redazione VelvetMAG, per rispondere a diverse domande e curiosità inerenti al suo percorso a MasterChef. Infatti, dopo il silenzio “forzato” dovuto al tempo intercorso tra la fine delle riprese e l’uscita della puntata finale, finalmente l’aspirante chef ha potuto esprimere le sue impressioni e sensazioni sul traguardo raggiunto.

Le hanno chiesto subito quale sia stata la prima persona che ha sentito scoperta la vittoria. Ho chiamato la mia migliore amica. Quella che mi ha iscritto a MasterChef. Senza di lei non avrei mai avuto il coraggio di iscrivermi. È stata le a darmi la spinta per affrontare questa esperienza. Alla domanda su quale fosse l’insegnamento ricevuto grazie alla partecipazione a MasterChef risponde: “mi ha insegnato tantissimo. Non solo dal punto di vista della cucina, ma soprattutto a livello umano. Mi ha fatto prendere più consapevolezza del mio carattere e della persona che sono. Ho imparato a mettermi in gioco con altre persone e ad essere disponibile a conoscere altre persone. Ognuno dei miei compagni con la propria diversità mi ha arricchito”.

Quando inizia il suo interesse per il mondo culinario?

Il suo interesse per il mondo culinario inizia molto presto, su questo, infatti, svela: “in Nigeria, come in altri paesi africani, ai bambini viene insegnata la cucina per responsabilizzarli. Spesso i genitori non sono in casa e quindi anche una bambina di 5 anni deve saper cucinare. Mia mamma e le zie mi hanno sempre messa lì a guardare cosa facessero. Io poi sono molto curiosa, la curiosità fa parte di me da quando ho memoria. Quando sono arrivata in Italia chiedevo sempre cosa ci fosse dentro al piatto. Da lì ho iniziato ad avvicinarmi alla cucina italiana”.

Il cibo rappresenta per Tracy non soltanto una necessità fisica, ma anche un qualcosa di spirituale. Come già anticipato durante la messa in onda della trasmissione ribadisce: “il piacere che si prova quando si mangia non è soltanto sfamarsi. Quando cucino per gli altri e invito a casa qualcuno inizio le preparazioni tre giorni prima. […] Chi entra a casa mia è un ospite, fa parte della famiglia e devo farlo stare bene. È un piacere cucinare per gli altri.

Il tallone d’Achille e il punto di forza in cucina

Alla curiosità su quale fosse l’ingrediente che ha temuto di più durante le prove Tracy dice: “il mio tallone d’Achille sono sempre stati i dolci. Quindi se devo pensare ad un ingrediente dico lo zucchero, perché i dolci senza zucchero non esistono!”. Come ha dimostrato durante i numerosi test gastronomici l’uso delle spezie, invece, è il suo punto di forza. Tracy ha, infatti, voluto svelare qualche chicca su come accostarle in modo insolito: “ad esempio la vaniglia che si usa tantissimo in pasticceria sta bene con i crostacei. O il fegato che si mangia tantissimo in Nigeria, ma che è anche uno degli ingredienti principali della cucina veneta, io lo faccio impanato con un mix di spezie (paprika, semi di coriandolo, cumino, pepe nero, fieno greco)”.

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