L’8 marzo è riconosciuto ufficialmente come la Giornata Internazionale della Donna; in occasione di questa ricorrenza Roma Capitale ha organizzato una serie di iniziative volte a valorizzare il mondo femminile attraverso l’arte e la cultura.
Clara Zetkin nel 1910 fonda la Giornata Internazionale della Donna; questa ricorrenza nasce dal movimento operaio per diventare un evento annuale riconosciuto dalle Nazioni Unite. Sono 15.000 le donne che nel 1908 marciano a New York con lo scopo di chiedere orari di lavoro più brevi, una paga più onesta e il diritto al voto; nel 1909 il Partito Socialista d’America dichiarò la prima Giornata Nazionale della Donna. L’anno seguente Clara Zetkin presentò la sua richiesta per l’istituzione di una ricorrenza ufficiale ad una Conferenza internazionale delle donne lavoratrici a Copenaghen; 100 le donne presenti che accettarono ad unanimità la proposta.
Per celebrare la ricorrenza quest’anno 2022 Roma Capitale ha deciso di organizzare una serie di eventi sparsi per tutta la città e atti a valorizzare il mondo femminile attraverso l’arte e la cultura.
I simboli della Giornata Internazionale della Donna
La Giornata Internazionale della Donna è una data in cui il mondo femminile è celebrato anche attraverso i progressi ottenuti in campo sociale, economico e politico; una lotta contro la diseguaglianza di genere che merita di essere ricordata sempre e che ancora esige di essere sostenuta. L’8 marzo fu scelto come data ufficiale dopo il 1917; in quell’anno, infatti, le donne russe chiesero, attraverso uno sciopero “pane e pace”. Da quell’evento, iniziato proprio l’8 marzo e durato quattro giorni, lo zar fu costretto ad abdicare e il governo provvisorio concesse alle donne il diritto di voto.
La Giornata Internazionale delle Donne si celebra anche attraverso dei simboli particolari; tra questi la scelta di alcuni colori. Sono il viola, il verde e il bianco le tonalità che pare rappresentino questa ricorrenza; secondo il sito web della Giornata Internazionale della Donna: “Il viola significa giustizia e dignità. Il verde simboleggia la speranza. Il bianco rappresenta la purezza, anche se un concetto controverso“. E a questi simboli si unisce anche il fiore che rappresenta questa celebrazione: la mimosa. Nel 1908 un incendio presso una fabbrica di camicie a New York, portò alla morte di moltissime operaie; si narra che accanto alla fabbrica si trovasse proprio un albero di mimose che divenne, da allora, simbolo della ricorrenza che celebra le donne.
Gli eventi a Roma
Come ogni anno, in occasione della Giornata Internazionale della Donna nel mondo nascono diverse iniziative atte a celebrare questa ricorrenza attraverso eventi di varia natura. L’arte da sempre si fa portavoce di tematiche sociali; valorizzare le donne attraverso vita culturale e sociale è, in tal senso, che Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali nell’ambito si è posto nell’ambito del programma educativo Patrimonio in Comune. Conoscere è partecipare. A tal proposito, due eventi sono dedicati alla storia collettiva e alle vicende singole delle donne che presero parte attiva al Risorgimento, in particolare alla Repubblica Romana del 1849: Risorgimento al femminile: partecipare, condividere, lottare al Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina e Giuditta e le altre: idealità e coraggio nel Risorgimento Romano al Mausoleo Ossario Garibaldino.
Nel video Cinco mujeres / Cinque donne si narra, invece, la storia di cinque donne curde che, superando le difficoltà della guerra e dei regimi dittatoriali, hanno reagito diventando imprenditrici; come specifica la nota che diffonde l’intenso programma di iniziative, le riprese sono state realizzate dalla famosa fotografa Begoña Zubero. Percorsi che esplorano il mondo femminile, attraverso dipinti e sculture anche al Museo Pietro Canonica o al Museo Napoleonico.
Dalla donna ritratta alla donna che ritrae
Dai dipinti e le sculture che hanno come protagoniste le donne, si passa poi all’opera di donne artiste. In tal senso, rappresentativa è Le artiste della Scuola Romana, vite e viaggi tra Roma e l’Europa al Museo della Scuola Romana a Villa Torlonia, con la celebrazione delle artiste che hanno rinnovato l’ambiente culturale romano interbellico attraverso la loro arte e la loro personalità. Ancora, Dalla donna ritratta alla donna artista, alla Galleria d’Arte Moderna; questo caso si tratta di un viaggio inedito tra le sculture e la collezione permanente fino alle opere esposte nella mostra in corso Materia Nova; in quest’ultima la donna torna come soggetto della rappresentazione e come artista.
Come specifica la nota che diffonde il programma di eventi promosso da Roma Capitale: “Non mancano incontri dedicati alle figure femminili nell’antichità come nell’appuntamento Le donne ai tempi degli imperatori ai Mercati di Traiano, che offre una nuova percezione della donna romana, lontana dall’ideale di colei che custodiva la casa filando la lana“. E tra le iniziative non mancano quelle intente ad approfondire il ruolo sociale della donna. Diventare donne rispettabili! itinerario nel quale si approfondiscono i temi della dote, il matrimonio, i figli. E poi anche Le donne di Campo Marzio: meretrici, partorienti, mammane e modelle; un percorso che ripercorre la storia di Campo Marzio attraverso le vicende delle figure femminili che lo hanno animato tra il XVI e il XIX secolo. Ed infine, la presenza delle donne negli ambienti politici e di potere; Livia e Giulia: relazioni pericolose nella famiglia di Augusto e Cleopatra e le altre: le donne del Sepolcreto della via Ostiense, sono gli esempi in tal senso.
Celebrare la donna attraverso le mostre
E per celebrare la Giornata Internazionale della Donna, la Capitale offre anche una serie di mostre che valorizzano il mondo femminile. Il Museo di Roma in Trastevere propone due esposizioni fotografiche che raccontano la realtà attraverso lo sguardo della sensibilità visiva. Prima, donna. Margaret Bourke-White documenta attraverso oltre cento immagini la visione e la vita controcorrente della fotografa statunitense; e poi NEEEV. Non è esotico, è vitale che ospita una selezione di diciotto fotografie di grande formato di Begoña Zubero, che descrive la ricostruzione della città di Mosul dopo la terribile offensiva che ha portato alla sconfitta dello Stato Islamico.
Tra le alte mostre, al Museo di Roma si può ammirare Segni; un progetto pedagogico, fotografico e di comunicazione, sul tema della violenza contro le donne. Estremamente interessante e d’impatto anche l’installazione artistica a Villa Borghese; nel Tempietto di Diana Guido Iannuzzi propone Dafne is back. L’opera si presenta come una sorta di sequel del mito di Dafne e Apollo; come rivela bene la nota che descrive questa installazione: “Dafne torna a essere libera e non più imprigionata nella pianta di alloro in cui si era trasformata per sfuggire alla violenza. L’installazione suggerisce che la mimesi, il nascondersi o il fuggire, debbano essere solo strategie temporanee, emergenziali, di fronte alla violenza, mentre è assolutamente necessario liberare Dafne e permetterle di essere sé stessa, mostrando la propria corporeità e il proprio pensiero senza il rischio di subire violenza fisica o psicologica. Questo vale non solo per Dafne e le donne, ma per chiunque sia costretto a nascondere la propria natura e le proprie idee per sfuggire alla violenza o all’emarginazione“.
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