Aspra presa di posizione, oggi 8 marzo, del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nei confronti dei paesi europei e dell’Alleanza atlantica.
Zelensky: “Russi fanno strage di bambini“
“La NATO non si è comportata come doveva nella sua risposta dopo l’attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e nel non imporre una no-fly zone sui cieli dell’Ucraina” ha detto il presidente dell’Ucraina in videocollegamento con la Camera dei Comuni di Londra. “Finora – ha aggiunto – nel conflitto in Ucraina sono stati uccisi oltre 50 bambini.” L’Ucraina, ha insistito Zelensky, si chiede con una domanda “shakespeariana” se essere o non essere (alludendo all’Amleto), “e la nostra risposta è sì, che vogliamo esistere.”
“Combatteremo anche nelle foreste”
“Noi non vogliamo perdere ciò che è nostro come un tempo voi non avete voluto” arrendervi di fronte “all’invasione nazista“. Il presidente ucraino descrive in tono drammatici l’invasione attuata dalla Russia, descritta come “uno Stato terrorista“. Zelensky ha poi esaltato “l’eroismo” della sua gente. E ha ribadito che il suo paese intende resistere e combattere fino alla fine, anche “nelle foreste“ se sarà necessario. I parlamentari di Westminster hanno salutato le sue parole con un lunghissimo applauso finale.
In mattinata il presidente ucraino per la prima volta aveva aperto a compromessi sul futuro status di territori come Crimea e Donbass. Pur rifiutando ultimatum da Vladimir Putin. Nella serata di ieri 7 marzo Zelensky aveva lanciato un monito nel corso di un’intervista al programma World News Tonight della ABC, negli Usa. “Questa guerra non finirà così – aveva detto – Scatenerà la guerra mondiale“. Le truppe russe, accusano nuovamente gli ucraini, violano ancora i corridoi umanitari.
Il pericolo che il conflitto si allarghi
Mosca ora minaccia lo stop di gas all’Europa di fronte all’ipotesi di un embargo al petrolio russo. Parigi e Berlino provano a coinvolgere Pechino. Il presidente cinese Xi Jinping “deplora” la guerra ma invita alla moderazione sulle sanzioni. Fra i rischi più gravi c’è l’allargamento del conflitto oltre i confini dell’Ucraina. Ad altri paesi ex sovietici: Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Moldavia, Ungheria.
Usa: embargo al (poco) petrolio russo
Dal canto loro gli Stati Uniti vieteranno l’importazione di petrolio e gas russi. Lo ha confermato lo stesso presidente Joe Biden parlando dalla Casa Bianca. Washington non dipende dagli idrocarburi della Russia, contrariamente ai paesi europei: la Germania e l’Italia in particolare. Ma sta comunque varando intese commerciali con il Venezuela, paese che gli Usa hanno sottoposto a sanzioni durissime da tempi di Maduro. Biden ha vantato l’accordo bipartisan in Usa sull’embargo all’energia russa e ha detto di capire che molti alleati non sono in grado di allinearsi su questa misura. “Putin non vincerà – ha sottolineato -, potrà conquistare città ma non un intero Paese“.
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