“Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards …Credo che un Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più . Ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa”. (Estratto dal monologo di Stefano Accorsi nel film del 1998 RadioFreccia diretto da Luciano Ligabue)
Anche se ieri abbiamo vinto, non è bastato. Le uscite dalla Champions sono sempre dolorose per i tifosi – lo metto subito in chiaro sono interista – specie per quelli dell’Internazionale 1908. Per il suo blasone. Specie alla vigilia del 114° compleanno; e allora oggi 9 marzo: tanti auguri “Beneamata”!
🎂 | COMPLEANNO
Le nostre leggende, i nostri valori, il nostro futuro.
Buon compleanno, interisti! 🖤💙#Inter114 pic.twitter.com/BnGW2Yydod— Inter 🏆🇮🇹 (@Inter) March 9, 2022
Foot-Ball Club Internazionale 1908: per tutti semplicemente, l’Inter
La “Beneamata” del calcio italiano
La fortuna nella cultura popolare dei nerazzurri è legata a due imprese e, indissolubilmente, alla Coppa Campioni di un tempo prima, e moderna Champions poi: dal Mago Herrera a José Mourinho.
L’Inter detiene un record italiano assoluto nel calcio europeo: nel 2009/10 è la sola squadra italiana a vincere il “triplete“. Un club assai esclusivo di soli 7 componenti: Celtic (1966/67), Ajax (1971/72), PSV Eindhoven (1987/88), Manchester United (1998/99), Barcellona (due volte: 2008/09 e 14/15) e Bayern Monaco (2012/13 e 19/20). Nel caso dei nerazzurri la carrellata trionfale comprende in un mese di maggio del 2010 che vendica tutti quanti quelli passati, in cui per primo trofeo il 5 arriva la Coppa Italia nella finale dell’Olimpico contro la Roma. Il 16 arriva la matematica certezza dello Scudetto a Siena e infine il 22 la Champions nella finale di Madrid contro il Bayern Monaco. 45 anni dopo l’ultima vittoria proprio del mago Herrera, Mourinho chiude il cerchio con questo record.
A portarla a teatro ci pensa inequivocabilmente fin dal titolo il grande comico Paolo Rossi con Lode a Evaristo Beccalossi nel 1992: la storia arcinota dei rigori sbagliati. In tv poi negli Anni 2000 sono Ficarra e Picone a interpretare due tifosi stanchi a Zelig, e a riproporre il tifo per i colori nerazzurri in due sit-com: Il mammo e Love Bugs.
Sul fronte libri quelli più noti sono scritti dal giornalista del Corriere della Sera Beppe Severgnini, come non mancano diverse copertine di Topolino dopo la prima risalente al 1976 e un manga giapponese: Capitan Tsubasa.
“Amala… Pazza Inter amala!”
Quattro anni fa in occasione delle celebrazioni per i 110 anni dell’Inter è apparso anche sulla facciata di un palazzo milanese nel quartiere Isola l’InterWall, un murales che racconta la storia nerazzurra. Poi c’è anche la musica che canta della squadra: la prima è Eravamo in 100.000 del 1968 cantata da Adriano Celentano; poi è la volta di Quelli che… del 1975 cantata dal milanista Enzo Jannacci (divenuta titolo e sigla del noto programma sportivo di Fabio Fazio). Prima della pellicola Ligabue cita la sua amata squadra del cuore in Hai un momento, Dio?; siamo nel 1995. L’ultima in ordine di tempo è del 2019 Fuori dall’hype dei Pinguini Tattici Nucleari, anche se la più nota e la più romantica: quella Luci a San Siro del 1971. Nella produzione di Roberto Vecchioni fa spesso capolino l’omaggio alla squadra del cuore.
Ma l’Inter è spesso un cerchio che si chiude come in un abbraccio ed è accaduto anche con l’inno ufficiale – Amala, Pazza Inter – scritto da Rosita Celentano, figlia del Molleggiato che ha scritto la prima canzone che cita i nerazzurri e che come tutti i tifosi sanno fa:
Amala!
Pazza Inter amala!
E’ una gioia infinita
che dura una vita
Pazza Inter amala!
E se avete nostalgia riguardatela tutta nel video dell’incisione. Forza Inter e Buon compleanno Beneamata!
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