Sul vertiginoso aumento dei prezzi di gas, energia elettrica e carburanti in tutta Italia la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine.
Al momento quello della procura capitolina è un procedimento contro ignoti, senza indagati e senza ipotesi di reato. “L’indagine è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili“, spiega la Procura. Il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in merito agli aumenti dei prezzi, aveva parlato di “colossale truffa“. Messa in atto da speculatori che si sarebbero approfittati dello stato di guerra in Ucraina.
Degli accertamenti sulla vicenda si occupa il nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza. A far scattare formalmente l’inchiesta della magistratura è stato un esposto del Codacons. L’associazione dei consumatori ha evidenziato come in questi giorni, all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina, i prezzi dei carburanti sia schizzati alle stelle. Rincari che si stanno abbattendo sui consumatori italiani abbastanza pesantemente.
Prezzi benzina, gas e luce mai così alti
Lo afferma la stessa Codacons, unica in Italia ad aver presentato denunce penali sugli aumenti dei listini di energia e carburanti. A gennaio il Codacons aveva presentato un primo esposto alla Procura della Repubblica di Roma in cui si chiedeva di indagare per la possibile fattispecie di truffa e di accertare se si siano realizzate, sui mercati internazionali e all’ingrosso dell’energia, speculazioni che abbiano alterato in modo illecito i prezzi. Naturalmente per quanto riguarda elettricità e gas. In questo modo, di fatto, si sono già realizzati danni economici e per famiglie e imprese.
Il paventato stop dell’autotrasporto italiano, intanto, c’è. Ma senza forti disagi, al termine della mattinata di oggi 14 marzo. Lo scorso 10 marzo le aziende di autotrasporto avevano proclamato lo stop a livello nazionale “per causa di forza maggiore“ che però la Commissione di garanzia per lo sciopero ha formalmente bocciato sul piano della legittimità legale.
Nel giorni scorsi sindacato autonomo Trasportounito aveva precisato come non si trattattasse di uno sciopero né di una rivendicazione particolare. Ma di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore. “La sospensione dei servizi si è resa inevitabile – sottolineava una lettera inviata da Trasportounito al Governo – anche per tutelare le imprese. E impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti. Ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire“.
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