Caro benzina e carburanti, il Governo Draghi corre ai ripari con un decreto taglia prezzi. In Italia la situazione si sta aggravando ogni giorno che passa e l’esecutivo ora pensa a una riduzione del 15% del costo alla pompa per il consumatore.
Fare in fretta per arginare la corsa delle bollette di gas ed energia elettrica, e dei carburanti con prezzi schizzati alle stelle. Questa la raccomandazione di Mario Draghi a Palazzo Chigi, nella riunione con i ministri dell’Economia e della Transizione ecologica, rispettivamente Daniele Franco e Roberto Cingolani, sul cosiddetto decreto taglia prezzi. Ovvero, il pacchetto di misure che il Governo intende mettere in campo in un decreto per fronteggiare i rincari “al più presto”.
Un decreto per calmierare i prezzi
Per questo si punta ad approvare il decreto in una riunione del Consiglio dei ministri che potrebbe tenersi già domani, giovedì 17 marzo. Fra le ipotesi: rateizzazione delle bollette e taglio del prezzo della benzina e del diesel tramite l’extra gettito Iva sui carburanti di questi ultimi mesi. L’idea è quella di effettuare uno sconto di 15 centesimi a litro alla pompa. E ciò sia per la benzina che per il gasolio, in linea con quanto fatto in Francia. E con quel che si appresta a fare la Germania alle prese con la stessa emergenza.
Le posizioni dei partiti
Continuano a emergere sempre più nette, intanto, le prese di posizione dei partiti che chiedono di tagliare in modo corposo i prezzi dei rifornimenti alla pompa. Il PD propone di scendere “sotto i 2 euro al litro“, ben più quindi del taglio da 15 centesimi che si ipotizza in queste ore. Nel pacchetto elaborato dai dem, che vale però “dai 3 ai 4 miliardi di euro a trimestre“, Antonio Misiani inserisce anche l’assegno energia lanciato dal segretario Enrico Letta, spiegando che si tratterebbe di fatto di ampliare la portata dell’attuale bonus sociale alzando il tetto Isee a 20mila euro. “Si passerebbe così da 2,5 milioni a 12 milioni di famiglie aiutate“.
Matteo Renzi sollecita invece il premier a un nuovo “Whatever it takes“. Così riprendendo e applicando alla situazione italiana attuale la famigerata espressione usata dieci anni fa dall’allora governatore della Bce, Mario Draghi, per salvare l’euro dalle speculazioni internazionali. In questo caso si tratterebbe di fissare “un tetto ai prezzi del gas e della benzina perché altrimenti salta la fiducia degli italiani e si torna alla recessione“.
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