Shock a Bari, rubati oggetti preziosi dalla statua di San Nicola
In lacrime donne ucraine che volevano pregare per i familiari in guerra a Mariupol
Molto più di un furto sacrilego, destinato a colpire ed indignare tutti i fedeli di San Nicola, a Bari e non solo. Ignoti si sono introdotti nella Basilica nella notte, intorno alle 4, sottraendo i preziosi dalle mani della statua del Santo.
I ladri hanno portato via il libro con tre palle d’argento e una croce in argento con alcune gemme. Dall’altra mano, un anello in oro con alcune pietre. Asportata anche una collana reliquiaria, nonché il contenuto delle cassette delle offerte. Indagini in corso della squadra mobile della Questura.
Le donne di Mariupol
L’Ansa riferisce anche di donne ucraine che erano venute a pregare San Nicola per i loro familiari nel paese in guerra, ma hanno trovato le porte della Basilica nel cuore di Bari Vecchia sbarrate, con le volanti della polizia davanti. Ksenia, 51 anni, è arrivata in Italia 5 giorni fa in fuga dalla guerra, mentre suo marito è rimasto a combattere a Mariupol, una delle città più bombardate di tutta l’Ucraina. La sua amica Irina, invece, viene da Napoli dove vive da tempo, mentre le sue due figlie e i due nipotini stanno a Mariupol. Per loro, dei quali non ha notizie dal 9 marzo, era venuta a pregare stamattina San Nicola.
San Nicola venerato in Ucraina
“Mia figlia quel giorno era uscita per cercare un telefono e chiamarmi – racconta in lacrime – poi hanno bombardato l’ospedale delle donne e da allora non sono più riuscita a mettermi in contatto con loro“. Le due donne avevano scelto la giornata di oggi 22 marzo, per recarsi a pregare alla Basilica, perché “in Ucraina – spiegano – è la festa dei 40 santi e volevamo pregare nella cripta di San Nicola per proteggere i nostri cari“. Nella stessa piazza, di fronte all’ingresso della Basilica, c’è un’altra statua di San Nicola, che anni fa il presidente russo Putin aveva donato alla città di Bari. “A quella statua non vogliamo neanche avvicinarci – dicono le due donne ucraine che l’Ansa ha interpellato – perché l’ha regalata Putin, che sta uccidendo le nostre famiglie e distruggendo le nostre città“.
L’Arcivescovo: “Oltraggio a ciò che è sacro“
“È triste e doloroso prendere atto che non c’è alcun limite all’oltraggio del sacro” ha detto l’Arcivescovo di Bari, Giuseppe Satriano, a Roma per il Consiglio permanente della Cei. “In un contesto già faticoso, in cui la sacralità della vita viene abusata dalla guerra, anche un’immagine simbolica, quale la Basilica del Santo di Myra e la sua Icona più rappresentativa, realtà fortemente identitaria per la comunità barese, è ferita dalla violenza.” C’è chi sembra “aver smarrito qualunque senso del pudore verso l’uomo e del timore verso Dio. Quanto accaduto mi lascia fortemente preoccupato non tanto per gli oggetti e il denaro sottratti, ma per la mancanza di rispetto che si è consumata al cuore della fede dei baresi“.
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