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Ucraina, guerra sempre più intensa. Biden a Bruxelles per il vertice NATO

I russi sono a Mariupol, e non cessano di bombardare, ma a Kherson gli ucraini passano al contrattacco

Sarebbero 11 i pullman che gli occupanti russi hanno sequestrato in Ucraina ieri 22 marzo. Convogli umanitari diretti a Maripuol per trarre in salvo i cittadini. La guerra non si ferma e ora si teme un’escalation nucleare. Mercoledì 23 marzo l’arrivo in Europa del presidente Usa, Joe Biden.  

Intervistato da Christiane Amanpour alla Cnn, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che la Russianon userà armi nucleari a meno che la sua esistenza non sia minacciata“. Un’affermazione che, di fatto, non esclude categoricamente l’opzione dell’uso delle più atroci armi di distruzione di massa che l’uomo conosca e di cui Mosca, come gli Usa e altre grandi potenze, è in possesso. In Ucraina è già scattato l’allarme per il possibile uso di armi termobariche, chimiche e batteriologiche da parte russa. Gli stessi russi hanno dichiarato almeno due volte di aver usato missili ipersonici Kinzhal, sganciati da un aereo, capaci di coprire una distanza di 2mila chilometri, di portare una testata nucleare, e di viaggiare a una velocità pari a 10 volte volte quella del suono.

Ucraina Irpin
Irpin, non distante da Kiev, il 22 marzo. Foto Twitter @IAPonomarenko

“Mariupol in rovina: 100mila in trappola”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo aver parlato in video collegamento con il Parlamento italiano, ieri 22 marzo, ha denunciato che le forze russe avrebbero sequestrato un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti. Erano diretti nella città portuale di Mariupol sul Mare d’Azov, ridotta, secondo fonti ucraine, a paesaggio infernale, per trarre in salvo i cittadini in fuga. Gli autisti dei mezzi sarebbero stati fatti prigionieri, così come diversi operatori dei servizi di emergenza. “Centomila persone – ha sottolineato il presidente ucraino – sono rimaste intrappolate nella città in rovina di Mariupol“. E affrontano la fame sotto “costanti bombardamenti russi“. Zelensky ha rinnovato i suoi appelli affinché la Russia consenta corridoi umanitari sicuri. I civili stanno affrontando “condizioni disumane in un assedio totale: senza cibo, né acqua, né medicine“. Più di 7mila persone sono fuggite dalla città nelle ultime 24 ore, ha detto.

Ucraina, la strage dei bambini

Al 28° giorno dell’invasione russa in Ucraina, sono stati uccisi 121 bambini e altri 167 sono rimasti feriti. Lo sostiene l’ufficio del procuratore generale ucraino sulla sua pagina Facebook, citato dall’Agenzia Unian. I bombardamenti hanno colpito 548 strutture educative, 72 delle quali sono state completamente distrutte, ha detto. “Le scuole bombardate sono più di 220, sono 155 gli asili nido. La situazione peggiore è nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Mykolaiv, Sumy, Kyiv, Kherson, Chernihiv e a Kiev. Colpiti dalle bombe russe anche scuole di medicina, arti, impianti sportivi, biblioteche “, ha detto la procura.

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Soldati ucraini nei boschi: tenderanno imboscate ai russi sulle strade. Foto Twitter @IAPonomarenko

Secondo il Pentagono, le forze ucraine stanno “riguadagnando terreno” nel sud dell’Ucraina, vicino Kherson. In un briefing con la stampa il portavoce della Difesa americana, John Kirby, ha parlato di segnali secondo cui l’Ucraina sta “contrattaccando” le forze russe. Il presidente americano Joe Biden, da parte sua, rilancia l’allarme sulle armi biologiche e chimiche della Russia. Questa sera, 23 marzo, Biden arriverà a Bruxelles per partecipare al vertice della Nato, all’incontro con i leader del G7 e al Consiglio europeo. I leader occidentali annunceranno nuove sanzioni in coordinamento con l’Unione Europea.

Odessa Ucraina Teatro
Il teatro di Odessa, città ucraina sul mar Nero. I russi si stanno avvicinando

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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