Angelus 27 marzo, Papa Francesco rinnova il suo appello: “La guerra non può essere giustificata”
In occasione della preghiera domenicale, il Santo Padre dedica un nuovo importante messaggio all'Ucraina
In occasione dell’Angelus del 27 marzo Papa Francesco lancia un nuovo e forte appello affinché cessi il conflitto in Ucraina; “La guerra non può essere mai giustificata“, ricorda il Santo Padre che chiede ancora alle autorità politiche di mettere in campo trattative di pace.
“Due anni fa pregavamo in questa piazza affinché finisse la Pandemia, oggi preghiamo affinché finisca la guerra“; così Papa Francesco ricorda ai fedeli, in ascolto da Piazza San Pietro, l’importanza del momento drammatico che il mondo sta vivendo. La guerra non ha mai giustificazioni, è questo il messaggio sul quale il Pontefice si sofferma, chiedendo ancora ai governanti di mettere in pratica trattative di pace.
Il Pontefice ricorda come la guerra sia in grado di distruggere, non solo il presente ma, anche il futuro. Partendo inoltre dalla Parabola del Figlio Prodigo, argomento del Vangelo odierno, il Papa chiede di non stancarsi mai di chiedere perdono a Dio per tutti i mali commessi.
La supplica per l’Ucraina
Dallo scoppio della guerra in Ucraina (lo scorso 24 febbraio 2022) Papa Francesco non cessa di lanciare i suoi appelli di pace. Il Pontefice continua a far sentire la sua vicinanza al popolo martoriato dal conflitto e ci ricorda come ciascuno debba sentirsi coinvolto da questa situazione drammatica. “È passato più di un mese – ricorda il Santo Padre – dall’inizio di questa guerra crudele e insensata, che come ogni guerra rappresenta una sconfitta per tutti“. “C’è bisogno di ripudiare la guerra – prosegue il Papa – luogo di morte dove i padri e le madri seppelliscono i figli; dove gli uomini uccidono i loro fratelli, senza averli nemmeno visti. Dove i potenti decidono e i poveri muoiono“.
E nella supplica rivolta affinché cessino i bombardamenti e gli scontri armati, Papa Francesco ricorda come le guerre non siano solo distruttrici del presente, ma anche del futuro. Il Santo Padre ricorda, infatti, che dallo scoppio del conflitto, un bambino su due è stato sfollato dall’Ucraina; “Questo vuol dire distruggere il futuro – sottolinea il Pontefice – provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti fra di noi. Ecco la bestialità della guerra: atto barbaro e sacrilego“.
“La guerra non può essere qualcosa di inevitabile“
“La guerra non può essere qualcosa di inevitabile” ricorda il Santo Padre, che sottolinea, come in ogni suo messaggio per la pace, come ad un conflitto non si possa mai trovare motivazione che lo giustifichi. “Non dobbiamo mai abituarci alla guerra” ma, come ricorda Papa Francesco, è necessario convertire l’impegno di oggi per l’avvenire di tutti. “Perché se da questa vicenda usciremo come prima, saremo in qualche modo tutti colpevoli. Difronte al pericolo di autodistruggersi l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra”.
Sono intense e forti le parole di Papa Francesco che sottolinea quanto sia giunto il momento di “Cancellare la guerra dalla storia dell’uomo, prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia“. E da questa forte riflessione scaturisce la preghiera del Santo Padre ad ogni responsabile politico, affinché rifletta su questo drammatico aspetto e si renda conto come ogni giorno in più di guerra in Ucraina peggiori la situazione per tutti. “Perciò rinnovo il mio appello: basta, ci si fermi, tacciano le armi, si tratti seriamente per la pace“. Così Papa Francesco, che lo scorso 25 marzo ha consacrato l’umanità e in particolare l’Ucraina e la Russia al cuore Immacolato di Maria, chiede di pregare ancora affinché il conflitto si arresti per sempre.
Papa Francesco e la riflessione sul Vangelo odierno
Come ogni domenica il Santo Padre concentra la sua riflessione che precede la preghiera dell’Angelus sul Vangelo della Liturgia odierna. Questa domenica 27 marzo la Parola riporta la Parabola del Figlio Prodigo (o del Padre Misericordioso); da questa scaturisce una profonda riflessione del Pontefice che possiamo ricollegare anche alla situazione drammatica che stiamo vivendo con la guerra in Ucraina: non perdere la capacità di chiedere perdono a Dio di ogni male commesso. Egli, infatti, è come il Padre Misericordioso che ci perdona sempre: “Dio perdona sempre“.
Il Padre ci accoglie sempre, ma dentro di noi c’è anche una parte che equivale al figlio maggiore, quella che viene messa in crisi dal perdono del padre verso quel figlio che aveva dilapidato tutto. Basare tutto sulla “pura osservanza dei comandi” potrebbe essere anche il nostro problema, osserva Papa Francesco. Vivere una religione distante fatta di divieti e di doveri che impedisce di essere amorevoli verso il prossimo; si diventa rigidi verso gli altri che non si vedono più come fratelli. E mai come in questo tempo di guerra dovremmo concentrarci sull’importanza di sentirsi fratelli e del chiedere perdono per ricevere la pace.
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— Papa Francesco (@Pontifex_it) March 26, 2022
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