Covid, di generale in generale: dopo Figliuolo arriva Petroni

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Domani 31 marzo scadrà ufficialmente lo stato di emergenza sanitaria in Italia, dovuta al Covid, che dura dal marzo 2020. Non sarà rinnovato. Il Commissario Francesco Paolo Figliuolo lascia. Al suo posto il generale Tommaso Petroni.

La notizia è di oggi 30 marzo, giorno in cui il premier Draghi ha firmato un Dpcm tramite il quale nomina un altro generale al posto di Figliuolo. Un altro militare, dunque. Sarà il maggior generale dell’esercito, Tommaso Petroni, a guidare il completamento della campagna vaccinale anti Covid, con una struttura diversa da quella di Figliuolo che, come tale, cesserà di esistere. Francesco Paolo Figliuolo ha conseguito il risultato, a oggi, di circa il 90% della popolazione con più di 12 anni che ha completato il ciclo vaccinale (due dosi).

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Chi è Tommaso Petroni

Sessanta anni, originario di Canosa di Puglia, Petroni si è arruolato nell’Esercito italiano nel 1981. Finora non si è mai occupato di Covid, così come del resto era avvenuto per Figliuolo. Petroni ha ricoperto vari incarichi di comando e ha prestato servizio in missioni in Kurdistan, Somalia e Kosovo oltre che al quartier generale della NATO a Valencia, in Spagna. Dal 2018 al 2021, il maggior generale ha svolto gli incarichi di capo reparto Trasporti e capo reparto Materiali occupandosi della gestione di tutti i trasporti nazionali ed internazionali a supporto di Enti e Reparti dell’Esercito italiano.

Il generale Figliuolo

Stop alla struttura di Figliuolo

Tommaso Petroni diventerà dunque, con decorrenza dal 1 aprile, direttore dell’Unità per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia. La vecchia struttura commissariale di Figliuolo non esisterà più. L’Unità che Petroni andrà a dirigere avrà alcuni membri del personale che facevano già parte della struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Covid. Ma ci sarà anche personale in servizio al ministero della Salute. Le funzioni vicarie del direttore le svolgerà Giovanni Leonardi, dirigente del dicastero guidato da Roberto Speranza. Figliuolo aveva annunciato le sue dimissioni da commissario straordinario il 12 marzo scorso.

Il Covid e l’Ucraina

Fra gli ultimi provvedimenti del Commissario Figliuolo c’era stato il semaforo verde alle vaccinazioni anti Covid per i rifugiati che stanno arrivando in Italia dall’Ucraina. A oggi, come ha sottolineato la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, sono 75mila, per lo più donne e bambini. In tutto sono già 4 milioni, in un mese di guerra, gli ucraini che hanno lasciato il paese per fuggire dai bombardamenti e si sono spostati nel resto d’Europa. In una lettera alle Regioni, ai primi di marzo, il generale Figliuolo aveva chiesto di “provvedere alla vaccinazione dei cittadini di nazionalità ucraina ospitati in Italia attraverso la generazione dei codici Stp: ‘straniero temporaneamente presente’“. Il ministero della Salute ha emanato una circolare ad hoc per le vaccinazioni dei rifugiati disciplinando anche un servizio di tamponi.

Karolina L. Billing, rappresentate dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati. Foto Twitter @KarolinaBilling

LEGGI ANCHE: Covid, tutte le nuove regole dal 1 aprile

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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