Ucraina, Ue verso embargo a gas petrolio e carbone dalla Russia
Il Parlamento europeo approva a larghissima maggioranza un emendamento per chiedere lo stop immediato e totale alle importazioni di idrocarburi da Mosca
L’Unione europea vara nuove sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina ma slitta il via libera definitivo al quinto pacchetto di misure economiche coercitive. Tuttavia il Parlamento, nell’approvare la risoluzione per le sanzioni, ha varato anche un emendamento speciale. Col quale si chiede il blocco delle importazioni di gas, petrolio e altre fonti di energia dalla Russia in Europa.
La riunione degli ambasciatori dei 27 Stati membri (Coreper), iniziata alle 10 di oggi 7 aprile riprenderà alle alle 18. L’Italia conferma il proprio appoggio convinto alle sanzioni. Via libera, nel frattempo, del Parlamento europeo alla risoluzione di maggioranza che chiede più sanzioni contro la Russia. E che include le importazioni di idrocarburi.
⚠️🇪🇺Il Parlamento esprime indignazione per le atrocità delle forze armate russe e chiede:
🔘Embargo totale e immediato sulle importazioni di gas dalla Russia
🔘Tribunale speciale delle Nazioni Unite per i crimini di guerra
🔘Accelerare la consegna di armi all’UcrainaInfo👇
— Parlamento europeo (@Europarl_IT) April 7, 2022
La risoluzione ha ricevuto 513 voti a favore, 19 astensioni e 22 voti contrari. Approvato un emendamento di Ppe, S&D, Renew, Greens e Ecr che chiede “un totale e immediato embargo su gas, petrolio e carbone russi“. Ma anche “l’abbandono dell’utilizzo dei gasdotti Nordstream 1 e 2“. “Colleghi, questo è un momento significativo, la nostra posizione è chiara“, ha sottolineato la presidente Roberta Metsola, succeduta in gennaio a David Sassoli.
Sanzioni, il peso del carbone
Secondo l’Ansa nel quinto pacchetto di sanzioni europee contro la Russia si va verso uno slittamento dell’inizio dell’embargo alle importazioni di carbone russo. Il nodo dei contratti in essere è stato uno degli aspetti più sensibili La proposta di rinviare l’inizio dell’embargo è stata avanzata dalla Germania, il paese europeo più legato alla Russia per l’approvvigionamento di fonti energetiche. Un gruppo di undici Paesi europei, guidati sempre dalla Germania, chiede intanto di accelerare i negoziati sul pacchetto Fit-for-55 per la neutralità climatica dell’Unione e al fine di tagliare al più presto i legami energetici con la Russia. Si terrà poi domani 8 aprile l’incontro tra il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Lavrov: “L’Ucraina non vuole la pace“
“L’incapacità di Kiev di fare accordi sottintende un piano per tirare alla lunga e mette a repentaglio il dialogo con la Russia” ha dichiarato, dal canto suo, il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov. Ha tuttavia aggiunto che Mosca continuerà ad avere colloqui con l’Ucraina presentando la propria proposta di accordo “nonostante le provocazioni“. Lo riporta la Tass. L’Ucraina ha presentato una nuova bozza di accordo con la Russia, ma Mosca la considera una deviazione rispetto alle intese di massima di Istanbul, lo scorso 29 marzo. “L’Ucraina ha presentato ieri la propria bozza di accordo con la Russia al gruppo dei negoziatori, che ovviamente si discosta rispetto alle disposizioni chiave registrate nell’incontro di Istanbul il 29 marzo“, ha detto Lavrov.
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