La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen in viaggio verso Kiev. Foto Twitter @vonderleyen
La guerra in Ucraina fa registrare, secondo gli Stati Uniti, la definitiva rinuncia della Russia a conquistare Kiev. Venerdì 8 aprile nella capitale arrivano sia la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che l’Alto rappresentante della politica estera europea, Joseph Borrell.
Gli Usa affermano che comunque non rallenteranno le forniture di armi all’Ucraina: anzi, si impegnano a potenziare i rifornimenti. E mentre il G7 annuncia nuove sanzioni economiche e finanziarie contro Mosca, il Parlamento europeo chiede un embargo totale sul gas e sul petrolio russi, mentre l’Unione vara il quinto pacchetto di sanzioni contro Mosca. Misure che includono il graduale embargo alle importazioni di carbone russo (oggi è attesa la ratifica formale delle capitali).
Ursula von der Leyen ha pubblicato su Twitter un post in cui annuncia: “Looking forward to Kyv” (verso Kiev). E ha pubblicato una foto che la ritrae all’uscita da un treno con i colori giallo e azzurro dell’Ucraina, accanto al primo ministro slovacco Eduard Heger, seguita da Joseph Borrell. Lo stesso Borrell sul suo profilo scrive “sulla strada per Kiev” in inglese e in ucraino, con una foto che lo ritrae insieme a von der Leyen mentre camminano seguiti dalle scorte.
La presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, esorta a “fare di tutto per isolare Putin e i suoi alleati“. Secondo il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, Putin pensava che avrebbe potuto conquistare molto rapidamente l’Ucraina. Ma si è sbagliato. E adesso “potrebbe aver rinunciato ai suoi sforzi per catturare la capitale, concentrandosi nel sud e nell’est del Paese“.
Secondo il vicesegretario della NATO, Mircea Geoana, nelle prossime settimane nel sud-est dell’Ucraina “ci sarà un altro tipo di guerra“. Ovvero “più convenzionale e su scala più vasta“. Parlando alla trasmissione tv Piazzapulita su La7, Geoana ha aggiunto: “Il sostegno degli alleati cambierà a seconda di questo. E posso prevedere che gli alleati forniranno più armi all’Ucraina…“. In vista dell’offensiva di Mosca a sud-est, il Pentagono si prepara inviare a Kiev – tra l’altro – più di 1.400 missili Stinger, più di 5.000 Javelin anticarro e centinaia di droni. E il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, anticipa che l’Ue proporrà di aumentare il fondo per il sostegno militare all’Ucraina portandolo a 1,5 miliardi di euro.
La corsa ad armare l’Ucraina, quindi, si fa più intesa, mentre continuano le evacuazioni dalle zone più a rischio. Il 7 aprile sono state evacuate almeno 4.676 persone attraverso 10 corridoi umanitari. Da parte sua il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ritiene che la situazione a Borodyanka sia “molto più orribile” rispetto al recente massacro di centinaia di civili di Bucha, attribuito ai russi. La procuratrice generale, Iryna Venediktova, ha fatto sapere che nella cittadina i soccorritori hanno già estratto 26 corpi dalle macerie di due condomini bombardati. “È difficile prevedere quanti morti ci siano” in totale a Borodyanka, ha detto, dato che “è stata presa di mira solo la popolazione civile“.
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