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Addio a Jean-Paul Fitoussi, l’economista francese che amava l’Italia

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È morto a Parigi nella notte fra ieri e oggi 15 aprile l’economista francese Jean-Paul Fitoussi: aveva 79 anni. Lo si è appreso dai suoi familiari.

Professore emerito di SciencesPo, all’Università La Sorbona di Parigi, era docente anche alla Luiss di Roma. Nonché membro del Center for Capitalism and Society della Columbia University di New York. Keynesiano, attento osservatore dell’attualità economica, politica e sociale, aveva diretto con i Premi Nobel Joseph Stiglitz e Amartya Sen la Commissione per le performance economiche e il progresso sociale. Fitoussi conosceva e amava l’Italia. Del periodo trascorso a Firenze, all’Istituto Universitario Europeo di San Domenico di Fiesole, diceva che era stato “uno dei più belli della mia vita“.

Luiss RomaLuiss Roma
La Luiss di Roma dove Fitoussi aveva insegnato. Foto Twitter @UniLUISS

Fitoussi e l’Ucraina

Fin dai primi giorni della guerra in Ucraina Jean-Paul Fitoussi aveva preso posizione sul conflitto, intervistato anche dai media italiani. La guerra, diceva, avrà effetti sull’inflazione aumentando le disuguaglianze. E probabilmente porterà a una profonda recessione. “Quello che sta succedendo – aveva dichiarato all’Adnkronos pochi giorni dopo l’invasione russa in Ucraina – è qualcosa di molto grave che non era successo dagli anni ’30. Non parlo della crisi economica ma della guerra. La posta in gioco supera di molto i problemi che conoscevamo oggi, ossia l’inflazione dovuta al Covid e probabilmente alla pandemia stessa. Esiste una probabilità, anche se spero scarsa, che si possa scatenare una guerra mondiale nucleare. E una recessione paragonata a una guerra non è niente“.

“Con la guerra meno materie prime”

Per quanto riguarda le ripercussioni economiche, la guerra in Ucrainaaumenterà la carenza delle materie prime sia quelle energetiche che agricole. Anche perché in una situazione come questa i paesi che hanno le materie prime tenderanno a tenersele, ad aumentare i loro stoccaggi. Si rischia un effetto importante sul commercio internazionale che potrebbe essere simile al protezionismo“. Le sanzioni alla Russia? “Faranno male ai russi, non a Putin“.

Cadaveri coperti dai teli dopo il missile sulla stazione di Kramatorsk, Ucraina

Sindacati deboli, più precarietà

Con la guerra i prezzi dell’energia, delle materie prime che servono all’industria e alle telecomunicazioni, e i prezzi degli alimentari, osservava il grande economista, “aumenteranno“. “Questo fenomeno avrà effetti diretti e indiretti sul potere d’acquisto delle famiglie e in particolare della famiglie più disagiate. E tutto questo accade in un contesto molto diverso rispetto agli anni ’70 quando c’erano sindacati forti, lavoratori che ottenevano aumenti salariali importanti. Oggi i lavoratori non ottengono più aumenti salariali consistenti, è aumentata la precarietà“.

Fitoussi: “Macron ha sbagliato tutto

Nella Francia alle prese con le elezioni presidenziali era stata durissima l’opinione di Fitoussi sul presidente uscente, ricandidato, Emmanuel Macron. Al quale l’economista imputava di non aver fatto campagna elettorale nelle piazze. “Lo avrebbero fischiato nei territori, perché li ha abbandonati” aveva detto in un’intervista al Giornale. “Si può dire che ha sbagliato tutto“, a partire dallo smantellamento dello stato sociale.

Marine Le Pen e Emmanuel Macron

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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