Venerdì Santo: tutti i riti della Settimana Santa
Dalla Domenica delle Palme alla Pasqua il significato di tutte le giornate nella tradizione Cristiana
Il Venerdì Santo rappresenta per i Cristiani il giorno della Passione; ma già dalla Domenica delle Palme inizia il periodo che prende il nome di Settimana Santa. Si tratta di giornate che rappresentano i vari momenti che dalla Passione di Gesù Cristo arrivano alla Pasqua, giorno della Resurrezione.
Nelle giornate che precedono la Pasqua Cristiana esiste un periodo, il più ricco di significato, chiamato la Settimana Santa; in esso si inseriscono alcune giornate caratterizzate da riti che ricostruiscono, simbolicamente, gli ultimi giorni di Gesù Cristo prima della Resurrezione.
A partire dalla Domenica delle Palme, la tradizione Cristiana rivive i momenti della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo; in questa settimana è collocato il Venerdì Santo, giorno di lutto in cui si celebra nel silenzio e nella preghiera l’attesa della Resurrezione nel giorno di Pasqua.
I riti della Settimana Santa
La Settimana Santa è considerata uno dei più periodi più importanti per i Cristiani; essa rappresenta, infatti, l’apice dell’anno liturgico e celebra il momento più significativo, dal punto di vista spirituale, per i credenti. In questi sette giorni, a partire dalla Domenica delle Palme, ogni giorno assume un senso molto importante; è il momento in cui Gesù rivela la sua Divinità, ma allo stesso tempo anche la sua natura umana che passa attraverso la sofferenza e la morte in Croce. In tutte le professioni di fede Cristiana, dunque, si inseriscono delle celebrazioni solenni e rituali.
La Domenica delle Palme è il primo giorno della Settimana Santa; essa ricorda il momento in cui Gesù arriva a Gerusalemme ed è accolto dai cittadini festanti come Messia. La palma ha un significato fortemente simbolico, poiché per gli ebrei, era una delle quattro piante portate in processione per la festività del Sukkot, la festa del pellegrinaggio, che ricordava il viaggio del popolo di Israele verso la Terra promessa. Tuttavia, benché si tratti di un giorno di festa, in realtà la Domenica delle Palme è conosciuta anche come Domenica De Passione Domini, “della passione del Signore“; durante questa giornata, infatti si ricorda il primo degli eventi che porteranno alla Crocifissione di Gesù, ed è per questo che durante la Liturgia il Vangelo è proprio quello della Passione. Nel rito romano la Domenica delle Palme fa parte ancora della Quaresima.
Dalla Domenica delle Palme al Venerdì Santo
Nei tre giorni successivi alla Domenica delle Palme si ricordano alcuni fatti della vita di Gesù a Gerusalemme fino ad arrivare al tradimento di Giuda; il Vangelo di questi tre giorni, infatti, racconta gli ultimi giorni di Gesù prima dell’arresto. Il Giovedì Santo sancisce la fine della Quaresima e l’inizio di quello che viene definito il Triduo Pasquale; questo giorno Santo inizia la mattina con la consacrazione degli oli Santi che serviranno per celebrare i Sacramenti durante tutto l’anno liturgico.
Tra i riti centrali del Giovedì Santo sicuramente la messa in Coena Domini che ricorda l’Ultima Cena di Gesù e dunque l’istituzione dell’Eucarestia; la Chiesa celebra questo momento nella Consacrazione durante il rito in cui l’ostia diventa il corpo e il sangue di Cristo. Durante la Coena in Domini si ricorda anche l’istituzione del sacerdozio ministeriale, nel quale, attraverso la Lavanda dei Piedi, Gesù come estrema forma d’amore si cinge i fianchi e lava i piedi a sui discepoli. In questo giorno, infine, la Croce dell’altare maggiore è coperta con velo bianco e rimarrà velata fino al Venerdì Santo. Questo rito è conosciuto come Velatio; ovvero la velatura delle croci e delle immagini sacre escluse quelle che ricordano la Via Crucis.
Dal Venerdì Santo alla Pasqua
Con il Giovedì Santo si introduce il momento della Passione vera e propria che culmina nel Venerdì Santo; quest’ultimo nello specifico è il giorno di lutto, in cui al termine delle Via Crucis (il Papa la celebra nella cornice del Colosseo da 1965), che si celebrano in tutte le Chiese Cristiane, si ricorda la Morte in Croce di Gesù; nel suo ultimo istante di vita Cristo rivolge gli occhi al Cielo e “Spirò“. In questo giorno, in cui Gesù muore, le campane non suonano, ed è l’unico giorno dell’anno liturgico in cui non si celebra l’Eucarestia ed infatti le ostie offerte durante la Comunione sono state consacrate il giorno prima. L’azione liturgica, Passione del Signore detta anche Passione Domini, è divisa in tre momenti: Liturgia della Parola, Adorazione della Croce e Riti di Comunione.
In questo giorno, in cui i Cristiani praticano il digiuno, il silenzio di lutto è il motore di tutta la ricorrenza. Le campane suonano l’ultima volta la sera del Giovedì Santo e ritornano a suonare durante la Veglia Pasquale (il Sabato Santo) al canto del Gloria che simboleggia la Risurrezione. Il Sabato Santo si ricorda, invece, il giorno in cui Gesù discese agli inferi; secondo la fede Cristiana, in questo giorno Gesù libera le anime dei giusti traendole in Paradiso; dopo questo momento la sua anima si ricongiunge allo Spirito Divino e risorge. Nella Chiesa la Veglia Pasquale si celebra al tramonto; durante tutto il giorno, infatti, non si celebra la messa e l’altare rimane spoglio.
Questa ‘assenza’ rappresenta l’assenza di Cristo e il fatto che Egli, al momento, si trovi ‘altrove’; non si celebra neanche l’Eucarestia, che è concessa solo a chi si trova in fin di vita, e i Sacramenti sono sospesi. Prima di iniziare la Veglia Pasquale si accende il Cero Pasquale (che sarà la luce sacra di tutto l’anno liturgico); al termina della Veglia si celebra finalmente la Risurrezione. Le campane tornano a suonare a festa; Cristo è risorto. La Pasqua è per questo il momento più importante della fede Cristiana, perché ne rappresenta le fondamenta; infatti, il momento della Risurrezione è celebrato ad ogni Liturgia Eucaristica e rinnova il miracolo che si perpetra nel tempo.
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