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Tennis, russi e bielorussi banditi da Wimbledon

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Tenniste e tennisti russi e bielorussi non potranno partecipare al prossimo torneo di Wimbledon, fra poco più di 2 mesi, come forma di sanzione per la guerra in Ucraina. Si tratta dell’edizione numero 145 dello Slam, il torneo più antico e iconico al mondo. La Russia annuncia intanto di aver testato il missile intercontinentale Sarmat. Ma per il Pentagono non è una “minaccia” bensì un’operazione di “routine“.

La decisione, che era nell’aria, non ha precedenti nel mondo del tennis. Gli organizzatori l’hanno presa in accordo con il Governo britannico, in prima linea nelle sanzioni verso Mosca a seguito allo scoppio della guerra in Ucraina. Dopo aver imposto misure durissime a società e oligarchi ritenuti vicini al Cremlino ora Londra estende le sue ritorsioni anche in ambito sportivo. Immediata la reazione della Russia che parla di “decisione inaccettabile“. Dal canto suo dall’organizzazione del Major inglese si spiega la decisione attraverso una nota ufficiale, stigmatizzando “le azioni illegali, inaccettabili e ingiustificate della Russia” in Ucraina. E, tenuto conto del “profilo internazionale dei Championships” gli organizzatori fanno sapere che “con profondo rammarico” hanno espulso i tennisti russi e bielorussi dalla competizione.

Oltre la Federtennis

E questo nonostante molti tra i tennisti, da Medvedev a Rublev, abbiano già espresso la loro contrarietà alla guerra, sebbene senza mai condannare esplicitamente le scelte di Putin. La decisione dell’organizzazione di Wimbledon va oltre le misure fin qui adottate dalla Federtennis internazionale, così come dagli altri tornei dello Slam. Russia e Bielorussia sono fuori dai tornei a squadra, come la Davis Cup o la Billie-Jean King Cup. Ma i singoli atleti potevano fino ad ora partecipare agli eventi internazionali, seppur gareggiando senza bandiera.

Victoria Azarenka, 32 anni, ex numero 1 del mondo fra le tenniste

Wimbledon, chi non ci sarà

Una deroga che, viceversa, il torneo londinese non ha voluto adottare. Così a Wimbledon mancheranno, in ambito maschile, 4 giocatori tra i top 30 del ranking mondiale. A cominciare dal numero 2 al mondo Daniil Medvedev, lo stesso Rublev, Kachanov e Karatsev. Mentre saranno 5 giocatrici tra le prime 40 della graduatoria internazionale, come la bielorussa numero 4 Aryna Sabalenka. O la sua compatriota, ex numero 1 Victoria Azarenka. Da notare che il Roland Garros a Parigi ha deciso di non imporre alcun tipo di restrizione per la partecipazione degli atleti.

Aryna Sabalenka, 23 anni, numero 4 al mondo fra le tenniste

Ma altri sport – dall’atletica al badminton, dalla canoa al canottaggio – hanno già imposto l’esclusione. E non solo alle rappresentative nazionali di Russia e Bielorussia, ma anche ai singoli atleti. “Ci rendiamo conto che è una decisione molto dura per gli atleti – ha commentato il presidente dell’All England Club, Ian Hewitt -. Abbiamo attentamente valutato anche altre misure, che potevamo essere assunte all’interno delle linee guida del Governo. Ma alla luce del profilo del torneo, siamo arrivati alla conclusione che non c’erano altre soluzioni praticabili“.

LEGGI ANCHE: Tennis, Un Sinner principesco, ma è Zverev a volare in semifinale

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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