Ucraina: allarme guerra mondiale. Guterres da Putin
Il segretario dell'ONU a Mosca, mentre si svolge un vertice di 40 paesi a Ramstein in Germania, voluto dagli Stati Uniti
All’inizio del terzo mese di guerra in Ucraina, la Russia – che l’ha invasa il 24 febbraio – paventa il rischio “reale” di una terza guerra mondiale. Ma secondo Kiev si tratta della dimostrazione che Mosca sa che il conflitto sta per travolgerla.
“L’urgenza della situazione è nota a tutti. E noi possiamo fare di più“, dice il segretario della Difesa americano, Lloyd Austin. La Cina “non sta cercando la terza guerra mondiale” e lancia un appello per la pace in Ucraina. A Ramstein, base americana in Germania, si svolge oggi 26 aprile un vertice sull’Ucraina convocato dagli Stati Uniti che hanno invitato i ministri della Difesa di 40 Paesi del mondo, compreso, naturalmente, quello ucraino, Oleksi Reznikov. È presenta anche il ministro italiano, Lorenzo Guerini.
La guerra si fa sempre più feroce. Dalla Germania giunge la notizia che il Governo tedesco autorizzerà l’invio di carri armati all’Ucraina. Il presidente Zelensky si dice sicuro di vincere la guerra e accusa il suo omologo russo, Putin, di essere “come Hitler“; mentre il ministro degli Esteri di Mosca, Lavrov, accusa la NATO di entrare in una guerra per procura contro Mosca attraverso la fornitura di armi all’Ucraina. Per Lavrov il rischio di un terzo conflitto mondiale “è reale“. Gli risponde il suo omologo ucraino, Kuleba, su Twitter: “Mosca ha perso l’ultima speranza di spaventare il mondo nel suo sostenere l’Ucraina“.
Centrale nucleare in pericolo
Nelle ultime ore la situazione è tornata critica alla centrale nucleare di Enerhodar nella regione meridionale di Zaporizhzhia, sfiorata da missili russi. Lo riferisce il servizio stampa di Energoatom, l’operatore nucleare statale dell’Ucraina, citato da Ukrinform. “Il sorvolo di missili a bassa quota proprio sopra il sito della centrale, dove si trovano 7 impianti nucleari, comporta rischi enormi” ha detto l’amministratore delegato di Energoatom, Petro Kotin. “I missili possono colpire uno o più impianti nucleari: è una minaccia di catastrofe nucleare e radioattiva per tutto il mondo“.
Attacchi fuori dall’Ucraina
E il conflitto sembra allargarsi alla Transnistria. Si tratta dell’autoproclamata repubblica filorussa in Moldavia. Lì il centro di trasmissione della radio russa è stato colpito ed è saltato in aria. C’è chi sostiene che non si tratti di attacco ucraino, ma di provocazione russa per incolpare Kiev. L’attacco è avvenuto il 25 aprile a Tiraspol, il capoluogo della Transnistria, dove dalla seconda metà anni ’90 si trova un piccolo distaccamento di forze armate russe. Almeno tre uomini avrebbero attaccato il ministero della Sicurezza. Gli uffici erano deserti per la festività, il lunedì della Pasqua ortodossa, quindi non ci sono state vittime. Ma le finestre delle case vicine sono esplose, così come quelle dell’edificio. L’attentato segue di poche ore quella a Berdyansk, sul suolo russo, a un centinaio di chilometri dal confine con l’Ucraina. Nella notte fra il 24 e il 25 aprile due incendi dalle cause ignote hanno distrutto altrettanti depositi, uno civile l’altro militare.
Guterres a Mosca
Nella giornata di oggi 26 aprile sarà a Mosca il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres. Giovedì 28 aprile sarà a Kiev. Il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Kuleba, gli ha chiesto di fare pressioni su Putin per l’evacuazione della città di Mariupol. “È una cosa che l’Onu è in grado di fare“, ha detto esprimendo tuttavia la preoccupazione che Guterres possa “cadere nella trappola” del Cremlino. Kuleba, infatti, non crede che Mosca voglia negoziare seriamente una tregua.
Ucraina: meno grano, più inflazione
Infine, dagli Stati Uniti arriva la notizia che l’Amministrazione Biden starebbe valutando un pacchetto da 5 miliardi di dollari di aiuti. Obiettivo: fronteggiare la crisi alimentare globale provocata dalla guerra in Ucraina. E un nuovo allarme sul tema arriva dal Regno Unito, secondo cui è probabile che il raccolto di grano ucraino diminuisca del 20% quest’anno rispetto al 2021. “La riduzione dell’offerta di grano dall’Ucraina – afferma il Ministero della Difesa britannico – genererà pressioni inflazionistiche. I prezzi elevati dei cereali potrebbero minacciare la sicurezza alimentare globale. In particolare in alcuni dei paesi meno sviluppati“.
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