Dopo la morte sul lavoro di un tecnico degli ascensori al ministero degli Esteri a Roma, ritrovato senza vita il 28 aprile, oggi 2 maggio un operaio ha perso la vita nel cantiere di un’abitazione privata di proprietà della ministra della Giustizia, Marta Cartabia. La tragedia è avvenuta in Valle d’Aosta. “Sono sconvolta e affranta” ha dichiarato la Guardasigilli. Ci si attende che la procura apra un fascicolo per omicidio colposo.
Nel giro di pochi giorni, dunque, due incidenti mortali sul lavoro che coinvolgono nel primo caso una sede istituzionale, la Farnesina, nel secondo un’esponente di spicco del Governo Draghi. Si tratta di pure coincidenze. Resta la terrificante realtà delle morti sul lavoro che in Italia si verificano ormai quotidianamente. Malgrado l’impegno “zero morti sul lavoro” che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ribadito il Primo Maggio, festa dei lavoratori.
Prime ipotesi sui fatti
Nel caso odierno, è morto un operaio di 38 anni, Constantin Cobanel, di origini romene. La tragedia stamani a Ollomont, nell’alta Valpelline in Valle d’Aosta, nel cantiere dello chalet della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che da anni vi passa le vacanze. Cartabia è cittadina onoraria di Ollomont dalla scorsa estate. La procura di Aosta, scrive online su Repubblica Carlotta Rocci, aprirà un fascicolo per omicidio colposo. I carabinieri hanno messo i sigilli al cantiere e hanno sequestrato una piccola pala meccanica all’esterno del garage dove è avvenuto l’incidente. Questo perché gli investigatori intendono chiarire se la ruspa possa aver avuto un ruolo nello spostamento di una putrella che poi ha colpito l’operaio schiacciandolo e uccidendolo sul colpo.
Il dolore di Cartabia
“Sono sconvolta e affranta da quanto appena appreso” ha detto la ministra confermando la notizia, scrive Repubblica. “Un operaio è morto in un gravissimo incidente sul lavoro questa mattina nel cantiere della mia casa di montagna a Ollomont, piccolo comune della Val d’Aosta. Le autorità locali mi hanno da poco informata, sono profondamente turbata“. “Desidero innanzitutto esprimere tutto il mio dolore e la mia personale vicinanza ai familiari della vittima. Come ho anticipato al sindaco David Vevey mi sento partecipe del turbamento dell’intera comunità locale, profondamente segnata da questo grave lutto. Confido che le autorità possano al più presto ricostruire l’intera dinamica dei fatti“.
Morto sul lavoro alla Farnesina
Come detto, lo scorso 28 aprile era stato ritrovato senza vita alla Farnesina, il corpo di un tecnico ascensorista, Fabio Palotti, 39 anni. L’uomo, hanno confermato i risultati dell’autopsia del 2 maggio, è morto sul colpo, schiacciato dall’ascensore su cui stava effettuando – probabilmente nel tardo pomeriggio del 27 aprile – attività di manutenzione. Per determinare l’orario esatto della morte serviranno ulteriori esami. Gli inquirenti non escludono che il decesso sia arrivato tra le ore 18.25 e le 19 del 27 aprile: l’orario a cui risalgono gli ultimi segnali del cellulare di Palotti. Al momento il telefono personale dell’operaio risulta introvabile. Si ipotizza che il cellulare possa essere finito in qualche intercapedine.
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