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Margot Sikabonyi in ‘Bocche inutili’: “Ester vive dentro di me”

Dopo anni di assenza da un set, l'attrice torna con un ruolo forte, crudo e altrettanto delicato

Bocche inutili è l’ultimo film di Claudio Uberti. Una storia illumina la dolorosa vicenda di alcune donne internate in un campo di concentramento a Fossoli. Nel cast tutto al femminile troviamo: Margot Sikabonyi, Lorenza Indovina, Nina Torresi, Morena Gentile, Anna Gargano, Sara Zanier, Lavinia Cipriani; con la partecipazione di Patrizia Loreti.

Non potremmo aver consapevolezza o coscienza di quello che un tempo è stato se non ci fossero i libri di Storia, gli storici a ricordarlo. Infatti, la voce che tramanda dice: Siamo il frutto di quello che è stato. Ma a volte, anche la Storia potrebbe non essersi soffermata su una realtà parallela, che reclama di essere raccontata. Lo fa  Claudio Uberti, scegliendo gli anni più bui della nostra Storia e il racconto della femminilità negata alle donne sopravvissute all’Olocausto. E la loro resistenza.

La locandina di "Bocche inutili"
Courtesy of Press Office

Bocche inutili: cast e sinossi

Il film, sceneggiato dallo stesso regista con Francesca Nodari e Francesca Romana Massaro prende spunto da testimonianze reali e documentate, di donne sopravvissute all’Olocausto. La pellicola racconta di Ester. Ebrea italiana di 40 anni che viene lasciata sola dopo che la sua famiglia è stata radunata e portata via. Inviata al campo di transito di Fossoli, stringe una forte amicizia con Ada. Ma la mano crudele del destino interviene per rimuoverla da lì in breve tempo. Ester non si perde d’animo. Nemmeno quando viene mandata in un altro campo, evitando il convoglio verso Auschwitz che l’avrebbe portata a morte. Con Ada hanno una missione: salvare il bambino che Ester ha scoperto che sta portando dentro di sé.

Noi, di VelvetMAG abbiamo intervistato l’attrice che ha interpretato Ester, Margot Sikabonyi, tornata sul set dopo tanto tempo con un ruolo di spessore, duro, che l’ha cambiata. La sua carriera, ha avuto inizio a soli 11 anni, e mai aveva interpretato un ruolo di una tale profondità e così spiazzante come l’ultimo, e dopo una lunga assenza dai riflettori. Il richiamo per una storia di cui sentiva l’investimento e la responsabilità infinita”. Nei panni di Ester, la nostra attrice ha deciso di rendersi ‘strumento’ dando tutto quello che aveva, senza trattenere nulla: “Sono entrata e ho dato”, ci spiega Margot.

Intervista esclusiva a Margot Sikabonyi

Bocche inutili racconta una vicenda a cui la Storia potrebbe non aver concesso il giusto spazio, in uno dei periodi storici più bui. Qual è stata la tua reazione Margot?
Quando ho letto questa sceneggiatura ho pensato che fosse una storia necessaria di cui non conoscevo nulla. Io non sapevo del dramma femminile all’interno dei campi di concentramento. Non sapevo tantissime cose. Difatti mi dicevo quanto questo film fosse fondamentale. Leggendolo, ho sentito che c’era qualcosa di più ampio, qualcosa che avesse a che fare anche con me, con quello che stavo vivendo: eravamo nel pieno dell’ultima ondata pandemica e sentivo che c’era qualcosa di estremamente attuale come la femminilità negata, la violenza sulle donne. Ed è anche per questo che ho sentito la necessità di farlo.

Bocche inutili il film
Courtesy of Press Office

Cosa ha provato interpretando una storia così delicata e potente?

Intanto ho fatto molta chiarezza interna su me stessa cercando di rendermi strumento perché penso che la responsabilità di un attore rispetto ad un ruolo sia fondamentale e per nulla facile. Nel senso che devi avere a che fare con te, con i tuoi demoni, con le tue paure, quelle più nere. In questo film non potevi restare in superfice, ma scendere giù. Ho iniziato poi a leggere molto ad informarmi. Ho guardato tutti i discorsi – passo dopo passo – di Liliana Segre per il modo che ha di raccontare la sua esperienza incredibile. Quello che mi interessava era anche il suo modo con cui lo comunicava e si sia mantenuta umana nonostante avesse vissuto quell’orroreBocche inutili parla anche un po’ di come mantenersi umane, donne, per non soccombere invece a quello che volevano “loro”. Poi ho voluto respirare l’aria del posto. Infatti ho raggiunto il luogo prima che il set aprisse le porte, perché volevo apprendere tutto quello che mi veniva detto da Fossoli, ancora così vivo, ancora così acceso.

Cos è la memoria per Margot Sikabonyi?

La memoria è parte di chi siamo. Non possiamo staccarcene perché vive dentro di noi. E’ cellulare la memoria. Quando io attraversavo il Museo, il campo di Fossoli, nonostante non l’abbia vissuto c’era qualcosa dentro di me che vibrava: una memoria. Credo che sia fondamentale che certe cose non succedano più. Abbiamo la responsabilità di portarla dentro. Noi, siamo nati da quelle macerie.

Margot Sikabonyi in "Bocche inutili"
Courtesy of Press Office

Interpretare Ester ti ha cambiata? Cosa ti ha lasciato spente le luci del set?

Assolutamente sì. Non volevo tornare ad essere quella di prima. Volevo che “quella roba lì”, mi portasse uno strascico dentro. Secondo me è proprio questa la responsabilità di cui parlavo: non potevo minimamente raccontare la storia di Ester, averla vissuta, accompagnata, letta e poi chiuderla. No, non è possibile. Lei vive dentro di me.

Quindi possiamo dire che il cinema può cambiarti?

Guarda, l’unico motivo per cui io faccio l’attrice è questo. Mi ricordo quando ero bambina a teatro. C’era un’attrice in scena incredibilmente luminosa, forte, meravigliosa e ho sentito il cambiamento interno solo guardandola. Lì, in quel momento, ho capito il potere immenso del racconto, del teatro, del cinema. Ed è anche per questo che sono tristissima che la gente non vada più nei cinema. La potenza del grande schermo è un’altra roba rispetto allo streaming. Stare lì seduto e accogliere la storia con il mega schermo, la musica, è una trasformazione.

Margot interpreta Ester in "Bocche inutili"
Courtesy of Press Office

La guerra tra Russia e Ucraina ci ricorda gli errori del passato, che si ripetono. Come stai vivendo Margot questa realtà?

E’ insopportabile, ma per vari motivi. Questa guerra ha delle immagini che ci vengono poste sotto gli occhi costantemente, e per me è pesante vedere le madri con i loro figli in quelle condizioni. La guerra esiste, ma è ancora più insopportabile quello che sta succedendo intorno. Il buono e il cattivo non esistono. Abbiamo tutti delle colpe. Credo, che questa guerra sia il solo frutto del mancato funzionamento di questo pianeta: tutto si basa sul profitto, sulla convenienza dei potenti rispetto al ‘come si muovono’. Poi, studiando anche psicologia sono arrivata alla conclusione che siamo un po’ abituati a trovare il capo espiatorio di qualsiasi cosa che succeda. Adesso è Putin da incolpare. Adesso è la Russia. Invece penso che ognun debba assumersi la propria responsabilità in maniera seria.

Bocche inutili è una storia realmente accaduta. Cosa perde Ester e cosa invece conquista?

La ragazza entra che è molto sola, ha bisogno degli altri. Ha bisogno di trovare quella figura materna per quel conforto. Qualcuno che la guidi e che le dica come fare. Poi trova il coraggio dentro di sé nel diventare donna quando per esempio scopre di essere incinta. Parliamo più di una trasformazione interna, Ester trova la sua resistenza. Farà un passaggio interno e diventerà lei stessa quell’eroe che cerca.

L'attrice Margot Sikabonyi in "Bocche inutili"

Margot, come è stato tornare sul set, sfogliare un copione dopo così tanti anni?

Stupendo! Una volta che sono arrivata sul set è stata gioia pura. Ho avuto la sensazione di essere nel posto giusto. Come se in questi sei anni di preparazione in cui sono diventata mamma, ho fatto un altro percorso interno mi abbia dato la possibilità nell’essere preparata a prendermelo questo lavoro, per starci dentro. Per me è una cosa essenziale riuscire a fare il mio lavoro.

Teresa Comberiati

Spettacolo, Tv & Cronaca Rosa

Calabrese, a vent’anni si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Amante della fotografia quanto della scrittura, negli anni ha lavorato nel campo della comunicazione collaborando con diverse testate locali in qualità di fotografa e articolista durante la 71ª e 75ª Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica. Ha già scritto il suo primo romanzo intitolato Il muscolo dell’anima. Colonna portante del blog di VelvetMAG dedicato alla cronaca rosa e alle celebrities www.velvetgossip.it, di cui redige ogni mese la Rassegna Gossip.

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