Essere italiani è, senza dubbio, un vanto anche per la storia, l’arte e la cultura che si respira nelle città del Bel Paese; eppure negli anni alcuni di quegli spettacolari monumenti ed eccezionali capolavori, che fanno dell’Italia un vero e proprio patrimonio, hanno subito devi veri e propri ‘attentati’. A compiere atti vandalici, nella maggior parte dei casi, i turisti.
Il recentissimo caso della Maserati che ha distrutto parte dei gradoni della monumentale Trinità dei Monti, a Roma, ha portato alla mente alcuni storici e tristi episodi verificatesi negli anni precedenti. Roma sembra essere stata la vittima più attaccata, ma non è mancato anche qualche attacco alla Culla del Rinascimento, Firenze.
Si è trattato di atti vandalici ad opera, per la maggior parte dei casi, di turisti. Atti goliardici, festeggiamenti oltremisura, vandalismo gratuito che ha visto monumenti e capolavori del Bel Paese sfregiati, deturpati e, a volte, distrutti in maniera quasi irrecuperabile.
Roma, tra le principali ‘vittime’ dei vandali
“L’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità” così Pablo Picasso definiva la meraviglia delle creazioni artistiche; eppure, non tutti forse hanno la capacità di apprezzare il grande patrimonio storico e culturale che l’arte è in grado di tramandare. Così ci troviamo, più spesso di quanto non vorremmo sperare, di fronte ad atti vandalici che deturpano, sfregiano e distruggono tesori dal valore inestimabile. Sono diversi, infatti, i casi documentati in cui (spesso turisti, ma non solo), in preda a gesti goliardici, monumenti, dipinti e fontane hanno subito danni non sempre recuperabili.
Tra le città vittime di vandalismo Roma sembra aver guadagnato il primato; se non fosse altro, per il recentissimo caso dell’automobilista in Maserati che ha danneggiato alcuni dei gradini di Trinità dei Monti, dopo aver fatto una manovra sbagliata ed essere, in un primo momento, datosi alla fuga. Ma tra i casi più eclatanti, non si può ricordare il giovane turista brasiliano, che nell’estate del 2018 decise di incidere il suo nome in una delle pareti interne del Colosseo; sorpreso dai Carabinieri, il 17enne aveva irrimediabilmente alterato l’integrità del monumento Patrimonio dell’UNESCO e fra le Nuove Sette Meraviglie del Mondo.
Alcuni ‘attentati’ storici ai monumenti
Non si può dire che la lista dei monumenti sfregiati sia breve e tantomeno che abbia origini recenti; già il 21 maggio 1972, per esempio, la Pietà di Michelangelo è stata vittima delle martellate di un turista ungherese. Ed un altro capolavoro del Maestro del Rinascimento è stato presa di mira il 14 settembre del 1994; in quella data, infatti, un vandalo ha tentato di danneggiare il David che si trova a Firenze. E purtroppo non si può, di certo, affermare che gli atti vandalici verso i monumenti italiani si siano fermati qui; nel novembre del 2016 un vandalo si è scagliato contro la statua dell’Elefante di Bernini di piazza della Minerva a Roma e nel 2017 uno sfregio ha colpito il monumento funerario del Beato Angelico nella basilica di Santa Maria sopra Minerva.
Ma tra le vittime più designate sembrano esserci state le fontane. Dopo la vittoria ai Mondiali di calcio del 2018, ad esempio, alcuni tifosi francesi hanno preso d’assalto il monumento di Campo de’ Fiori a Roma; il monumento non aveva riportato danni, se non una profonda operazione di pulizia, ma lo stesso non si può dire della Barcaccia. Nel febbraio del 2015, infatti, i tifosi del Feyenoord in trasferta a Roma, procurano danni dal valore di milioni di euro all’opera di Gian Lorenzo Bernini situata in Piazza di Spagna. Ed emblematico è l’episodio del 1997 quando un uomo si tuffò nella Fontana dei Fiumi di Piazza Navona; in quell’occasione, il vandalo usò come trampolino la coda di uno dei mostri marini dell’opera del Bernini, spezzandola rovinosamente.
Dai monumenti ai dipinti
Restando in ambito fontane ci spostiamo da Roma a Firenze e qui è impossibile non ricordare i danni procurati alla Fontana del Nettuno di Bartolomeo Ammannati, situata in piazza della Signoria. Il 2 agosto del 2005, Il Biancone ha subito un grave danneggiamento, sempre a causa di un gesto di estrema goliardia; un giovane, tentando la scalata della monumentale opera d’arte, ha rotto la mano destra e il bastone del Dio del Mare. Anche la Culla del Rinascimento, dopo Roma, non è stata esente da atti vandalici; nel 1997 la zampa di uno dei cavalli della Fontana del Nettuno aveva subito una rottura e nel 2018 il gruppo scultoreo di piazza Demidoff ha perso la testa di uno dei putti.
E per completare questo triste resoconto tornano alla mente anche gli sfregi ai danni di dipinti e capolavori della pittura; nel gennaio del 1998, ad esempio, durante la visita di una scolaresca ai Musei Capitolini di Roma sono stati danneggiati con diversi punti di matita tre quadri di Matisse: La giapponese, Pianista e giocatori di dama e Zorah in piedi. L’anno successivo, un pennarello ha danneggiato invece il quadro di Jackson Pollock Sentieri ondulati, mentre era in esposizione nelle sale della Galleria di arte moderna. Insomma, come direbbe Oscar Wilde: “Ogni singola opera d’arte è l’adempimento di una profezia“, danneggiarla, potremmo aggiungere, è un sacrilegio contro tale profezia.