Il presidente russo Vladimir Putin sarebbe malato di cancro e si sarebbe sottoposto ad alcune cure in aprile. Lo riporta Newsweek citando l’Intelligence americana. I servizi segreti di Washington asseriscono inoltre che lo ‘zar’ sarebbe scampato a un attentato non molto dopo l’inizio della guerra in Ucraina.
Gli 007 statunitensi sono preoccupati da un Putin sempre più “paranoico” che rende la guerra in Ucraina imprevedibile. Nel riferire le loro valutazioni al settimanale Newsweek, i funzionari americani mettono in guardia sul fatto che il crescente isolamento di Putin rende più difficile per l’Intelligence fornire una valutazione accurata sullo stato di salute fisica e mentale del presidente della Russia.
Intanto l’Europa inciampa nel sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca. Il patriarca della Chiesa ortodossa, Kirill, resta fuori dalla black list, su pressione dell’Ungheria. Inizialmente dato per sanzionabile, Kirill viene quindi ‘risparmiato’. Come è noto, si tratta di un’autorità religiosa suprema molto vicina a Putin. Le nuove misure che Bruxelles ha varato includono l’embargo graduale al petrolio in arrivo via mare negli Stati membri dell’Unione. Ci sono però deroghe per il greggio trasportato via oleodotti.
Putin e l’Occidente, una guerra lunga
Il conflitto che Putin ha scatenato in Ucraina dovrà trovare l’Occidente preparato a una “lunga guerra di usura“. Lo ha detto il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, dopo aver incontrato il presidente Usa, Biden, e il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan. Nel Donbass la situazione bellica si aggrava di giorno in giorno. Circa 800 persone sono rifugiate in diversi bunker antiaerei nei sotterranei della fabbrica chimica Azot di Severodonetsk, presa di mira da raid russi. Lo afferma il governatore della regione orientale ucraina di Lugansk, Serhiy Gaidai, citato dalla Cnn. “Ci sono abitanti a cui era stato chiesto di lasciare la città, ma hanno rifiutato. Ci sono anche bambini, ma non molti“, ha aggiunto.
“Kiev nella Ue? No a scorciatoie“
“L’esercito russo ha già distrutto quasi l’intero Donbass ucraino ed è pronto a continuare a uccidere” dice il presidente Volodymyr Zelensky in un video discorso al Parlamento lussemburghese. “Il Donbass era uno dei centri industriali più potenti d’Europa: è semplicemente devastato. Guardiamo Mariupol: c’era mezzo milione di persone e adesso non sappiamo esattamente quanti cittadini siano stati uccisi dagli occupanti. Almeno decine di migliaia in meno di 100 giorni“, ha detto il presidente. La Russia di Putin occupa attualmente circa il 20% del territorio ucraino, secondo Zelensky. Dal canto suo la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, dichiara che l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea “non è solo nel nostro interesse strategico ma è anche un nostro dovere morale“. Ma la velocità del processo d’ingresso “dipenderà dall’Ucraina e dal sostegno che le vorremo dare. Gli standard e le condizioni devono essere rispettati: nessuna scorciatoia” precisa.