Foto Twitter @winsontang
La tecnologia dei caricabatterie diventerà uniforme per tutti i dispositivi elettronici, in tutta l’Unione europea, dal 2024. Una svolta che dovrebbe centrare due obiettivi: ridurre le spese per i consumatori e l’inquinamento dell’ambiente.
Martedì 7 giugno i rappresentanti del Parlamento e del Consiglio europei hanno trovato un accordo definitivo. A partire dall’autunno del 2024, cioè tra oltre due anni, tutti i dispositivi elettronici come smartphone, tablet, fotocamere digitali, e-reader e cuffie dovranno avere una porta USB-C. La stessa che già ora è in uso sulla maggior parte dei cellulari Android usciti di recente. L’accordo a livello Ue include anche i computer portatili. Ma in questo caso i produttori avranno più tempo per uniformarsi ai nuovi standard.
La nuova direttiva prevede inoltre di rendere i protocolli software di ricarica interoperabili tra i vari marchi aziendali che producono i caricabatterie. E questo nell’ottica di ridurre i rifiuti elettronici. Stop, poi, alla vendita di caricabatterie nuovi per ogni dispositivo. I consumatori avranno la possibilità di usare i loro vecchi cavi. “La regola” per l’introduzione del caricabatterie universale USB-C “vale per tutti, non è fatta contro nessuno. Non costringiamo nessuno a entrare nel mercato interno, ma ci sono delle regole che si applicano a tutti“. Così il Commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, rispondendo a una domanda sull’eventualità che Apple non si adegui alla direttiva europea.
“Cominceremo ad applicare le regole tra 24 mesi” ha aggiunto Breton. “Lasciamo alle società” del tech “due anni, sono più che sufficienti, ma le incoraggiamo ad adeguarsi prima. A buon intenditor poche parole” ha sottolineato, citando il proverbio. “L’accordo è una tappa fondamentale dopo oltre di 10 anni di lavoro a questa direttiva” è stato il commento di Alex Agius Saliba, eurodeputato socialista maltese e relatore per il Parlamento europeo sulla direttiva per l’adozione di caricabatterie unico. Aliba ha parlato in conferenza stampa, dopo l’accordo politico raggiunto tra le istituzioni dell’Unione.
“Grazie alla norma si risparmieranno oltre 250 milioni di euro, che i consumatori spendono oggi in caricabatterie inutili“. Spese che generano “tra le 13 e le 15 mila tonnellate di rifiuti elettronici” ha spiegato Saliba. “Tra i prodotti inclusi nella lista di merci che dovranno convergere all’uso di un caricabatterie di tipo l’Usb-C ci saranno laptop, telefonini, tablet cuffie, auricolari e-Reader a altri prodotti“. Tuttavia, come detto, per i laptop la scadenza non è al 2024 ma è più avanti nel tempo. Posticipata “di 16 mesi per permettere al mercato di allinearsi” ha concluso l’eurodeputato maltese.
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