Nadia Toffa oggi avrebbe compiuto 43 anni: la sua memoria tra fatti e ricordi
Ha dato voce ai dimenticati, ha sorretto le fragilità altrui lottando contro l'ingiustizia. Ecco in un estratto la giornalista de "Le iene"
Il 10 giugno 2022 Nadia Toffa avrebbe compiuto 43 anni. Oltre alla sua memoria, oggi si celebrano le sue inchieste, il suo coraggio nell’esser stata strumento e portavoce di una realtà poco ascoltata, sofferente e vittima di un’ingiustizia che sacrifica la vita stessa.
Tutta l’Italia ha partecipato con dolore alla scomparsa di Nadia Toffa, avvenuta in un caldo 13 agosto di tre anni fa, quando solo da poco aveva compiuto i suoi 40 anni. Da 10 inviata de Le Iene, Nadia era approdata nel programma dopo 4 anni di gavetta in un’emittente locale. Il suo esser caparbia l’ha portata ad occuparsi di temi complessi come lo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania con l’aumento del tasso di tumori tra Napoli, Caserta e la “terra dei veleni” Crotone. Ma anche la diffusione delle slot machine e della ludopatia sul quale, la stessa giornalista aveva anche scritto un libro.
Ma è con Fiorire d’inverno che racconta la sua storia. Tra quelle righe si legge il senso della fragilità, vista dalla Toffa con occhi diversi. Maturi, e probabilmente più consapevoli. Perché è in quel delicato percorso che l’ha portata a lottare contro il cancro che Nadia ha riscoperto quanto importante fosse dar valore alla fragilità.
Nadia Toffa, l’ultimo abbraccio virtuale
Esser fragili non è una debolezza, ma è la condizione dell’essere umano. Ed è proprio la fragilità che protegge e che ci invita ad ascoltare quello che si prova. Queste, solo le profonde parole che si mescolano ad altre nate dalle riflessioni concettualizzate in un racconto, che vede la giornalista scriverle nero su bianco tra le pagine del suo libro. Nel giorno del suo compleanno, noi di VelvetMAG non possiamo non riportare qui di seguito le ultime parole scritte dalla Toffa in uno dei suoi ultimi post su Instagram.
Aveva appena compiuto 40 anni e Nadia salutava i suoi tanti seguaci con queste parole: “Ciao amici carissimi, finalmente ci siamo liberati dei primi 40 anni…ricchi di emozioni anche grazie a voi, ma le emozioni certo non finiscono qui. Affronto le mie difficoltà ogni giorno con il sostegno della mia famiglia e dei miei amici. Vi abbraccio con tutta la forza che ho per gli splendidi messaggi che mi state scrivendo. Mi rimarranno a lungo nel cuore. N”.
Nadia Toffa, quando Vittorio Feltri la citò nel suo libro
Il glioblastoma, tumore celebrare dal quale era affetta, è stato violento, crudele. E’ riuscito sì, a toglierle la vita, ma non il sorriso e la caparbietà di continuare a raccontare, a scrivere e documentare. La sua storia, anche di dominio pubblico, è stata raccontata da lei – oltre le pagine del suo libro – anche dai social. Non ha nascosto nulla portando avanti la sua battaglia da guerriera senza filtri. Ma è nel libro del giornalista Vittorio Feltri in Com’era bello l’inizio della fine che si legge un profilo inedito di Nadia Toffa. Edito da Mondadori, l’autore ha tracciato un percorso fatto di incontri importanti della sua vita e dal quale è tratto un capito dedicato alla giornalista. Amica e collega, Vittorio Feltri – tra quelle pagine – ha raccontato l’amicizia con la “iena” mancata prematuramente in un ricordo inedito che parla di un rapporto durato fino alla fine. Nell’estratto del racconto reso noto dal 20° numero di Novella 2000 si legge: “E’ un peccato che non sia più tra noi, poiché, se fosse sopravvissuta avrebbe avuto davanti a sé, una carriera sfolgorante”.
Nasce il Progetto DOna in occasione del compleanno della giornalista
A tre anni dalla sua scomparsa il suo ricordo non si deve spegnere, così come non si può dimenticare lo spirito del suo operato. Con questi obiettivi la Fondazione Nadia Toffa in collaborazione con il Rotary Club Brescia Sud Ovest Maclodio ha annunciato l’iniziativa DOna, in memoria della giornalista Nadia Toffa. La raccolta fondi, strutturata su un progetto multicanale, ha l’obiettivo benefico e solidale a sostegno della diagnosi e delle cure oncologiche, da raggiungere grazie al supporto e alla solidarietà di tutti: 183 mila euro. Nel solco dell’impegno di Nadia, da sempre interprete di un giornalismo rivolto al supporto dei più fragili. Le donazioni serviranno a sostenere la diagnosi precoce, accostando l’operato quotidiano degli staff medici degli Spedali Civili di Brescia, città natale della Toffa. Al nosocomio verrà infatti donato un sistema innovativo per l’identificazione di neoplasie neurologiche in pazienti adulti e bambini: si tratta di un ecografo e neuronavigatore, destinato al reparto di neurologia oncologica.
“Dotarsi di un sistema innovativo che coniughi ecografo e neuronavigatore è molto importante per essere ancora più precisi nell’identificare il tumore e il resto della corteccia cerebrale durante l’operazione e nell’interconnessione con le immagini pre-operatorie” aggiunge Marco Maria Fontanella, Direttore Neurochirurgia degli Spedali Civili di Brescia. “In sostanza, per essere ancora più sicuri di asportare in modo completo il tumore preservando le funzioni cerebrali. Grazie ad un software l’ecografo può interagire con il sistema di neuronavigazione”, conclude.