Alle Gallerie d’Italia di Milano, museo di Intesa Sanpaolo, si apre la pubblico al mostra Collezione Henraux 1960-1970; un’esposizione curata dal direttore artistico della Fondazione Henraux e dedicata alla raccolta di opere scultore in marmo realizzate dall’azienda marmifera toscana.
Saranno 7 delle 25 sculture Henraux in collezione Intesa Sanpaolo le opere presentate nell’allestimento presso il Cortile Ottagono e nel Giardino d’Alessandro delle Gallerie d’Italia a Milano. La mostra Collezione Henraux 1960-1970 è un’anticipazione del grande evento espositivo che si terrà presso la sede della Fondazione a Querceta di Seravezza.
Per l’occasione le sculture hanno ricevuto un importante intervento innovativo e conservativo. Curata da Edoardo Bonaspetti la mostra, oltre alle 7 opere, presenta anche documenti, foto d’archivio, modelli e riproduzioni organizzati in nuclei tematici.
All’interno della mostra
La mostra Collezione Henraux 1960-1970 nasce con l’intento di raccontare anche il contesto in cui le sculture sono state realizzate. Come sottolinea la nota che rivela alcuni dettagli dell’esposizione: “La nascita della collezione Henraux è l’esempio straordinario di cultura d’impresa dato dall’azienda“. L’allestimento si compone di elementi realizzati in marmo; questo materiale è estratto dalle stesse cave da cui proviene quello utilizzato dagli artisti dell’epoca per realizzare le proprie sculture. Tale elementi richiamano, inoltre, i processi creativi che dalla materia grezza portano all’opera d’arte; “Un rapporto unico e virtuoso tra natura, cultura e industria“. In 200 anni di attività, del resto, Henraux si è resa protagonista di molti progetti e collaborazioni nella cultura visiva internazionale.
La Fondazione nasce nel 1821 per volere di Jean Baptiste Alexandre Henraux e grazie anche a Marco Borrini. Sin dall’inizio l’azienda marmifera intreccia il suo percorso con l’arte, l’architettura e il restauro; ed, a partire dal secondo dopoguerra, si instaura un profondo legame con le arti visive anche grazie ad Erimio Cidonio, dal 1956 amministratore unico della società. L’azienda inizia un percorso di rinnovamento e sperimentazione e dal 1957, anche per merito dell’incontro con lo scultore britannico Henry Moore, si sviluppa la ricca collezione Henraux che sarà protagonista della mostra alle Gallerie d’Italia a Milano, dal 10 giugno al 17 luglio, ed anticiperà la grande esposizione, dal 25 luglio al 18 settembre, nella sede centrale della Fondazione.
La ‘storia’ di Henraux
Dopo l’incontro con Henry Moore, in Versilia per la realizzazione della monumentale opera astratta Reclining Figure destinata alla sede dell’UNESCO a Parigi, in pochi anni sono tanti gli artisti che ‘passeranno’ per Henraux. Jean (Hans) Arp, Pietro Cascella, Rosalda Gilardi, Émile Gilioli, Jacques Lipchitz, Morice Lipsi, Joan Miró, Isamu Noguchi, Maria Papa Rostkowska; e poi ancora Giò Pomodoro, Antoine Poncet, Branko Ružić, François Stahly, Georges Vantongerloo e molti altri si recano a Querceta per realizzare le loro opere con le maestranze e i marmi di Henraux. Questo contribuirà a rilanciare la cultura dell’azienda e anche del territorio.
Come spiega ancora la nota: “Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, il vigore di questa eccezionale esperienza inizia ad affievolirsi per mutate strategie aziendali“; e dopo l’esposizione del 1972 presso il Cortile d’Onore di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, la collezione si disperde. Nel 1973, però, l’allora Banca Commerciale Italiana acquista venticinque delle opere realizzate; tali opere oggi appartengono alla raccolta d’arte moderna e contemporanea di Intesa Sanpaolo.