Boom di Telegram, arriva la versione esclusiva a pagamento
Costo probabile: 5 dollari al mese. Bufera su Google negli Usa: "Nasconde la verità sull'intelligenza artificiale"
Le conseguenze dalla guerra in Ucraina hanno favorito uno sviluppo di Telegram che ormai si configura come vero e proprio boom. E adesso l’app di messaggistica, concorrente di WhatsApp, sta per presentare una nuova versione con maggiori funzionalità.
Come anticipato nei mesi scorsi, Telegram è infatti pronta a rendere disponibile anche una sua versione a pagamento. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina molti cittadini russi hanno deciso di utilizzare Telegram per comunicare tra di loro, anche a seguito della decisione di Mosca di considerare Meta-Facebook, che gestisce WhatsApp, un’organizzazione “estremista“. Ma gli stessi ucraini, compresi i dirigenti politici e governativi – lo stesso presidente Zelensky – usano molto Telegram, per diffondere messaggi e informazioni sulla resistenza all’invasore e sugli effetti dei bombardamenti del nemico.
Con un lungo post sul suo canale personale, il fondatore di Telegram, Pavel Durov, ha annunciato che la versione Premium offrirà agli utenti “funzionalità, velocità e risorse aggiuntive“. Tra queste la possibilità di caricare file più grandi, adesivi e reazioni accessibili solo ai paganti. Al momento non ci sono precise notizie sul costo del canone della versione a pagamento, ma nelle settimane scorse la beta dell’app, cioè di prova, faceva intendere una spesa di 4,99 dollari al mese.
Telegram, spese in crescita
Durov chiarisce che le funzionalità esistenti di Telegram rimarranno gratuite e che quelle a pagamento non influiranno sull’esperienza degli altri. Come spiegato dal fondatore, l’arrivo di una versione Premium si è resa necessaria per affrontare le spese a cui la società sta andando incontro. Soprattutto nel merito della gestione dei server che conservano i file: dalle chat protette dalla crittografia a foto e video.
Google, il mistero di LaMDA
Su tutt’altro fronte tech, dagli Usa rimbalza una notizia non su Telegram ma su Google. Il colosso del web ha allontanato, mettendolo in congedo retribuito, uno dei suoi ingegneri responsabili dell’organizzazione dell’intelligenza artificiale. La decisione segue la pubblicazione da parte di Black Lemoine della trascrizione di una sua comunicazione con l’interfaccia LaMDA – Language Model for Dialogue Applications – che stava sviluppando. Lemoine lavorava al sistema dal 2021 e, con il passare dei mesi, ha notato che l’interfaccia di AI (Artificial Intelligence) era diventata, a suo parere, senziente come un essere umano. E in grado di intrattenere conversazioni su religione, coscienza e robotica.
“Autonomia di un bambino in crescita“
“Se non avessi saputo cos’era, avrei pensato che si trattava di un bimbo di 7-8 anni“, ha spiegato l’ingegner Lemoine al Washington Post. Lo sviluppatore ha quindi comunicato ai manager di Google le capacità di LaMDA e le sue preoccupazioni al riguardo. Ma i dirigenti del colosso di Mountain View lo avrebbero respinto in maniera brusca. Secondo il quotidiano americano, l’ingegnere è stato allontanato per aver cercato di contattare la Commissione giustizia della Camera dei rappresentanti, in merito a presunte pratiche non etiche di Google.
Google ha precisato che la sospensione di Black Lemoine sarebbe legata alla violazione delle politiche di riservatezza della società. E ha spiegato che all’ingegnere era stato detto chiaramente che non c’erano prove del fatto che il robot LaMDA fosse senziente. La complessa vicenda, tuttavia, solleva dubbi sulla trasparenza dell’intelligenza artificiale. E su come, e per quali scopi, le aziende che la creano la usino realmente.