La guerra in Ucraina registra un terzo militare americano scomparso. E il giorno dopo la visita di Macron, Draghi e Scholz a Kiev la Russia taglia del 50% le forniture di gas all’Italia. La Francia non lo riceve più via gasdotto. Prezzi alle stelle.
Dagli Stati Uniti la notizia della sparizione nel nulla, in Ucraina, del veterano dei marines, Grady Kurpasi. L’ultima volta che si sono avute informazioni su di lui è stato fra il 23 e 24 aprile scorsi. Kurpasi ha servito 20 anni nei marines e aveva deciso di partire volontario per combattere in Ucraina. La situazione umanitaria nel paese, soprattutto nella parte orientale, in Donbass, è “estremamente allarmante” e continua a deteriorarsi. Lo afferma l’ONU attraverso l’Ocha, l’ufficio per gli affari umanitari.
Ieri 16 giugno la missione di Draghi, Scholz e Macron a Kiev per un incontro con Zelensky. Il presidente dell’Ucraina preme per l’adesione all’Ue. Draghi ha affermato che “è l’Ucraina a dover scegliere la pace che vuole” aggiungendo che ora “l’Europa deve avere lo stesso coraggio che ha avuto Zelensky“. Tuttavia, ha ammesso il premier italiano, per adesso non si vedono margini per una vera pace. Macron e Scholz gli hanno fanno eco: “Francia e Germania non negozieranno mai con la Russia alle spalle dell’Ucraina“, che “fa parte dell’Europa“. Sull’adesione dell’Ucraina all’Ue è intervenuto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. L’ingresso di Kiev violerebbe gli stessi criteri che l’Ue si è data, ha detto. In ogni caso, ha aggiunto, i rapporti con l’Europa non sono più “tra le priorità” di Mosca.
Migliaia di morti in Ucraina
L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha reso noto che dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina sono stati uccisi 4.481 civili. Si tratta di cifre ufficiali che potrebbero rivelarsi molto più basse del reale. I feriti sono invece 5.565. Lo scrive l’agenzia di stampa Ukrinform. Secondo l’ultimo aggiornamento, le vittime includono 1.739 uomini, 1.159 donne, 119 ragazze e 125 ragazzi. Oltre a 40 bambini e 1.299 adulti di cui non si è neppure riusciti a ricostruire se si tratti di maschi o femmine. La maggior parte dei civili uccisi è rimasta vittima di bombardamenti, missili e attacchi aerei.
L’Italia e l’Ucraina
“A Irpin ho sentito orrore e speranza” ha sottolineato Draghi nella conferenza stampa dopo la sua visita in Ucraina. “Speranza per la ricostruzione e per il futuro. Noi oggi siamo qui per questo, per aiutare l’Ucraina a ricostruire il suo futuro“. “Vogliamo la pace ma l’Ucraina deve difendersi ed è l’Ucraina a dover scegliere la pace che vuole. Quella che ritiene accettabile per il suo popolo. Solo così può essere una pace duratura“.
L’incubo di una carestia
Il premier è poi intervenuto sul problema della guerra del grano. “Ci sono due settimane per sminare i porti” ha detto. “Il raccolto arriverà alla fine di settembre e una serie di scadenze sempre più urgenti che ci avvicinano al dramma inesorabilmente. Occorre creare corridoi sicuri con la massima urgenza per il trasporto sicuro per il grano ed evitare una catastrofe“. “L’unico modo è una risoluzione dell’Onu che regoli la navigazione nel Mar Nero: la Russia finora l’ha rifiutata“, ha aggiunto Draghi.
Mosca alza il livello di scontro con l’Italia. Il giorno dopo la visita di Draghi a Kiev con Macron e Scholz, continua il taglio delle forniture di gas. Lo scrive il Corriere della Sera. Si tratta di un taglio sempre più alto. La Russia ha cominciato nei giorni scorsi a decurtare del 15% la materia prima, poi il livello si è alzato al 35% il 16 giugno e oggi 17 giugno si tocca la metà di quanto occorre all’Italia.
Gas, i tagli di Mosca
La Russia ha già chiuso i rubinetti delle forniture di metano a Polonia, Bulgaria e Finlandia. E questo dopo aver forzato con la richiesta di pagamento in rubli a cui non si sono sottoposte Olanda e Danimarca. Ora tocca a Germania, Francia, Austria e Italia. Parigi non riceve più gas via gasdotto, fa sapere l’operatore di sistema GRTgaz. Alla Borsa di Amsterdam i contratti futures sul mese di luglio segnano un rialzo del +7,75% a 134 euro al Megawattora (MWh).
Tensioni anche a Londra, dove per singola unità termica (Mbtu) si chiedono 254,67 penny: il 9,01% in più rispetto a ieri. Dall’Ucraina il premier Draghi ha rassicurato: le scorte dell’Italia sono più che sufficienti. Il nostro Paese è però fortemente dipendente dal gas russo e produce il 40% dell’energia elettrica tramite centrali a gas. Attualmente i depositi italiani di gas sono pieni al 54,1%. Ma col taglio delle forniture crescono altrettanto i prezzi. Il consumo diventa sempre più costoso per imprese e famiglie, così come per lo Stato che deve assicurare il riempimento dei serbatoi per gli stoccaggi.