A 48 ore dallo scoppio del rogo nell’ex discarica di Malagrotta a Roma le prime mosse della magistratura. La procura ha aperto un’inchiesta per incendio colposo e ha affidato una maxi consulenza ai carabinieri del Noe.
Ancora oggi 17 giugno le zone limitrofe all’area dell’impianto andato a fuoco sono in allerta. Sospese le attività scolastiche, i centri estivi, e ci sono divieti di raccolta e consumo di alimenti vegetali e animali prodotti in un raggio di 6 chilometri da Malagrotta. Non solo, alcune palestre hanno avvisato i propri iscritti che ogni attività outdoor, dalle piscine all’acquafitness, la si sposta al chiuso per precauzione. Per spegnere completamente l’incendio, scoppiato nel pomeriggio del 15 giugno, serviranno ancora dei giorni di lavori ai vigili del fuoco. E i magistrati hanno stabilito un tempo minimo di 3 mesi, prorogabile a 6, per accertare a verità su ciò che è accaduto. Questi i termini temporali della consulenza che la procura ha affidato ai carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico.
Al momento a piazzale Clodio si procede per incendio colposo contro ignoti. In questa prima fase gli inquirenti stanno raccogliendo materiale utile alle indagini che finirà nell’incartamento coordinato dal procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi. Nell’inchiesta si cercheranno eventuali analogie con gli altri incendi, avvenuti tra il 2018 e il 2019. Roghi ad altri impianti di smaltimento rifiuti di Roma, e in questo ambito le verifiche sui sistemi di videosorveglianza presenti a Malagrotta potrebbe fornire elementi significativi.
“Malagrotta sarà un pretesto”
Si procederà inoltre all’analisi del sistema anti incendio presente nell’ex discarica di Malagrotta per verificare se hanno funzionato il segnale di preallarme e di allarme. E si analizzeranno le bocchette dell’acqua. A fronte del lato giudiziario della vicenda scoppia la bagarre politica. Il Movimento Cinque Stelle, che aveva espresso la sindaca Virginia Raggi, adesso attacca il PD. “Davanti agli ingenti danni ambientali e ai rischi per la salute a seguito dell’incendio di Malagrotta, il continuo enfatizzare la necessità di un inceneritore per i rifiuti da parte del sindaco Gualtieri è inopportuno e pretestuoso“.
Lo affermano le deputate della città di Roma del Movimento 5 Stelle Vittoria Baldino e Angela Salafia. “In questo momento bisogna dare supporto ai cittadini, accertarsi che non ci siano rischi per la salute e procedere su ogni piano istituzionale per limitare i danni causati da questa catastrofe. Sono queste le priorità che il sindaco Gualtieri dovrebbe seguire in questo momento, e non usare l’incendio come pretesto per promuovere un inceneritore“, concludono. Resta però il problema rifiuti per Roma. Quella che appare ormai come una cronica incapacità dell’amministrazione capitolina, qualunque ne sia il colore politico, di risolvere i nodi della raccolta e dello smaltimento della spazzatura urbana. E del mantenimento della città in condizioni di normale pulizia.