Berrettini vince e si conferma campione del Queen’s. Nona vittoria consecutiva dal rientro dopo l’operazione alla mano che vale il secondo titolo, quello di oggi a Londra dopo la vittoria nell’ATP di Stoccarda in bacheca dalla scorsa settimana. Stacca con 7 titoli vinti complessivi Paolo Bertolucci. Ora nel mirino ci sono i 9 di Fognini e i 10 di Panatta nell’era Open, per incrementare quei 77 titoli totali italiani al maschile.
Entra nell’élite dei grandissimi che hanno vinto questo torneo inglese sull’erba per due volte di fila. Matteo Berrettini era stato il primo giocatore della storia Open a vincere alla prima partecipazione lo scorso anno. In questa edizione è tornato e ha riscritto il suo nome nell’albo d’oro, per la seconda volta consecutiva. L’ottavo tennista dell’Era Open a conquistare il torneo per (almeno) due volte di fila dopo McEnroe (1979-’80-’81), Connors (’82-’83), Becker (’87-’88), Lendl (’89-’90), Hewitt (2000-’01), Roddick (2000-’01-’02) e sir Andy Murray (2015-’16).
L’azzurro, n.10 del ranking, rientrato dopo 84 giorni di assenza, ha battuto seccamente in due set Filip Krajinovic, serbo numero 48 al mondo, mettendo in bacheca il quarto su dieci tornei disputati sul verde. L’ultimo atto del torneo britannico – ATP 500 – è durato 1 h e 33 minuti ed è terminato con il punteggio di 7-5, 6-4.
La sintesi del match: due set dominati da Matteo Berrettini
Primo Set – Dopo i primi giochi con andamento on serve il primo break, dopo tante occasioni, Berrettini lo costruisce con il rovescio a rete al quinto gioco sul colpo più sicuro per il serbo e in teoria più debole per l’italiano. Arriva subito il contro break di Krajinovic. Ma l’azzurro strappa nuovamente il servizio sul 5 pari e va a servire per il match. Chiude in sicurezza la prima frazione con il punteggio di 7 a 5 concretizzando nei numeri la superiorità di gioco che aveva portato ben 6 palle break complessive.
Nella seconda frazione si conserva l’equilibrio on serve fino al al due pari, quando Berrettini strappa di forza e classe il servizio a zero. Conferma il break di vantaggio con un turno di servizio autorevole e vola 4 a 2. Il romano controlla di potenza il match e nell’ultimo gioco con due ace consecutivi si conferma campione. Alla fine saranno 14 gli ace, che confermano la tenuta mentale e la concentrazione del n.1 azzurro che vince con grande autorevolezza anche con solo il 58% di prime di servizio in campo.
Matteo … con vista Wimbledon
“L’ultima cosa che mi sarei aspettato era vincere due tornei al rientro dopo l’infortunio. Anzi non solo vincere due tornei, tornare e poter confermare il titolo qui. Devo ringraziare il mio team.” – spiega Berrettini nelle dichiarazioni a fine match – “Non colpivo come prima al rientro, ma sono italiano noi ci lamentiamo sempre. Ora non mi lamento”.
Poi torna sull’impresa fatta con l’umiltà che da sempre lo contraddistingue: “ogni volta che cammino nei corridoi vedo chi ha vinto prima di me e oggi posso solo essere molto contento e ringraziare il pubblico per il sostegno. Non avrei potuto chiedere una preparazione migliore in vista di Wimbledon, ma in verità ero qui per difendere il mio titolo“.
La vittoria al Queen’s – ancora di più di quanto noi di VelvetMAG predicemmo lo scorso anno – lo proietta tra i grandi favoriti per i Championship. I bookmaker inglesi quotano Matteo Berrettini tra i primi tennisti favoriti per la vittoria insieme al detentore Djokovic – l’unico capace di regolare Matteo sulla superficie negli ultimi due anni – e Nadal, al rientro tra i tanti dubbi dopo il trionfo a Parigi. La grinta, la classe, la forza: tutti ingredienti che potrebbero fargli fare come – e si spera da tifosi – meglio della finale dello scorso anno. Per vincere dove nessun italiano ha mai vinto prima.