Monica Lewinsky e il fascino ‘sbagliato’ del Presidente Bill Clinton
24 anni fa il Sexgate ala Casa Bianca tra una giovanissima ragazza, forse troppo ingenua, e uno dei Presidenti americani più affascinanti di sempre
Sono passati 24 anni dall’inchiesta sulle lettere d’amore tra una stagista di ventitré anni che si chiama Monica Lewinsky e il presidente degli Stati Uniti allora in carica Bill Clinton. Uno scandalo di proporzioni enormi che ancora l’accompagna. Anche a causa di una serie Tv che racconta l’impeachment e quella relazione che ne fu la causa.
L’ex stagista ha sfruttato la pessima fama derivante da quella relazione, di cui è divenuto pubblico tutto, forse troppo, con l’ex presidente Clinton diventando coproduttrice della terza stagione della serie American Crime Story: Impeachment. La fiction mandata in onda dalla Fox finalmente racconta anche un po’ la sua versione dei fatti. Monica Lewinsky, una ragazza poco più che ventenne si vede travolgere e ridicolizzare dai media per lo scandalo con l’uomo più potente del mondo al tempo. Bill Clinton che nel pieno dell’inchiesta l’apostrofa come “quella donna”. E lei che ammette in un articolo del 2014 dopo anni di silenzio: “Fui la persona più umiliata del mondo”.
La serie che è andata in onda in prima tv in America fino al dicembre dello scorso anno, in dieci episodi, è disponibile in Italia sulla piattaforma Sky. Per molti anche una sorta di ‘personale vendetta’ con la forza di una donna adulta che ora sa come dire quello che allora era troppo giovane per raccontare.
Monica Lewinsky, la laurea in psicologia e il sogno del giornalismo
Monica ha due genitori importanti. Il padre Bernard è uno stimato oncologo con un avviato studio di radioterapia. Marcia, è giornalista e scrittrice di una certa fama. Vivono il loro matrimonio accanto ai due figli: Monica e Michael. Divorziano nel 1988, ma ormai hanno raggiunto il successo economico e vogliono solo il meglio per i loro figli. Monica studia difatti nelle migliori scuole. Si laurea in psicologia per poi fare quel famoso “salto di qualità”. La Lewinsky, poco più che ventenne, viene selezionata per uno stage nel posto di lavoro più ambito d’America. Parliamo della Casa Bianca.
Quando si trasferisce a Washington, pronta nel vestito più adatto all’occasione, alla sua esperienza nell’edificio che simboleggia più di tutti il potere degli Stati Uniti d’America, non sa ancora che passerà alla storia per un’esperienza così piacevole. Nel gennaio del 1998, il Washington Post fa partire un’inchiesta su delle lettere d’amore tra una stagista giovanissima della Casa Bianca (Monica) e il presidente degli Stati Uniti in carica, Bill Clinton. Si bisbigliano pettegolezzi che raccontano intimi incontri tra i due. Si parla di segreti e inganni. Anni dopo confesserà anche di essersi innamorata del Presidente. Clinton nega dicendo: “Non ho mai avuto rapporti sessuali con quella donna”.
Monica dopo il Sexgate: un marchio scandaloso che rimane
Quella donna è, come tutti sanno proprio Monica Lewinsky che, nel frattempo, viene trasferita con una certa fretta al Pentagono. Lo scandalo, quelle rivelazioni e quel tailleur blu consegnato all’FBI, appartengono a pezzi di cronaca scandalistica e politica che sono entrati nella memoria collettiva. Ma che sono anche un marchio indelebile – una lettera scarlatta moderna – su Monica Lewinsky. Anni dopo, prima della serie confessò appunto i sentimenti del tempo: la sproporzione del fascino subito, forse l’amore provate. Ma 24 anni dopo, la serie come tentativo catartico ed esorcizzante – oggi forse non a caso esercita da psicologa – è ricordata oggi soprattutto per quel brutto affare: the Clinton Affaire.