Le Radici del Gusto: l’enogastronomia del Lazio tra arte e sapori
Madrina della serata Denny Mendez in un contesto di rappresentazione culinaria che viaggia in tradizioni, leggende e immaginazione estetica
Le Radici del Gusto è un progetto culturale che mira a raccontare la tradizione della cultura enogastronomica e artistica del Lazio. Attraverso la pianificazione di un percorso pluriennale, partito da Roma per espandersi poi nelle altre province, il progetto presenta la vita del territorio con un viaggio tra i suoi differenti sapori ed uno sguardo capillare al suo variegato panorama artistico, dalla pittura alla scultura, dall’architettura all’artigianato.
Ai piani alti dell’Hotel Barberini di via Rasella, in una delle belle cornici della Capitale, giovedì 23 giugno alle ore 18, presso il Rooftop Zaffìro, ha avuto luogo la presentazione del progetto Le Radici del Gusto – Arte ed enogastronomia del Lazio. L’obiettivo è stato quello di ridisegnare il concetto di promozione turistica in quest’era post pandemica, sviluppando un concept nuovo al passo con l’attuale evoluzione della comunicazione, ma finalizzato alla riscoperta della memoria e delle tradizioni del Lazio.
L’aperitivo di presentazione è stato curato dal ristorante romano Stracco. Presenti anche due corner di degustazione: uno offerto dall’Azienda vinicola Colle Picchioni, l’altro dell’Azienda agricola biologica Grotta Campanile. Il progetto che si articola con una serie di prodotti audiovisivi e la realizzazione di un ricettario di pregio arricchito dalla tradizione artistica del territorio, intende offrire un percorso tra le varie sfumature culturali del posto trattando da una parte ricette storiche e secolari realizzate da famiglie locali, dall’altra attività artistiche e artigianali che hanno saputo distinguersi nel loro specifico settore. La cornice narrativa visiva delle eccellenze della Regione Lazio – presentata da una prospettiva insolita ed originale – ha visto parteciparvi una rosa di ospiti dello spettacolo con madrina della serata, l’attrice e conduttrice Denny Mendez che abbiamo avuto il piacere di incontrare e di scoprire le sue abilità in cucina, e non solo.
Denny Mendez a VelvetMAG
“Come sto? Innanzitutto mi fa piacere che mi chiede come sta, perché non è una domanda che si fa spesso. E’ un periodo bello. Sono contenta. Attiva nel mio lavoro, ma anche come donna e come mamma”, ci racconta la madrina della serata rivelandoci quale significato affida al termine radici e se spesso si cimenta nel mettere – come si suol dire – “le mani in pasta”. “Abbiamo vissuto uno sradicamento totale di recente. E dunque, ritornare alle radici significa – per quanto mi riguarda – tornare all’essenziale. Prendere più consapevolezza dopo aver vissuto dure restrizioni a causa della pandemia e capire quanto pian piano queste radici stanno di nuovo crescendo. Diverse, un po’ debolucce, ma in ripresa. Ecco, per me oggi il senso di radici assume questo profilo, questa immagine” .
Gusto inteso come? Le domandiamo. “Come amore comune. Credo che ancora bisogna soffermarsi a capire quanto sia importante l’amor comune. La comunità, un vivere che a volte non viene mai valorizzato. Abbiamo bisogno l’uno dell’altro e questo – credo – sia fondamentale”.
Nel corso della chiacchierata con Denny Mendez, è stato quasi naturale evidenziare quanto, dietro al sapersi destreggiare fra i fornelli, ci sia purtroppo, ancora una sottile ma preoccupante discriminazione. Per una sostanziale fetta della società, la donna che non dedica gran parte del tempo ai fornelli e dunque non riuscendo in piatti altrettanto squisiti, ricadrebbe nel ruolo di essere appunto donna. Denny Mendez, che si affida un buon 70% in cucina, approfondisce il suo punto di vista.
“Non tollero che la donna se non sa cucinare venga bullizzata. Ma perché? E’ importante dar voce a coloro che vivono questa realtà. Personalmente in cucina vado sui primi piatti e uno dei più squisiti per i miei gusti è la trippa romana. Non si direbbe (ride, n.d.r.), ma è una delle mie pietanze preferite che amo cucinare o mangiare altrove. Come ovviamente – ci racconta – anche piatti della mia terra, la Repubblica Domenicana, uno che si chiama la bandera. Pietanza con riso, fagioli e carne di pollo. Un piatto sì, che ogni tanto cucino per mia figlia”. Denny Mendez, timoniera del programma Pole Poposition in onda su Sky sul nuovo canale 511 con il quale tornerà ad ottobre, sarà in turnée da febbraio con uno spettacolo teatrale.
Blu Yoshimi e Stefano Skalkotos a Le radici del Gusto
Viaggiando fra le ricette più tradizionali a i piatti più rivisitati che ci portano ai gusti decisi del Lazio, noi di VelvetMAG abbiamo incontrato Blu Yoshimi e Stefano Skalkotos, attori che in ambito culinario amano mescolare le culture di altri posti e dare nuova vita ad un gusto diverso, amabile e inclusivo. In una personalità così curiosa e in movimento come quella di Blu Yoshimi, le radici non possono che prendere la loro linfa da terreni diversi.
“Mi piace molto viaggiare e fin da piccola mi sono sempre spinta un po’ oltre. Per questo non ho un singolo posto dove io possa dire: questa è casa mia. Forse le mie radici le sento più forti in una spiaggia sperduta quando ho impiegato tre ore per raggiungerla, per esempio”, ci racconta Blu che si sente poco italiana sui fornelli. “Assaggio di tutto! Mi piace mangiare e tendo però ad una dieta che rispetta molto l’ambiente. Nel mio frigo non c’è per esempio mai carne, latte, uova, pesce, ma sono comunque molto curiosa. Non mi limito nell’assaggio, soprattutto se sono in diverse parti del mondo. Amo sperimentare!”.
Doppie radici per Stefano Skalkotos, nato da mamma italiana e papà greco; per lui un privilegio: “Testa e cervello che si abituano a questa sensibilità, ovvero a ragionare possibilmente per mezzo di due culture“, ci spiega l’attore invitandoci alla curiosa dualità di vedere il mondo in più prospettive e cercare al contempo di unire. “Una mia carissima amica diceva: senza radici non si vola. Credo che sia un’immagine bellissima”. Ed è solo spiccando il volo che scopriamo qualcosa di nuovo e di antico, a volte tradotto anche in cucina. Come un piatto che Stefano ama ricordare così: “Non ero a Roma quando mi hanno portato delle uova strapazzate al pomodoro. Quando ero bambino me lo faceva mio nonno. Ti parlo di questo piatto che è povero, semplice, immediato, efficacissimo che ho rimangiato poco tempo fa”.