Spiagge libere introvabili, in Italia il mare è a pagamento
Nel giro di pochi anni crescita del +12,5% di concessioni demaniali per stabilimenti balneari. Fare un bagno costa decine di euro al giorno
Sole, mare e spiagge: in Italia è sempre più difficile potersi godere una giornata di relax senza spendere anche fino a 75 euro per due persone. Lo certifica il rapporto 2021 di Legambiente.
Stando al report, trovare una spiaggia libera è diventata un’impresa. “Le concessioni sul demanio costiero sono arrivate a 61.426, mentre erano 52.619 nel 2018” spiega l’associazione. “Di queste, 12.166 sono per stabilimenti balneari, contro le 10.812 del 2018, con un aumento del 12,5%“. Insomma, chi non vuole o non può pagare i lidi privati, dove il prezzo giornaliero per due adulti può arrivare fino a 75 euro, deve armarsi di tenacia e pazienza per individuare e raggiungere qualche tratto di sabbia accessibile e gratuito.
“Complessivamente si può stimare – si legge ancora sul report di Legambiente – che meno di metà delle spiagge del nostro Paese sia liberamente accessibile e fruibile per fare un bagno“. In alcune regioni – Liguria, Emilia-Romagna e Campania – il 70% delle spiagge è occupato dai lidi. Sebbene Legambiente specifichi che “in Emilia-Romagna l’accessibilità è sempre garantita a tutti. In Veneto ci sono ampi spazi di spiaggia libera di fronte agli ombrelloni degli stabilimenti“.
Spiagge libere e proteste
Non è così dappertutto, però. È recente la notizia dell’aggressione a Ostia alcuni militanti di Mare libero da parte di un bagnino di uno stabilimento perché il gruppo stava cercando di accedere alla spiaggia libera attraversando il lido. Sempre di recente, gli attivisti napoletani di Mare libero e gratuito hanno protestato in kayak e canoe contro le concessioni. “Non vogliamo pagare per ciò che è già nostro” hanno spiegato. “La privatizzazione aumenta in diretta relazione all’aumento dei prezzi e del carovita. La speculazione nega il diritto al mare“.
In Liguria la percentuale di costa sabbiosa occupata da stabilimenti arriva al 69,9%. Numeri da record. Eppure esiste una legge regionale del 2008 a difesa delle spiagge libere ma i Comuni che ne tengono conto sono pochi. “La normativa regionale prevede il 40% tra spiagge libere e attrezzate ma non è prevista alcuna sanzione per chi non la rispetta” racconta Stefano Salvetti, presidente regionale di Adiconsum. “È impensabile avere una parte della costa ligure occupata dai lidi anche per il 90%. Le spiagge sono un bene pubblico e vanno salvaguardate“.
Spiagge, Sardegna al top
Il rapporto di Legambiente sulla situazione balneare italiana segue la classifica delle spiagge premiate con le Cinque Vele. È la Guida Blu (da non confondere con le Bandiere Blu) pubblicata assieme a Touring Club Italiano nell’edizione 2022 de Il mare più bello. La Sardegna si colloca ancora una volta sul gradino più alto del podio. Sono 45 le mete della Penisola raccontate in queste pagine, selezionate fra 98 comprensori turistici. La presentazione e la premiazione delle Cinque Vele è avvenuta il 24 giugno a Capri.