Era come un secondo esame di maturità per il 21enne Jannik Sinner questo quarto di finale di Wimbledon contro Novak Djokovic. I primi due set da massimo dei voti: attento, anche nel servizio e capace di mostrare tante soluzioni spesso di talento, e con una mobilità invidiabile. Poi dopo aver inveito contro se stesso, usando la racchetta, il serbo è salito di livello – complice la discesa della prima dell’azzurro – e ha fatto suo il match con il punteggio di 5-7; 2-6; 6-3; 6-2; 6-2.
Jannik Sinner, che negli ottavi è stato il primo italiano della storia a vincere un match sul Centrale – che ha compiuto domenica 100 anni – contro un top 10 (Alcaraz), si ferma dopo 3 ore e 35 minuti di lotta ad un passo dalla sua prima semifinale Slam della carriera. Novak Djokovic sale alla 44esima vittoria della carriera in uno slam, avvicinandosi al record di 46 di Roger Federer. A Wimbledon il serbo, campione in carica è imbattuto dal quarto di finale del 2017. Allora si ritirò contro Tomas Berdych, poi la striscia di 26 partite giocate e vinte, comprese le 3 finali consecutive conquistate del 2018 su Kevin Anderson, del 2019 contro Roger Federer e lo scorso anno sul nostro Matteo Berrettini.
La partita: un Sinner perfetto nei primi due set…
Nel primo set l’italiano all’inizio è visibilmente emozionato e parte male sotto 4 a 1 in un niente. Non capita tutti i giorni di giocare davanti al principe William e alla duchessa di Cambridge, Kate Middleton, che dal royal box ti applaudono durante il match. Nole non è più il n.1 del mondo da poche settimane e la pressione è tanta. Tra i due c’è un solo precedente, lo scorso anno al secondo turno del torneo di Montecarlo, ed è il serbo ad imporsi seccamente 6-4 6-2. La prima frazione sembra destinata e invece Sinner torna in modalità “non sbaglio più nulla” – come contro Alcaraz – e piazza una serie micidiale e consecutiva di cazzotti tennisti – con un parziale di 12 a 3 – che gli permettono di chiudere non solo il primo 7 a 5, ma anche il secondo set 6-2.
E poi subisce il ritorno di Nole in cerca di riscatto a Wimbledon
Djokovic lo applaude spesso, d’altronde ha speso spesso belle parole su Sinner, specie sul rovescio dell’altoatesino. Il terzo set Nole sfrutta l’inesperienza di Jannik e piazza il break al 4° gioco. L’italiano sembra fisicamente provato e non è più così incisivo da impensierire il serbo che mantiene un break di vantaggio e vince il terzo set 6 a 3. Nel quarto Sinner subisce il doppio break; il parziale finisce 6-2. Attimi di paura nel settimo gioco quando su una palla corta Jannik cade malamente sulla caviglia destra che si gira. Ma Sinner si riprende, soccorso subito da Djokovic e si va al quinto: Sinner tiene il servizio nel primo gioco, ma nel secondo una palla corta finisce in rete e c’è il break. Conferma il break e sale dopo un colpo spettacolare sul 5 a 2. Serve per il match e non ci sono margini per Jannik.
L’italiano che lunedì rientra in top ten dopo la brevissima permanenza sul finire dello scorso anno è apparso nettamente migliorato. Ha già 5 titoli in bacheca. Parafrasando una canzone di De Gregori: “il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette“. Magari a breve lo vedremo davvero n.7 o di più. Glielo auguriamo, i miglioramenti e i margini ci sono tutti. E poi gli highlander non possono durare per sempre.