In collaborazione con Villa Manin di Passariano e Centro Studi Pier Paolo Pasolini, il servizio di catalogazione, promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio presenta la mostra in occasione del centenario di nascita dell’artista, regista, intellettuale, scrittore e grande poeta italiano. Pier Paolo Pasolini. Sotto gli occhi del mondo.
Per celebrare il centenario di nascita di una delle personalità più culturalmente e intellettualmente di rilievo della storia italiana contemporanea, nasce una mostra inedita. Pier Paolo Pasolini. Sotto gli occhi del mondo è un ‘viaggio’ tra la carriera e la vita di uno dei più grandi poeti, scrittori, registi, artisti e intellettuali del nostro Paese.
L’esposizione è organizzata e promosso dal servizio catalogazione, promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia. In collaborazione con Centro Studi Pier Paolo Pasolini – Casarsa della Delizia.
Le fotografie inedite di Pasolini
Dal 24 settembre 2022 all’8 gennaio 2023 Villa Manin di Passariano di Codroipo (Udine), Cinemazero (Pordenone) e il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (Pordenone) presentano la mostra Pier Paolo Pasolini. Sotto gli occhi del mondo. Un’esposizione a cura di Silvia Martín Gutiérrez che vuole celebrare il centenario di nascita del grande artista italiano. Un corpo di oltre 170 ritratti inediti, rari e mai visti di Pier Paolo Pasolini. Un focus speciale sui luoghi, i momenti e gli incontri che hanno contraddistinto la vita di Pasolini. Come tiene a sottolineare la nota che diffonde l’evento, la mostra scaturisce da un progetto di ricerca condotto per molti anni negli archivi di tutto il mondo dalla curatrice, e sviluppato per l’occasione insieme a Marco Bazzocchi e Riccardo Costantini, con un comitato scientifico d’eccezione.
Tra i servizi fotografici inediti presenti nella mostra l’incontro di Pasolini con Man Ray, per proporgli di disegnare il manifesto di Salò. Ma anche immagini di Pasolini a Stoccolma pochi giorni prima di essere ucciso, per farsi conoscere nell’ambiente del Premio Nobel. E poi Pier Paolo Pasolini nei Sud del mondo, con Alberto Moravia, Dacia Maraini, Maria Callas. Sono diversi i ritratti inediti che raccontano la storia dell’uomo oltre che dell’artista. Si può dire che il regista italiano fu uno dei più fotografati del Novecento. Ripreso e inseguito dai fotografi di tutto il mondo nel lavoro come nella vita privata dal suo arrivo a Roma, fino praticamente alla sua morte.
I luoghi, le posi e la ‘lotta’ tra pubblico e privato
Ogni fotografia scattata a Pier Paolo Pasolini rappresenta un mondo. Egli, infatti, ha messo al centro di tutte le sue opere luoghi privi di regole provenienti dal mondo borghese; le periferie di Roma e del Sud, i continenti inesplorati, le città moderne, il Friuli. Ed è proprio in questi posti che i fotografi lo hanno immortalato. In quei luoghi che, come lo stesso Pasolini scrive ne Le ceneri di Gramsci: “Dove la gioia è gioia e il dolore dolore“. Da qui si è generata una sorta di contrasto tra il Pasolini ‘privato‘ alla scrivania e accanto alla madre (in quanto figlio maggiore) e il Pasolini ‘pubblico‘ che riempie ogni scatto con la sua fisicità. Come specifica ancora la nota: “Ogni fotografo ha sottolineato in modi diversi questo rapporto: uno scrittore che si mostra con eleganti vestiti borghesi ma anche in canottiera e costume da bagno”.
“Un volto che sembra – talvolta – sorridere ma anche guardare ferocemente verso il mondo, come per sfidarlo, occhi che catturano l’obiettivo ma anche che si sottomettono dolcemente allo scatto del diaframma“. Sono diversi i momenti raccontati dalla mostra grazie alla presenza di tanto materiale anche multimediale. L’esposizione di Villa Manin vuole proporre nuclei diversi costituiti da servizi fotografici che solo in apparenza sembrano seguire uno sviluppo cronologico. “Nuclei che espongono ‘mondi micro‘ (una casa, un viaggio, un festival, un’occasione mondana…) che diventano ‘macro‘ nel testimoniare il suo – sempre personalissimo e originale – attraversare la storia e la società in cui vive. Mondi densi, pieni, vivi, a cui lo spettatore è chiamato a partecipare, dialogando – se possibile – con lo sguardo di Pasolini“.
Un uomo in fuga ‘descritto’ attraverso le immagini
Pier Paolo Pasolini non ha mai parlato o esplorato la fotografia (se non per piccoli cenni); tuttavia, attraverso la fotografia c’è un intero mondo che lo riguarda. Grazie a contribuiti audio, filmati, interviste e video la mostra offre anche una sorta di commento dello stesso artista. Un uomo: “In fuga da se stesso, in fuga dal mondo, in fuga attraverso le parole e le immagini dei suoi scritti e dei suoi film“. Inoltre, al Centro Studi Pier Paolo Pasolini sarà presentato il percorso sulle case romane di Pasolini. Dall’aprile 1954 al giugno 1959 il poeta abitò con la madre nella casa di Via Fonteiana 86, nel quartiere di Monteverde. Si trasferì successivamente nell’appartamento di Via Giacinto Carini 45. Nel 1963 si spostò per stabilirsi definitivamente nella casa di Via Eufrate, 9 nel quartiere EUR.
Questi cambiamenti sono testimoniati dagli scatti presentati a Casarsa. I fotografi che documentano le case di Via Fonteiana e Via Carlini permettono di osservare lo studio del grande artista e di ammirarlo alla macchina da scrivere. La casa di Via Eufrate è arredata con mobili Ottocento su cui si scorgono soprammobili esotici ricordo di viaggi in Africa o in India. Come conclude la nota: “La mostra Pier Paolo Pasolini. Sotto gli occhi del mondo vuole portare nel luogo dove Pasolini si è formato come poeta, il Friuli, tutti i luoghi dove è avvenuta la sua inarrestabile evoluzione. Dal Friuli al Mondo, Pasolini ci guarda ancora e ci sfida dalle pareti di queste sale, sempre in fuga dalla fotografia“.