Franca Valeri, nome d’arte di Franca Norsa dalle sfumature letterarie, dato da un amica d’infanzia in omaggio al poeta Paul Valéry.
Classe 1920. Franca Valeri milanese di nascita, ma romana d’adozione è la prima attrice-autrice italiana a scrivere testi e disegnare il profilo dei suoi personaggi con sguardo acuto e pungente, dando vita ad una vasta galleria di donne che sono entrate nella storia della comicità italiana. Dalla ‘Signorina Snob‘, ispirata ai salotti mondani milanesi degli Anni Quaranta, alla ‘Sora Cecioni‘, eternamente al telefono con mammà. A due anni dalla sua scomparsa è ora disponibile online il suo archivio, donato dalla stessa Valeri all’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 2018.
Fotografie, centinaia di copioni di opere teatrali, film, trasmissioni radiofoniche e televisive. E ancora: locandine, 26 bozzetti di abiti da scena, una decina di spartiti e una cinquantina di lettere ricevute e inviate da suo padre Luigi Norsa e dall’attrice. Per non parlare di onorificenze, diplomi e una rassegna stampa con interviste e centinaia di recensioni. Un archivio che riporta all’origine della donazione una nomina riservato a pochi personaggi, ovvero socia onoraria dell’Accademia. Un riconoscimento che vede prima di Franca Valeri, anche altri artisti illustri come Vincenzo Monti, Alessandro Manzoni, Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio. Visitare il sito fondovaleri.accademiadeifilodrammatici.it è come fare un tuffo nel passato.
Franca Valeri dal riflesso della guerra alle luci del teatro
Franca Valeri è nata in una famiglia della borghesia milanese da padre di religione ebraica. Frequentava il liceo quando ha associato al consueto studio, anche la passione per il teatro. Ed era ancora ragazza quando le leggi razziali prima e la divisione dell’Italia sulla linea Gotica poi le hanno cambiato la vita. Franca Valeri – come tante altre ragazze dell’epoca – ha dovuto rinunciare a tutto. Mentre il padre si rifugiava in Svizzera, lei e la madre sono riuscite a scappare alla deportazione nei campi di concentramento con un documento falso. Nonostante i momenti tristi, Franca Valeri è riuscita a creare i suoi personaggi caricaturali donando forma e carattere a quelle donne che sarebbero state nel tempo i suoi cavalli di battaglia, in teatro e tv.
La prima volta di Franca Valeri sul palcoscenico di un teatro è datata 1947 nella compagnia del Teatro dei Gobbi. All’epoca si chiamava ancora Franca Norsa, avrebbe adottato il nome Franca Valeri solo all’inizio degli Anni Cinquanta, anche perché il padre non era ancora convinto che la carriera della figlia potesse essere esplosiva e lunga. Con la compagnia, Valeri si è esibita anche a Parigi, portando degli sketch innovativi per l’epoca.
Gli anni dei film di culto e la Franca indimenticata e indimenticabile
Negli anni – la Valeri – è stata protagonista di tanti film di culto. Luci del varietà di Federico Fellini e Alberto Lattuada. Ma ha condiviso il set recitando assieme a Totò, Vittorio De Sica, Alberto Sordi e molti altri. Tra i titoli più celebri non possiamo non citare Piccola Posta. Qui, Franca Valeri, interpretava la redattrice di una rubrica romantica su una rivista e Il segno di Venere, in cui era la cugina invisibile di Sophia Loren. E parlando di De Sica un giorno ha dichiarato: “Da lui che consideravo il mio idolo, venni molto sostenuta, quando recitammo insieme nel film Il segno di Venere“.
Franca Valeri, la Diva poteva apparire in un sottilissimo tubino nero con un filo di perle attorno al collo e mostrare il suo estro creativo anche in una sola smorfia che poteva comparire sul suo volto. Franca – serissima – che misurava la circonferenza del capo di Alberto Sordi. La Franca della tv con Anna Magnani in camerino durante Studio Uno. Franca, una compagna di vita con il marito Vittorio Caprioli, tra premi e la casa di Monte Savello. Franca, che giocava a carte e che rideva al ristorante con gli amici, sbucando da un cappello di paglia. Franca, l’indimenticata e l’indimenticabile, oggi avrebbe compiuto 102 anni.