J.K. Rowling è oggi una delle scrittrici più famose del mondo conosciuta da adulti e bambini in ogni angolo del globo. ‘Genitrice’ di Harry Potter l’autrice di successo è protagonista anche di una vicenda personale che, senza dubbio, la rende agli occhi di tanti anche grande simbolo di rivalsa.
Conosciuta oggi dalla maggior parte degli adulti e bambini di tutto il mondo, J. K. Rowling è, prima di essere la geniale autrice di Harry Potter, una donna dalla vita intensa e complicata. Esperienze forti che, senza dubbio, hanno segnato il cammino di colei che oggi è la scrittrice (e la donna) tra le più famose.
Come scrive Marie Claire, lo scrittore Ian Rankin parlando di J.K. Rowling la descrive come una persona: “Con un’intesa vita interiore e un gran coraggio“. Una sorta di alter-ego del maghetto più conosciuto al mondo che, nonostante le difficoltà che la sua esistenza gli mette di fronte, riesce ad emergere in maniera straordinaria.
Cosa ci ha insegnato Harry Potter
Forse non tutti ameranno le avventure del maghetto più celebre del mondo, ma è difficile non riconoscere l’abilità di una donna che, dal basso che la vita le aveva offerto, si è trasformata in una delle scrittrici più ricche al mondo. Harry Potter, del resto, per diverse generazioni, non rappresenta solo un libro su una storia di magia; è la storia di come l’esistenza possa cambiare con determinazione e costanza. A tanti bambini (oggi adulti), cresciuti con le vicende costruite attorno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, J. K. Rowling ha dato la speranza di credere che anche il destino possa cambiare, che alla fine anche dal buio più scuro nasce la luce in grado di trasformare un bambino che dorme nel sottoscala degli zii nel ragazzino che salva il mondo. Certo un po’ troppo forse, se si guarda con gli occhi di un adulto, ma meraviglioso se visto con gli occhi puri di chi crede nella magia e nei sogni.
Forse è un po’ questo che ha fatto il successo di J. K. Rowling, perché senza di lei tutto questo non sarebbe esistito. Non in questi termini almeno. J.K. è passata nell’arco di pochi anni dal sussidio di disoccupazione alla classifica dei più ricchi del Regno Unito; spiegando che nella vita bisogna cercare di non arrendersi. Lo ha spiegato attraverso Harry Potter e lo ha spiegato attraverso la sua vita. Perché la determinazione del giovane Harry è la stessa della Joanne.
J. K. Rowling dietro al dolore di Harry Potter
Magico il racconto, magiche le scene che lo hanno ispirato. Immaginazione, tanta e fervida, e passione forte e intensa. J.K. Rowling ispira tutta la vicenda di Harry Potter alla sua vita, a partire dai treni. I suoi genitori, infatti, si sono conosciuti a diciotto anni alla stazione di King’s Cross di Londra. Il coraggio e la pena per le ingiustizie nascono dalla storia del nonno materno che, durante la Prima Guerra Mondiale, aveva ricevuto la Croce di guerra per il valore dimostrato; privato dalla Legion d’Onore solo perché di estrazione sociale modesta. Ma in Harry Potter si trovano anche persone reali che J. K. Rowling ha incontrato nella sua vita. Il suo migliore amico diventerà Ron Weasley, il preside della sua scuola Albus Silente e il suo professore di chimica Severus Piton.
È il 1990 quando si trova in attesa di un treno in ritardo di 4 ore e diretto a Londra. Ed è in quella stazione che l’allora impiegata alla Camera di Commercio concepisce la storia di un bambino dotato di poteri magici. Riesce appena a condividere la sua idea con la madre, quando la donna muore a causa di una malattia. J. K. Rowling è devastata da quella perdita e tanto del suo dolore, probabilmente, lo troveremo nella sofferenza di Harry rimasto orfano, praticamente, in fasce.
Dalla sofferenza alla rinascita
La morte della madre è per J. K. solo uno dei momenti difficili che è costretta ad affrontare. Trasferitasi in Portogallo in un bar conoscerà il giornalista televisivo Jorge Arantes con il quale si sposerà nel 1992 e avrà una bambina, Jessica Isabel. Un anno dopo, però, il matrimonio tracolla e secondo alcune voci, mai confermate, qualcuno parla anche di episodi di violenza domestica. Joanne si traferisce ad Edimburgo con la figlia e qui inizia, forse, il periodo più buio della sua vita durante il quale sopravvive solo grazie ai sussidi. Depressa sull’orlo di una crisi profonda la Rowling inizia a mettere su carta la storia di Harry Potter.
In quei momenti è il fiato dei terribili dissenatori ‘succhia anima’ che sente sul collo. Convinta che ogni forma di felicità possa essere divorata dal ‘bacio’ infernale di quelle creature malvage. E la sua vicenda si complica quando è costretta a chiedere un’ordinanza ristrettiva nei confronti del marito che la cerca in Scozia. La sua è una vita da disoccupata, ma nel frattempo il romanzo che le stravolgerà la vita prende forma nei caffè della città. Dietro quelle vetrine, dalle quali scorge una scuola monumentale perfetta per essere una scuola di magia.
La nascita di un mito contemporaneo
Nel 1995 Harry Potter e la pietra filosofale è terminato. J. K. Rowling sceglie come agente Christopher Little, che non è molto convinto del fatto che un libro per bambini possa vendere. Ma grazie ad una delle sue collaboratrici, Little accetta l’incarico. Il manoscritto è inviato e rifiutato da 11 case editrici. Solo il presidente della Bloomsbury di Londra, dopo la recensione entusiasta della figlia Alice, accetta di pubblicare solo 1000 copie. Quelle copie oggi valgono tra i 16 e 25mila euro.
Perché il resto è storia, perché si può amare o odiare Harry Potter e la magia, perché si può essere scettici difronte alla storia di un bambino dal passato tragico ma capace di salvare il mondo; si può non credere che nella vita la speranza possa alimentare sempre la fiamma più ardente. Ma è innegabile quanto la storia di Harry Potter sia oggi un mito moderno, destinato a passare alla storia come uno dei romanzi più incredibili mai scritti. E che con la sua magica e tortuosa vicenda regala, a chi vuole, la possibilità di sperare nella rivalsa.