Donald Trump irrompe di nuovo sulle cronache internazionali, rendendo noto che l’FBI ha perquisito la sua villa di Mar-a-Lago in Florida. “Vogliono impedire la mia candidatura alle prossime presidenziali” attacca il tycoon.
Dalla direzione del Federal Bureau of Investigation non giungono ancora conferme. Quello che è certo è che l’ex presidente degli Stati Uniti è sotto inchiesta per i fatti di Capitol Hill, ovvero l’assalto al Congresso degli Usa, a Washington, il 6 gennaio 2021. La ‘visita’ della polizia investigativa americana a Mar-a-Lago potrebbe avere a che fare con le accuse rivolte a Trump dalla Commissione parlamentare d’indagine a proposito del discusso ruolo avuto dall’allora presidente uscente nel fomentare la rivolta. Oppure potrebbe avere, all’origine, tutt’altro motivo. Ossia il sospetto che Trump, lasciando la Casa Bianca, abbia fatto portar via casse di documenti riservati: un crimine federale.
È stato lo stesso tycoon a dare la notizia bomba della perquisizione dell’FBI in un comunicato alla Cnn. Trump ha attaccato duramente le autorità, definendo un raid quello degli uomini della polizia investigativa. In sostanza: un attacco politico contro la sua ricandidatura alle elezioni presidenziali del 2024. L’ex presidente non era nella residenza in Florida al momento dell’arrivo dei federali, si trovava alla Trump Tower di New York. È una “strumentalizzazione della giustizia e un attacco dei democratici di sinistra radicali” ha detto.
Trump: “Tempi bui per l’America“
“Vogliono disperatamente evitare che mi candidi alle elezioni del 2024“, ha tuonato nel comunicato in cui ha rivelato della perquisizione. “Questi sono tempi bui per la nostra nazione: la mia bella casa, Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida, è attualmente sotto assedio. Perquisita e occupata da un folto gruppo di agenti dell’FBI. Hanno persino fatto irruzione nella mia cassaforte!“, ha attaccato. E ancora: “Dopo aver lavorato e collaborato con tutte le principali agenzie governative questo raid non annunciato nella mia residenza non era necessario né appropriato“.
Cosa cercavano gli agenti
Ora si tratta di capire che cosa stessero cercando gli agenti federali. Secondo tre fonti che hanno parlato con la Cnn, il blitz è avvenuto nell’ambito delle indagini su 15 scatoloni di documenti classificati che Trump avrebbe portato via dalla Casa Bianca dopo la fine del mandato dell’ex presidente. Un crimine federale, che l’ex presidente ha sempre negato. Ma, come detto, la perquisizione potrebbe anche avere a che fare con l’indagine sull’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Questo perché nelle settimane scorse il cerchio si è stretto attorno a Trump e il dipartimento di Giustizia ha iniziato a indagare sul suo comportamento nei giorni precedenti alla rivolta.
I documenti e la cassaforte
Di fatto l’FBI avrebbe portato via scatole di documenti. La cassaforte perquisita dagli agenti si trova nello studio dell’ex presidente, sempre secondo la Cnn. Secondo Stephanie Grisham, l’ex presidente degli Usa “non gestiva correttamente i documenti riservati. L’ho visto passare in rassegna i documenti, buttarne via alcuni, strapparne altri e metterne in tasca altri ancora“. Grisham è stata portavoce della Casa Bianca nell’amministrazione Trump ed ex direttrice delle comunicazioni fra il 2019 e il 2020.