Temperatura giù di un grado e riscaldamento acceso per un’ora in meno, la sera, a partire da ottobre. Sia per le abitazioni private che per gli uffici.
L’indicazione è arrivata dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante il Consiglio dei ministri di oggi 1 settembre per fronteggiare l’emergenza gas. Fra un mese, dunque, nuove regole in Italia sull’uso dell’energia. A causa della guerra in Ucraina e delle sue conseguenze, e della speculazione sui prezzi di gas, petrolio e luce, ci dovremo preparare a gestire in modo diverso l’uso delle risorse per far fronte all’inverno. E in modo particolare per quanto riguarda il riscaldamento.
Cingolani ha annunciato che la prossima settimana il Governo varerà un ampio piano di sostegno per le imprese. E ha precisato il costo dell’energia diventerà più basso. Il piano per far fronte al caro bollette, ha sottolineato ancora il titolare del ministero della Transizione ecologica, “non prevede solo il risparmio” sul gas, con le nuove regole indicate per l’utilizzo degli impianti di riscaldamento. Ci saranno anche altri canali su cui si farà leva per cercare di limitare i danni dell’emergenza. Come è noto, infatti, con la guerra in Ucraina, le sanzioni dell’Occidente alla Russia e le ritorsioni di Mosca verso l’Europa imperniate sullo stop ai flussi di idrocarburi vero il continente, i prezzi all’ingrosso – e, a cascata, in bolletta – del gas e dell’energia elettrica sono esplosi. E sono cresciuti anche di 10 volte rispetto all’agosto 2021.
Riscaldamento e bollette
Da parte sua il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha annunciato che nel Consiglio dei ministri della prossima settimana “arriverà il decreto per calmierare l’aumento dei prezzi delle bollette“. Aumenteranno molto con l’arrivo dell’inverno e la necessità di accendere il riscaldamento in casa.” È un intervento necessario per supportare nell’immediato le nostre famiglie, ma bisogna lavorare per ottenere il tetto massimo al prezzo del gas.” ha detto Cingolani. “Così fermeremo le speculazioni russe e bloccheremo gli aumenti delle bollette anche nel lungo periodo“.
L’allarme sul prezzo del latte
A fronte dell’incremento dei costi energetici, e mentre il Governo annuncia le nuove regole per il riscaldamento invernale, scatta anche l’allarme latte. Il prezzo al consumo ha già raggiunto in molte città i 2 euro al litro e, secondo Granarolo e Lactalis, potrebbe presto superare questa soglia. In un comunicato congiunto le due aziende espongono all’attenzione del Governo “la forte preoccupazione per un’inflazione galoppante che da 12 mesi colpisce l’agroalimentare italiano e in particolare il settore lattiero caseario. Occorre un intervento pubblico che scongiuri conseguenze ancora più disastrose per le migliaia di persone che compongono la filiera“.