Ravil Maganov, vicepresidente a capo del board di Lukoil, sarebbe deceduto a Mosca dopo essere precipitato dalla finestra al sesto piano di un ospedale.

Lo scrive l’agenzia di stampa Reuters. A riportare la notizia anche alcuni media e le agenzie di stampa russe, come Interfax, che citano fonti anonime. Un’altra misteriosa morte di un oligarca in Russia, dunque. Maganov aveva 67 anni ed era a capo di Lukoil: seconda azienda in Russia per quanto riguarda la produzione di petrolio. Uno dei colossi mondiale del settore. Lukoil non ha al momento commentato la notizia. Maganov era un veterano, aveva lavorato nell’azienda fino dal 1993. Era a capo del board dal 2020, ed era uno dei più stretti collaboratori di uno dei fondatori della società, Vagit Alekperov.

Vladimir Putin con Ravil Maganov

Lukoil contro la guerra in Ucraina

Alekperov, ex viceministro del Petrolio sovietico, si era dimesso da Lukoil lo scorso aprile, una settimana dopo che la Gran Bretagna lo aveva incluso nella lista nera delle personalità da sanzionare a causa della guerra in Ucraina. Lo scorso mese di marzo, il Consiglio di amministrazione di Lukoil, sotto la presidenza di Maganov, aveva chiesto in un comunicatola rapida fine del conflitto armato” in Ucraina. E aveva espresso “sincera empatia per tutte le vittime.

Vagit Alekperov, boss di Lukoil, dimessosi ad aprile 2022. Foto Ansa/Epa Sergei Ilnitsky

Supportiamo, con forza, la ricerca di un cessate il fuoco duraturo e una risoluzione dei problemi tramite negoziazioni serie e sforzi diplomatici“, continuava il comunicato. “Lukoil, in tutte le sue attività, aspira a contribuire alla pace alle relazioni internazionali, ai legami umanitari.” Lukoil era stata una delle poche società russe a esprimersi in modo così esplicito contro quella che Mosca continua a non definire guerra, ma “operazione militare speciale.” Il fratello di Maganov, Nail, è a capo della società di produzione petrolifera Tatneft, meno importante di Lukoil.

Manager e oligarchi morti

La notizia della morte di Ravil Maganov, capo di Lukoil, arriva dopo una lunga serie di decessi di manager di società russe. Morti oscure – almeno una decina – avvenute nei mesi scorsi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, in circostanze tutte da chiarire. Non pochi sono stati fino a oggi i top manager di Gazprom, il colosso energetico di Stato, deceduti in modo sospetto. Paradigmatico il caso di Andrei Krukowski, 37 anni, direttore del resort sciistico di proprietà della stessa Gazprom. Ha perso la vita lo scorso 1 maggio “cadendo da una scogliera” a Sochi. Ufficialmente si tratta di un “incidente”. Ma è difficile dare credito alle versioni ufficiali di Mosca. In particolare da quando Putin ha lanciato un avvertimento brutale contro gli uomini d’affari russi che “non possono fare a meno del foie gras, delle ostriche o delle cosiddette libertà di genere“.

Andrei Krukowski, 37 anni, di Gazprom. Morto per una misteriosa caduta “da una scogliera”