A meno di 20 giorni dalle elezioni Giorgia Meloni parla di premiership con più convinzione. Il Centrosinistra è in affanno, i sondaggi danno ampiamente Fratelli d’Italia primo partito.
E così, su Rai Uno a Porta a Porta, Giorgia Meloni ribadisce con più forza un concetto già espresso. “Se vinco le elezioni e Fratelli d’Italia è il primo partito, a palazzo Chigi vado io” afferma nel salotto di Bruno Vespa. Come è noto è il Presidente della Repubblica che nomina il capo del Governo ma è difficile che non conferisca quantomeno un incarico al leader del partito più forte.
Se le previsioni si avvereranno, il Centrodestra – Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – potrebbe raggiungere il 48% dei consensi che, tradotti in seggi implicano il 60% dei posti fra deputati e senatori. È l’effetto della riduzione dei rappresentanti del popolo – da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori – che si somma alla legge elettorale mista fra maggioritario e proporzionale, detta Rosatellum, dal nome di Ettore Rosato, braccio destro di Matteo Renzi.
I ministri di Meloni
Se dunque Giorgia Meloni dovesse diventare la prima premier donna nella storia d’Italia dall’Unità a oggi, c’è da capire chi sceglierà come ministri. I nomi che si fanno sono tanti. Diversi saranno quelli di caratura internazionale, almeno ufficialmente fuori dai giochi dei partiti. Come Fabio Panetta, oggi nel Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea: potrebbe essere lui il nuovo ministro dell’Economia. In alternativa si scalda Luigi Buttiglione, già funzionario alla Banca d’Italia e poi della banca di investimento Brevan Howard.
Il magistrato veneto Carlo Nordio, già candidato da FdI alla Presidenza della Repubblica, lo scorso gennaio, diverrebbe ministro della Giustizia. Raffaele Fitto andrebbe agli Affari regionali e Giovanni Donzelli al Turismo. Per il ministero dell’Interno i rumors indicano Adolfo Urso, attuale capo del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), l’organo istituzionale che vigila sui servizi segreti. E Giulio Tremonti? Altro che Economia: andrebbe al massimo ai Beni culturali, secondo quanto scrive il Quotidiano Nazionale.
Lega e Forza Italia
Per la Lega, Matteo Salvini sarà al Governo, ma Giorgia Meloni non lo vuole al Viminale. Giancarlo Giorgetti resterà al Mise e nel Governo Meloni dovrebbero esserci anche Massimo Garavaglia e Gian Marco Centinaio. Per quanto riguarda Forza Italia si vocifera di Antonio Tajani agli Esteri, Licia Ronzulli alla Pubblica Istruzione e Paolo Barelli allo Sport. C’è poi l’ex presidente del Senato Marcello Pera: Meloni lo vuole alle Riforme istituzionali. Infine Guido Crosetto, che alcuni vedono come una sorta di Gianni Letta della destra. Potrebbe svolgere presto ruoli chiave nel futuro esecutivo, sostiene il Qn. Un dicastero di peso per un ‘consigliere del principe’ di cui Fratelli d’Italia non vuole fare a meno.