Ascanio Pacelli per la prima volta nella cornice del Festival del Cinema di Venezia, protagonista di un film dal titolo Il tempo è ancora nostro, scritto e diretto da Maurizio Matteo Merli.
Basta solo pronunciarlo per non sentirsi schiacciati dalla sensazione di essere fuori tempo massimo. Il tempo. Una percezione forte, d’impatto. Spesso ossessiva, ma che attraverso la sceneggiatura scritta dal regista e attore Maurizio Matteo Merli ci spinge, invece, a leggerla come un messaggio di speranza: “E’ l’unico momento con la sceneggiatura dove si può piegare lo spazio ed il tempo. Ma, altrettanto importante nella vita è che non si è mai in ritardo. Si è sempre in tempo per rivoluzionare tutto, anche quando sembra che di tempo non ce ne sia più”. Siamo ancora nel vivo della 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica ed esattamente nella splendida cornice del Festival, presso lo Spazio Hollywood Communication il teaser che mostra le prime immagini della pellicola che uscirà al cinema nel 2023. Noi di VelvetMAG abbiamo incontrato il protagonista della sceneggiatura Ascanio Pacelli.
In esclusiva per VelvetMAG Ascanio Pacelli
Siamo nello spazio Hollywood Communication. Tra la folla che attende l’incontro col cast de Il tempo è ancora nostro, scritto e che verrà diretto dal regista e attore Maurizio Matteo Merli, c’è Ascanio Pacelli, il protagonista che interpreterà Tancredi. Curioso il nome ‘fittizio’ datogli nella sceneggiatura, se non fosse che Tancredi è il nome del secondogenito dell’attore e il protagonista della pellicola di Merli, ispirata alla vita da sportivo dell’ex concorrente della lontana quarta edizione del Grande Fratello.
Pacelli ama il golf. E’ la sua passione e, per un certo periodo della sua vita qualcosa di molto più grande. Il golf, uno sport che richiede attenzione, calma, riflessione, esperienza. E’ stato matrice di uno scenario evoluzionistico che ha visto diffondersi come uno sport solo per coloro che appartenessero ad alti ceti sociali per poi farsi sempre più spazio consentendo oggi a chiunque di esplorare la disciplina. Il tempo è ancora nostro è un film che parla di relazioni che nascono, si evolvono e creano anche distanze. Tutto questo intono al golf, sport che nel film di Merli unisce.
“E’ stata una coincidenza quando Maurizio ha scritto il testo e, tra l’altro, mio figlio Tancredi farà me da piccolo” ci ha spiegato Ascanio raccontandoci anche il momento in cui, padre e figlio, si sono parlati per esplorare meglio l’idea di questa avventura, nuova per entrambi. “Sto cercando di trasmettergli che vivremo questa cosa insieme. Non avrei mai detto di trovarmi a Venezia per presentare un film che parla del golf – sport che io amo – con mio figlio che interpreta me da piccolo. E’ divertente!”
Nel film Tancredi e Lorenzo – quest’ultimo interpretato da Mirko Frezza – sono amici seppur vivano due vite diametralmente opposte…
Tancredi vive nel mondo del golf come è successo a me. E’ sempre stata la mia professione e passione. Ad un certo punto il mio personaggio molla tutto, anche Stefano che è appunto il suo migliore amico. Va a vivere in America anche se, la sua ‘nuova’ vita va a discapito del golf e della famiglia. Io sono legatissimo al mio nucleo familiare e quindi ho dovuto lavorare su un personaggio che si approccia agli affetti nel modo opposto rispetto al mio, che è una cosa molto difficile.
L’amicizia è un altro aspetto determinante nel film, perché quella che Tancredi vive con Stefano va oltre le classi sociali. E il golf è il collante. Lo sport funziona in questa maniera, e non è aperto solo per ricchi. Infatti, è una ca****a! Parliamo di uno spot che lega tantissimo e che ti permette di condividere esperienze, tensioni ed emozioni e unire le persone. Esattamente come farà il golf con Tancredi.
Il tempo è ancora nostro, nel golf è esattamente così?
In realtà non c’è un tempo per raggiungere il proprio sogno. E Tancredi quando era ragazzino insieme a Stefano volevano raggiungere le qualifying school golf. Poi però è cambiato tutto. Il golf, inoltre, è comunque uno sport che a 48 anni ti permette ancora di metterti in gioco perché è uno sport che fino ai sessanta/settanta sei competitivo e quindi provi a realizzare il sogno. Poi magari non ci riesci. Ma è il percorso ad essere importante, non l’arrivo.
Cosa ti lega al personaggio che interpreti?
Innanzi tutto ho delle fortune. La fortuna di avere Maurizio che non ha seguito una serie di provini. Maurizio mi ha osservato negli anni del golf e a lui serviva quello. La mia chiave per far sì che possa interpretare al meglio Tancredi è di vivermela cercando si assorbire tutto ciò che mi passa per la testa con il regista al mio fianco che corregge il tiro se necessario.
Una delle esperienze professionali che ti porterà sul grande schermo Ascanio…
Un’esperienza incredibile anche se c’è ancora molto da lavorare, tanto da fare. E che io vivo ancora come una cosa molto nuova. Non sono un attore e non ho mai sognato di fare l’attore, eppure sto vivendo una cosa che va al di là. Grazie ad un reality show – perché poi è quello che mi ha permesso di… – mi ritrovo a poter parlare dello sport che amo e faccio in un film il protagonista con la mia famiglia che è qui e con mio figlio che fa me.
Cosa diresti oggi a quell’Ascanio concorrente del Grande Fratello?
Direi, meno male che hai accettato quella telefonata. Quando ci furono i provini del GF, in realtà chiamò un mio amico al posto mio facendomi uno scherzo. La mia vita è fatta così. Vedi poi che succede…che mi riguardo indietro e dico: “I miei insuccessi golfistici, mi hanno portato a fare un’esperienza di vita pazzesca del Grande Fratello”. Il reality show mi ha regalato la mia famiglia. Basta, tutto il resto non conta. Il Grande Fratello mi ha fatto fare delle esperienze televisive, mi ha fatto fare uno spettacolo in Teatro e mi ritrovo oggi nel fare il protagonista di un film. Quindi dico: “Ascà, hai fatto bene a goderti quel momento e stai facendo bene a goderti Tancredi con la tua spontaneità. Poi si impara, si sbaglia. Quello fa parte della vita.