Il rito del tè Elisabetta II e l’orsetto Paddington
“Thank you Ma’am, for everything”. È il Tweet di addio dell’orsetto Paddington, che sorseggia un indimenticabile tè con la Regina Elisabetta II. I due infatti erano stati protagonisti di un memorabile siparietto in occasione del Giubileo di Platino, per le celebrazioni dei 70 anni di regno della Sovrana. Nel video, l’orsetto Paddington, personaggio creato da Michael Bond e amato dai bambini, è seduto con Sua Maestà per il consueto rito del tè di Elisabetta e le offre uno dei suoi famosi sandwich alla marmellata. Elisabetta rifiuta gentilmente, svelando al suo ospite di nascondere anche lei uno spuntino nella sua inseparabile borsetta.
Il tè nella giornata della Regina
Il rito del tè di Elisabetta prevedeva che la Sovrana si svegliasse intorno alle sette e mezza, proprio sorseggiando questa bevanda senza latte né zucchero. Alle cinque di pomeriggio era per lei il momento dell’ Afternoon Tea, durante il quale The Queen si rilassava con i suoi amati corgi. Le sue varietà preferite erano Earl Grey e Darjeeling. Elisabetta II amava accompagnarle con biscotti al pan di zenzero o torta di miele e crema. Bere il tè con la Regina significava rispettare una serie di regole rigide. Quando l’ospite si presentava doveva rivolgersi a lei con l’appellativo di Vostra Maestà.
L’Afternoon Tea
L’Afternoon Tea trova la sua più completa declinazione a Londra, dove le ore 17 hanno un solo significato: tè nero con latte e un tripudio di stuzzichini, sia dolci che salati. Impossibile non concedersi un peccato di gola nella capitale d’Inghilterra dove questo momento affonda le proprie origini nella storia. Un’esperienza imperdibile che profuma di tradizioni e che, tra eleganti porcellane bianche, si conferma come l’appuntamento più atteso della giornata da vecchie e nuove generazioni.
Per preparare il tè, la Sovrana a volte lo faceva da sola, non vanno usate bustine, per quanto fatte di materiali nobili o dal contenuto pregiato. Il rito del tè di Elisabetta prevede che si utilizzasse quello esclusivamente in foglie, versandolo dalla teiera attraverso un colino (meglio se d’argento) per filtrarlo senza lasciare residui nella tazza. Una nota dal galateo reale: il cucchiaino deve essere mosso lentamente, mai ruotandolo in senso circolare, per evitare di toccare i lati della tazza.
Rito del tè di Elisabetta: come accompagnarlo
Elisabetta aggiungeva il latte nella tazza solo dopo il tè, mai prima, al contrario di molti inglesi. Il motivo, spiegano gli esperti di reali, è squisitamente storico: a Palazzo si è cominciato versare prima il tè quando sono arrivate le porcellane che, oltre a essere molto costose, sopportavano il calore. Prima le tazze erano di argilla, un materiale meno resistente al caldo, quindi si cercava di attenuarlo versando in primis il latte. Cosa che hanno continuato a fare molti inglesi che non potevano permettersi servizi costosi. Il tramezzino preferito per accompagnare il rito del tè di Elisabetta è il tramezzino con tonno, maionese e una fettina di cetriolo.
Come sorseggiare il tè
L’ospite di Sua Maestà non deve mescolare il cucchiaino circolarmente, bensì avanti e indietro. Ciò perché può causare una fuoriuscita di liquido dalla tazza o può far sbattere il cucchiaio contro la porcellana, creando rumore. La tazzina va impugnata con grazia e non con due mani e va riposta sul piattino ogni volta che si smette di bere. Si parla spesso di biscotti da tè. Ma per accompagnare il rito dell’Afternoon Tea i reali hanno a disposizione torte, pasticcini, sandwich con marmellata di fragole e panna acida. In particolare Elisabetta amava la Chocolate Biscuit Cake. Le abitudini di Sua Maestà dettano legge anche nel modo di mangiare gli scones: pare che di solito spalmi prima la marmellata e poi la crema. Non è educato soffiare sul tè per raffreddarlo. Il tovagliolo va utilizzato solo per tamponare le labbra. Quando la regina finisce di mangiare o bere, l’etichetta vuole che tutti gli ospiti si fermino insieme a lei. Continuare a servirsi a oltranza è considerato un gesto alquanto poco rispettoso.