Un totale di quattro perdite di gas. È quanto ha scoperto e reso noto la Guardia costiera della Svezia a proposito delle linee del gasdotto Nord Stream 1 e 2 nel Mar baltico al confine con la Danimarca. Due di queste quattro perdite si trovano nella zona economica svedese. Ed è buio fitto sugli autori di quello che sembra a tutti un sabotaggio.
Finora la Svezia aveva segnalato una maxi perdita di gas sul Nord Stream 1 a nord-est dell’isola di Bornholm. La Danimarca ha confermato la presenza di una perdita sul Nord Stream 2 a sud-est dell’isola e di un’altra a nord-est sul Nord Stream 1. Le grandi perdite stanno causando notevoli bolle marine di centinaia di metri in superficie, rendendo per il momento impossibile ispezionare le strutture. Sull’incidente interviene anche la NATO che esprime “profonda preoccupazione“. L’Alleanza atlantica avverte che è pronta “a rispondere unita e con determinazione a qualsiasi attacco deliberato contro le infrastrutture critiche degli alleati“.
Ma intanto il prezzo del gas in Europa scende ancora, mentre si attendono le decisioni dell’Unione sul price cap: il tetto alle importazioni di gas e idrocarburi dal di fuori dei confini Ue. Ad Amsterdam il prezzo scende a 194 euro al megawattora, con una flessione del 6,4% rispetto alla chiusura di ieri. Quotazioni in calo anche a Londra dove si attestano a 280 penny al Mmbtu (-12,9%). Una cosa però preoccupa i dirigenti dei paesi europei e quelli della Germania in particolare: i gasdotti Nord Stream potrebbero non funzionare mai più. Le esplosioni di questi giorni al largo dell’isola danese di Bornholm, nel mar Baltico, le avrebbero danneggiate in maniera irreversibile.
Gas e tritolo?
Sulla natura di quello che è tutto meno che un incidente circolano diverse ipotesi. Si va dal colpo di un sommergibile a quello di un drone marino o ancora a cariche di Tnt (tritolo). Nessuna cancelleria infatti dubita ancora sul fatto che le falle siano dovute a un atto di sabotaggio. E il rimpallo di responsabilità è già cominciato.
“È stupido e assurdo” incolpare la Russia, ha tuonato il Cremlino. “Ridicolo” ipotizzare siano stati gli Stati Uniti, la replica della Casa Bianca. Mosca intanto ha aperto un’inchiesta per “terrorismo internazionale” e ha chiesto e ottenuto per venerdì 30 settembre una riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU sull’accaduto. Gli 007 svedesi dal canto loro hanno annunciato un’inchiesta per “sabotaggio aggravato” contro la sicurezza e gli interessi nazionali. Mentre la Norvegia, la Germania e la Commissione europea hanno innalzato il livello di vigilanza sulle loro infrastrutture energetiche.