Nell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, il primo riconoscimento alla carriera nella cornice della Festa del Cinema di Roma va al regista e scenografo James Ivory.
La manifestazione cinematografica di Roma ha aperto le porte al cinema, alla rappresentazione attoriale in una cornice dal sentore festivaliano, laddove la diciassettesima edizione, questa edizione targata 2022, sottolinea quanto vi sia sempre di più un avvicinarsi alla realtà. Per James Ivory è un giorno importante poiché lo vede protagonista del documentario autobiografico dal titolo A Cooler Climate, ma anche per il riconoscimento che riceverà oggi, giovedì 13 ottobre. Il primo premio alla carriera di questa edizione sarà destinato proprio al regista americano, nonché premio Oscar per la sceneggiatura Chiamami col tuo nome, pellicola diretta da Luca Guadagnino.
Sul palco della Sala Petrassi James Ivory presente alla conferenza stampa su A Cooler Climate ha raccontato il ‘dietro le quinte’ del progetto cinematografico, testimonianza di un percorso che lo stesso Ivory ha vissuto tra viaggi, film, set e vita reale.
Conferenza stampa A Cooler Climate: la genesi del progetto
Se volessimo parlare di James Ivory nella veste di scenografo, dovremmo sfogliare il suo album di fotografie, come Ivory fa nel documentario A Cooler Climate per capire quando la scenografia è entrata nella sua vita. Un segno più che puro diventato realtà ma visto attraverso l’occhio di un bambino. James era appunto un fanciullo quando chiese come regalo per Natale una casa di bambole. In quel micro-mondo, il nostro premio alla carriera ha scoperto la passione per l’arredamento che si è definito nel tempo come passione per la scenografia. Ma il fulcro della pellicola sono i suoi viaggi e l’Afghanistan.
Un film che cresce di intensità con le immagini e le clip raccontate dalla voce fuori campo ed è l’amico Giles Gardner che ha raccontato la genesi di questo imprevisto progetto personale: “Io a Parigi, lui a New York. Ogni tanto passavamo un paio di giorni insieme, ne parlavamo, e ogni volta che veniva mi portava un nuovo tesoro, un diario di quando girava a Kabul. L’ultima volta persino delle lettere che aveva scritto a sua madre, tutte cose carinissime che hanno aperto un percorso diverso e che sono diventate la base del film”.
Premio alla carriera James Ivory: “A Cooler Climate? Nato per caso”
James Ivory è nato a Berkley 94 anni fa in California. E’ cresciuto in una cittadina dell’Oregon, ma il suo stile elegante, basti ricordare per esempio la filmografia fondata sull’adattamento dalla migliore letteratura inglese, lo ha sempre fatto pensare più come una tipica personalità della cultura e dei costumi inglesi. Oggi il suo stile fa il suo approdo alla Festa del Cinema di Roma dove gli verrà consegnato il premio alla carriera. In merito al documentario autobiografico, James Ivory – nel corso della conferenza stampa – ha raccontato come le pellicole dei suoi viaggi fatti nel tempo, appunti, lettere si siano trasformate in testimonianze riassunte poi in un progetto personale “nato per caso”.
“Nel 1964 con Ismail Merchant abbiamo prodotto il documentario The Delhi Way, una sorta di ritratto storico della città. Mentre ci stavo lavorando, ero andato a Kabul perché aveva un clima più freso di quello indiano, ma quando sono arrivato lì ho visto che c’era pochissima storia da fotografare. Non c’erano i palazzi meravigliosi lasciati in India dai Mogul, tutto quel che c’era era la vita della gente che vedevo sotto i miei occhi. Perciò giravo tutto quello che potevo, che mi interessava o incuriosiva, per esempio come si facessero i mattoni di fango, che non avevo mai visto in nessuna altra parte del mondo. Non avevo una idea formale di cosa sarebbe diventato. Ero solo lì per sfuggire al terribile caldo di Delhi, ma molti film non sono programmati – ha aggiunto il regista – succedono, uno continua ad aggiungere cose, e poi eccolo là!”