La guerra in Ucraina si tinge di nuovi orrori. Il direttore della Filarmonica di Kherson, Yuriy Kerpatenko, è stato ucciso dall’esercito russo nella sua abitazione. Si era rifiutato di esibirsi in un concerto organizzato dalle forze di occupazione.
Lo scrive il ministero della Cultura ucraino su Facebook, ripreso dai media del Paese. “Si è saputo del brutale omicidio del direttore del Kherson Music and Drama Theatre. Dopo che Kerpatenko si è rifiutato di collaborare con gli occupanti, l’esercito russo lo ha ucciso a colpi di arma da fuoco nella sua stessa casa“, ha scritto il ministero. Le forze di Kiev sarebbero vicine a Kherson e avrebbero sfondato il fronte russo nella regione meridionale dell’Ucraina. Secondo l’agenzia di stampa Tass, avrebbero inoltre bombardato un deposito di petrolio nella regione di Belgorod in Russia, provocando un incendio. Il 14 ottobre avevano invece colpito una centrale elettrica nella regione russa al confine con l’Ucraina.
Dagli Usa un fiume di armi all’Ucraina
Gli Stati Uniti hanno intanto annunciato un nuovo pacchetto di aiuti in armi all’Ucraina da 725 milioni di dollari. Lo riferisce il Pentagono in una nota. Nelle nuove forniture militari non ci sono i sistemi anti-missile chiesti da Kiev. Da quando Joe Biden è alla presidenza degli Stati Uniti, Washington ha inviato all’Ucraina forniture militari per oltre 18,2 miliardi di dollari, di cui 17,6 miliardi dall’inizio della “brutale e non provocata” invasione russa del 24 febbraio, si legge ancora nel comunicato. Gli Usa, ha precisato il dipartimento della Difesa, hanno fornito “un’assistenza alla sicurezza senza precedenti” alle forze di Kiev. E “continueranno a lavorare con alleati e partner per garantire che l’Ucraina abbia il supporto di cui ha bisogno“. Nel nuovo pacchetto di armi americane ci sono, fra l’altro, oltre 2.000.000 di munizioni. Da parte sua, l’Arabia Saudita ha annunciato aiuti umanitari da 400 milioni di dollari per l’Ucraina.
Proseguono intanto gli attacchi aerei russi in Ucraina. Il segretario del Consiglio comunale di Zaporizhzhia, Anatoly Kurtev, ha affermato che i russi hanno attaccato la città nella serata del 14 ottobre, con droni kamikaze, provocando danni alle infrastrutture. Al mattino del 15 ottobre un bombardamento russo si è verificato sulla regione di Kiev. Si registrano danni “significativi” alle infrastrutture energetiche. Lo ha riferito l’operatore Ukrenergo sul Telegram, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Unian.
Putin: “Non mi pento di nulla“
Il 14 ottobre il presidente russo Vladimir Putin ha risposto di “no” quando i giornalisti gli hanno chiesto se si rammaricasse di qualcosa per il conflitto in Ucraina. Lo riporta l’agenzia Interfax. “Voglio chiarire. Quello che sta accadendo oggi è, per usare un eufemismo, spiacevole, ma avremmo avuto la stessa cosa un po’ più tardi, solo in condizioni peggiori per noi. Quindi stiamo agendo in modo corretto e tempestivo“, ha dichiarato Putin.
L’invasione russa dell’Ucraina, che l’autocrate del Cremlino ha voluto, ha scatenato un conflitto che dura da quasi 8 mesi e nel quale hanno perso la vita decine di migliaia di persone, fra militari di entrambi gli eserciti e civili ucraini. L’Europa e il mondo sono sull’orlo di una catastrofe nucleare. Ma in Ucraina “stiamo facendo tutto bene” è la convinzione di Putin. “L’invio di truppe della NATO in Ucraina per un confronto diretto con l’esercito russo – ha aggiunto – sarebbe molto pericoloso e potrebbe causare una catastrofe globale“. Putin ha parlato dal Kazakistan, affermando che tutte le attività di mobilitazione di cittadini russi per andare a combattere in Ucraina saranno complete in due settimane e non è prevista alcuna coscrizione aggiuntiva.