Il Pil dell’Italia è – a sorpresa – in crescita anche nel terzo trimestre di quest’anno. Secondo l’Istat l’economia nel periodo è salita del +0,5% sul trimestre precedente e del +2,6% sullo stesso trimestre 2021. Ciò non toglie che guardando al 2023 sul nostro Paese, come su tutta l’Europa, si addensino le nubi della decrescita.
Le previsioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, fatte solo due settimane fa, indicavano un possibile calo del -0,2%. I pronostici sarebbero ora ribaltati. La crescita già acquisita per il 2022 sale così al +3,9%, contro il +3,3% indicato dalla Nadef, la Nota al documento di economia e finanza. L‘ultimo dato, anche se in decelerazione rispetto al trimestre precedente, è il settimo consecutivo positivo. Dopo il tonfo dovuto alla pandemia di Covid “la fase espansiva del Pil prosegue pertanto per il settimo trimestre consecutivo. Ma in decelerazione rispetto al secondo trimestre dell’anno” spiegano dall’Istat. Come sempre, si rimarca la natura provvisoria di questa stima. Un valore che riflette dal lato della produzione un calo dell’agricoltura e dell’industria e un aumento marcato dei servizi.
Dal lato della domanda, sottolinea l’Istituto nazionale di statistica, per ciò che riguarda il Pil “si rileva un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte). E un apporto negativo della componente estera netta, a seguito di una crescita delle importazioni maggiore rispetto alle esportazioni.” Il “dato provvisorio” sul Pil del terzo trimestre indica un “aumento ancora sostenuto dal recupero del settore servizi, quello più colpito dalla pandemia“. Lo afferma il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, parlando alla Giornata del Risparmio. Visco sostiene come la crescita dell’Italia “da un lato comporti un aumento meccanico nel rialzo delle stime. Dall’altro spinga alla prudenza nell’indicazione di stime puntuali nel contesto di grande incertezza come l’attuale.”
Pil, Giorgetti: “Tutelare famiglie e imprese“
In occasione della alla Giornata Mondiale del Risparmio, è intervenuto sul tema del Pil e della crescita anche il neo ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Occorre il massimo impegno per proteggere l’economia delle famiglie e delle imprese dalle emergenze gravi del presente. Nella convinzione che – in questi anni di incertezza – occorra proteggere la dignità e l’operosità dei cittadini e non la logica del debito e del sussidio. E che si debbano tutelare le imprese dalla volatilità dei prezzi e dalla scarsità delle risorse. Non solo assicurando loro la disponibilità di liquidità, ma anche che tale disponibilità sia accessibile a condizioni il più possibile vantaggiose“.
Per Giorgetti “occorre adottare politiche di rapido contrasto al fenomeno inflattivo, in grado di frenare sì la crescita dell’aumento dei prezzi, ma soprattutto tali da evitare che tale crescita sia prolungata“. “Una prima lente attraverso la quale guardare con ottimismo alle prospettive di crescita della nostra economia e del Pil nel difficile contesto internazionale in cui ci troviamo è connessa all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Queste ingenti risorse, infatti, permetteranno di promuovere la transizione ecologica e digitale, rilanciare la crescita e migliorare l’inclusione sociale, territoriale, generazionale e di genere“.