Bill Viola, l’intensa carriera
Nato a New York nel 1951, di origini italo-americane, Bill Viola è riconosciuto a livello internazionale come l’artista che, attraverso la sperimentazione della videoarte, ha realizzato opere uniche. Veri e propri capolavori dell’arte contemporanea. Partendo dallo studio della musica elettronica, dalle potenzialità della performance art e dai film sperimentali, da oltre quarant’ anni Viola realizza lavori che, attraverso un nuovo linguaggio artistico, si rivolgono costantemente alla vita, alla morte e al viaggio intermedio, per poter indagare una più profonda conoscenza dell’uomo e il suo rapporto con l’ambiente, le influenze della filosofia orientale e occidentale, l’importanza iconica del mondo naturale e molte altre tematiche.
L’esperienza del viaggio
Prendendo spunto dalle realtà che incontra nei suoi viaggi in giro per il mondo con la moglie Kira Perov. Tra gli anni Settanta e Ottanta, Viola delinea il suo percorso artistico. Giunge alla creazione di opere che avvolgono l’osservatore con composizioni e suoni, cercando di rappresentare le infinite possibilità della psiche e dell’animo umano. Nel 1997, durante un progetto di ricerca del Getty, ha continuato a esplorare l’iconografia cristiana antica. L’attenzione dell’artista americano si focalizza sull’immaginario medievale, rinascimentale e manierista in un dialogo continuo con pale d’altare, polittici e dipinti votivi di artisti antichi.
Viola ha poi proposto una nuova composizione dell’immagine attraverso la costruzione di elaborate scene teatrali. Ispirate alla tradizione storico-artistica occidentale, cinematografica nel vero senso della parola, con ambientazioni, attori, scenografie, disegno luci, fotografia. Fuoco e acqua, il mondo digitale; un mondo visivo immateriale; un’esistenza dipendente da impulsi di elettricità: tutto richiama alla mente la fragilità e la fugacità della natura umana.
Bill Viola a Milano, l’introspezione in mostra
La mostra Bill Viola a Milano offre ai visitatori un percorso in cui ritrovarsi a contemplare le profonde questioni che Bill esplora con immagini al rallentatore in cui luce, colore e suono possono creare momenti di profonda introspezione. Emozioni, meditazioni e passioni possono emergere dai suoi video, accompagnando lo spettatore in un viaggio interiore. Questa dimensione emerge, ad esempio, nella serie dei suoi video Passions che al rallentatore catturano ed estendono dettagli di emozioni umane impossibili da vedere in tempo reale. In Ocean Without a Shore (2007), opera nata a Venezia nella chiesetta sconsacrata di San Gallo, descrive una soglia metaforica del momento di transizione in cui la vita diventa morte.
Insieme a questi, anche l’incontro virtuale tra uomo e donna in The Veiling (1995); il diluvio improvviso e terrificante al centro di The Raft (maggio 2004), installazione che ricorda l’importanza della collaborazione umana per poter sopravvivere a catastrofi naturali o crisi inaspettate. La serie Martyrs (2014) nella coraggiosa lotta di quattro protagonisti nella morsa dei quattro elementi naturali, man mano che riescono ad accettare il loro inevitabile destino. La mostra di Bill Viola a Milano è parte di Milano Art Week (11 – 16 aprile 2023). La manifestazione diffusa coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, in collaborazione con miart, mette in rete le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città. Realtà che si occupano di arte moderna e contemporanea, con una programmazione dedicata di mostre e attività.