La fotografia ti rende piccolo in un mondo vasto, caratterizzato da diversi stili e strumenti. La passione è il primo passo che conduce l’amatore a intraprendere un necessario percorso di studio approfondito di questo che spesso all’inizio è solo un amore. Un professionista è capace di distinguersi mediante il clic della sua macchina fotografica. L’ISFCI è uno dei luoghi – a Roma – dove la fotografia viene per certi versi passata al setaccio per conoscere le singole sfumature di questa arte.
Si pensa erroneamente che non ci fosse un “prima” del selfie da cellulare; ma al contrario l’autoritratto realizzato con una combinazione tra ISO, diaframma e il giusto tempo di esposizione era già possibile con la macchina fotografica. La fotografia sapeva essere già moderna e introspettiva, capace di scavare nelle vite di altri e, come ben sappiamo, non è solo questo.
Concede la possibilità di esplorare diversi ‘me’ ritraendo le persone. L’autoritratto di Francesca Woodman (1958-1981) ne è un significativo esempio. E il ritratto in studio è il primo “compito” a cui si approccia uno studente iscritto all’ISFCI. L’acronimo di Istituto di Fotografia e Comunicazione Integrata è una delle scuole presenti a Roma dove si studiano il linguaggio fotografico, la tecnica e storia di questa arte partendo dall’analogico. Quella scuola considerata una sorta di ‘pupillo’ del quartiere San Lorenzo – prima che si trasferisse nell’attuale struttura in via dei Monti Tiburtini 530 – che introduce lo studente in primis a confrontarsi con un grande consiglio sul ritratto della compianta Letizia Battaglia: “Consiglio di fotografare tutto da molto vicino, a distanza di un cazzotto, o di una carezza”.
Per raccontare ai lettori di VelvetMAG questa scuola abbiamo disturbato il responsabile operativo e coordinamento didattico Anna Macaluso e ci siamo ‘imbucati’ in una sessione di shooting fotografico di Moda con la fotografa Erica Fava. Per l’accoglienza, la redazione e il direttore di VelvetMAG ringraziano anche la presidente Francesca Chiumiento e il direttore generale Jacopo Tofani.
ISFCI nelle interviste esclusive di VelvetMAG
L’ISFCI dà la possibilità ai tanti studenti di avvicinarsi alla fotografia dal principio: di sentire l’odore di una pellicola o l’intensità delle soluzioni nella camera oscura, per poi esplorare tecniche antiche e moderne. Durante i tre anni di studio – una delle possibilità accademiche che la scuola offre – si apprendono tutti gli aspetti della fotografia attraversando diverse epoche storiche-socio-culturali.
Cosa offre l’ISFCI come scuola?
Credo che la scuola offra molte opportunità e vantaggi ai suoi studenti. Innanzitutto, l’ISFCI offre un ambiente di apprendimento strutturato e professionale dove gli studenti possono sviluppare le loro abilità fotografiche e artistiche. Durante il percorso di studi, l’ISFCI fornisce ai suoi studenti l’accesso a una vasta rete di contatti nel settore fotografico, inclusi fotografi professionisti, editori e rappresentanti di gallerie d’arte. Questo può essere un’opportunità unica per gli studenti di fare contatti, acquisire esperienza pratica e costruire il proprio portfolio.
Giorno dopo giorno i giovani studenti hanno l’opportunità di sviluppare le loro competenze tecniche e creative attraverso la pratica e la critica costruttiva, esplorando le infinite possibilità dell’arte visiva. La missione della scuola è fornire un’istruzione di alta qualità, incoraggiando la creatività e lo sviluppo artistico degli studenti. Queste abilità possono essere essenziali per il successo dei fotografi professionisti e possono essere insegnate in modo efficace in un ambiente creativo e stimolante.
Descrivici il tuo rapporto con la fotografia?
La scuola ha cambiato sede. Vi è un riscontro maggiore, e dunque positivo rispetto alla sede precedente?
ISFCI, Erica Fava: “Romans, il mio ultimo progetto ‘libero'”
A pochi passi dall’ingresso si estende un’ampia area dedicata alle lezioni frontali e agli allestimenti dei set fotografici. Qui, si affrontano diverse tecniche fotografiche come il ritratto, lo still life utilizzando flash, luce continua o naturale. Ed è tra questi spazi che i prof. dell’ISFCI si confrontano con gli allievi dei corsi. Abbiamo incontrato tra le mura della scuola Erica Fava, fotografa di moda e docente di fotografia di moda presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata. Le sue foto appaiono sulle copertine delle più importanti riviste internazionali, L’Officiel Italia per esempio, con la star di The Withe Lotus, Sabrina Impacciatore.
Come è nata la passione – che si è poi trasformata in professione – per la fotografia?
Cosa significa lavorare oggi nella fashion photography?
E’ un lavoro che può essere realizzato in tanti modi, con mille approcci diversi. Io ho deciso di occuparmi di questo pur abitando a Roma, è una realtà molto diversa da quella di Milano, ma sono contenta di aver fatto questa scelta.
Parlami del tuo ruolo all’ISFCI.
E il tuo ultimo progetto fotografico?
Dipende cosa intendi per progetto. Scatto molti soggetti commerciali ed editoriali per magazine italiani o stranieri. Raramente faccio dei progetti non legati ad un cliente o una testata. Il mio ultimo progetto ‘libero’ è stato Romans dove ho scattato 100 volti di romani under 40.
Quali qualità deve avere un futuro studente dell’ISFCI? Cosa consigli ai tuoi allievi all’inizio e alla fine del percorso?
Consiglio a tutti di venire con tanta voglia di scattare e curiosità. E’ la stessa cosa che consiglio loro nel momento in cui escono.
Per maggiori info sull’ISFCI, i contatti qui di seguito:
Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata
Via dei Monti Tiburtini, 530
00157 – Roma (IT)
Tel · 06 4469269
Mail · info@isfci.com