Nell’Udienza Generale, che segue la Pasqua, Papa Francesco invita a non farsi annunciatori del Vangelo attuando il “copia e incolla” come quando si usa il computer. Con questa espressione il Santo Padre vuole evidenziare l’aspetto dinamica dell’annuncio.
Non siate “leoni da tastiera” e non seguite schemi prefissati. Questi gli inviti che Papa Francesco rivolge a chiunque desideri farsi annunciatori del Vangelo. Sono questi i concetti su cui si sofferma il Santo Padre durante l’Udienza Generale che segue la domenica di Pasqua. Accompagnato ancora in papamobile da alcuni bambini, il Pontefice compie il suo abituale giro in Piazza San Pietro prima della riflessione del mercoledì. Nella catechesi, pronunciata davanti a 35mila fedeli, il Papa si sofferma sul rischio, commesso dallo stesso apostolo Paolo, di intraprendere uno zelo orientato in una direzione sbagliata.
La catechesi di Papa Francesco
L’intenzione di Papa Francesco, nel corso della sua catechesi in occasione dell’Udienza Generale del mercoledì, è quella di mettere in rilievo le caratteristiche di un annuncio evangelico che sia espressione di prontezza e volontà di mettersi in cammino verso ogni novità presentata dal Signore. Dunque, non seguendo schemi precisi. Ed è per questo che, citando la Lettera ai Galati, il Santo Padre fa una distinzione tra zelo evangelico autentico e zelo distorto, il secondo basato solo sull’inseguimento delle proprie convinzioni. “Lo zelo evangelico è l’appoggio su cui si basa l’annuncio, e gli annunciatori sono un po’ come i piedi del corpo di Cristo che è la Chiesa. Non c’è annuncio senza movimento, senza ‘uscita’, senza iniziativa. Questo vuol dire che non c’è cristiano se non è in cammino“.
Come sottolinea il Pontefice non si può annunciare, infatti, il Vangelo rimanendo chiusi e facendo polemiche dietro alle tastiere dei propri computer come i “leoni da tastiera“. Il Vangelo si annuncia camminando e muovendosi. Infatti, il Santo Padre, citando ancora il Libro dell’Esodo (12, 11-12a) e la Lettera ai Romani (12,11) indica che occorre avere continua sollecitudine per annunciare la “buona Novella (il Vangelo)”. “Un annunciatore – dice Papa Francesco – è pronto a partire, e sa che il Signore passa in modo sorprendente. Deve quindi essere libero da schemi e predisposto ad un’azione inaspettata e nuova. Preparato per le sorprese. Chi annuncia il Vangelo non può essere fossilizzato in gabbie di plausibilità o nel ‘si è sempre fatto così’“.
La pace nel mondo
In questo contesto, dunque, il Pontefice invita ad assumere uno stile di vita che sia propenso al continuo cambiamento e alla continua rinnovazione. Essere sempre pronti, avere lo slancio necessario per sapersi fare annunciatori in mezzo agli altri. E prima di salutare Piazza San Pietro gremita di gente, il Santo Padre affida le sue ultime parole ad un’esortazione che sia da sprono per ciascuno.
“E per questo vi esorto a essere evangelizzatori che si muovono, senza paura, che vanno avanti, per portare la bellezza di Gesù, per portare la novità di Gesù che cambia tutto“. Ed è solo in questo modo che un vero cristiano potrà farsi portavoce del messaggio del Signore. Ed infine prima di congedarsi, nei saluti finali, Papa Francesco prega, ancora una volta, per la pace nel mondo e auspica che i capi delle nazioni possano essere ispirati dall’enciclica Pacem in Terris. Questa scritta da San Giovanni XXIII durante la guerra fredda per invitare tutti al dialogo e costruire la pace.